FSi - La tecnica

Discussioni tecniche sulla meccanica, aerodinamica ed elettronica nel campo automobilistico ...

FSi - La tecnica

Messaggioda ivncmdr » mer 23 giu 2004, 22:50

Da: Forum VwVortex

Posto qui un pò di informazioni e dettagli sul 2.0T FSi da 200hp. Sono rimasto veramente entusiasta dai miglioramenti rispetto alla famiglia 1.8T. Questo motore farà  molta strada :wink:

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Questo è un confronto tra le curve di coppia del 1.8T 5v 180 e il nuovo 2.0T. Viene mostrato un confronto nel tempo di ripresa 60-120km/h in IV che migliora di 1,4 sec. Nonostante il 2.0T sia leggermente più pesante del 1.8T ha un'efficienza maggiore e un rapporto di compressione di 10,5:1. Inoltre a parità  di coppia generata consuma dal 2% al 7% in meno.

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Confronto completo coppia/potenza tra 1.8T e 2.0T.

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La valvola di by-pass (Diverter o By-Pass Valve) è collegata direttamente allo statore ed è attuata elettricamente per evitare possibili rotture del diaframma della stessa o perdite di pressione.

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Viene ancora usato lo stesso (bel) sistema di distribuzione usato nel 1.8T, la differenza è che ora sono solo 4 le valvole per cilindro e la puleggia di azionamento non è più rotonda ma torosferoidale. Questo serve ad indurre una vibrazione che compenserà  parzialmente un'onda armonica di secondo ordine. A differenza del 1.8T una pompa del carburante ad alta pressione invia carburante agli iniettori da 30 a 100 bar a seconda del carico richiesto al motore. La potenza per questa pompa viene dalla cinghia di distribuzione che è sottoposta comunque a carichi maggiori rispetto a motori FSi non turbocompressi. Un tensionatore idraulico era stato preso in considerazione ma è venuto alla luce che la puleggia ellittica effettivamente riduceva le vibrazioni senza causare problemi in altri range di utilizzo. I costi di manutenzione e produzione sono inoltre inferiori rispetto a un tensionatore idraulico.


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Dal collettore di scarico fluisce circa il 30% di gas in più rispetto al 1.8T 180. Notare il separatore tra i cilindri 2-3 e 1-4: solitamente è molto facile con un Tb avere un'elevata contropressione e una carburazione magra che contemporaneamente riducono la potenza e causano surriscaldamenti. Le turbine con tecnologia twin-scroll possono limitare questo problema ma la maggiore superfice aggiuntiva ed il lungo tempo di riscaldamento dei materiali causano delle emissioni a freddo elevate. Il sistema adottato dal 2.0T FSi in sostanza unisce i vantaggi del twin-scroll ma con tempi ridotti di riscaldamento. Inoltre testa in alluminio e collettore di scarico non interferiscono a vicenda in quanto ad innazamenti e abbassamenti di temperatura.

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Niente più IC sottodimensionati!

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Per ridurre le vibrazioni dovute alla maggiore larghezza del motore sono stati impiegati contralberi di equilibratura. L'unità  è in una sede di alluminio situata sotto l'albero a gomiti e azionata dalla cinghia di distribuzione. I problemi derivanti dalla gestione di una tensione dinamica della cinghia sono stati risolti separando le variazioni istantanee di velocità  degli alberi di equilibratura dalla cinghia stessa. E' stato sviluppato infatti uno speciale sistema di accoppiamento e riduzione degli attriti. Notare inoltre l'ingranaggio più largo usato per la pompa dell'olio per permettere un afflusso maggiore di quest'ultimo.

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Le aste di collegamento sono della stessa dimensione degli ultimi 1.8T, non sono più resistenti ma almeno sono più difficili a piegarsi, possono infatti sopportare un carico del 38% maggiore prima di piegarsi.

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Attualmente vengono impiegati iniettori a 6 fori.

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I dati costruttivi dei pistoni.

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Il sistema di iniezione FSi.

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Benefici nel consumo carburante rispetto al 1.8T (divisi per zone). Ai bassi regimi come si può vedere si avranno i maggiori benefici. (6%).

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Il turbo è Garrett non riesco a capire che modello, mi pare sia della serie GT25 ma prendete l'informazione con le molle..Numero di serie 06F 145 701 B, prezzo circa 1.100€. Il collettore di scarico è tutt'uno con la turbina e infatti è riportato come pezzo singolo.
Ultima modifica di ivncmdr il gio 2 set 2004, 4:08, modificato 2 volte in totale.
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Messaggioda Viet TDI » mer 23 giu 2004, 23:40

Mamma mia che reportage iv! :shock: complimenti! :ok:
Sarà  proprio un bel motorazzo! :eeek:
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Messaggioda Tia82 » mer 23 giu 2004, 23:52

pazzesco :shock: . ma quante cose sai? :D
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Messaggioda kristianR26 » gio 24 giu 2004, 9:25

Beh era ora che qualcosa di nuovo sostituisse il buon 1.8T..
Grazie per la spiegazione Ivo! :ok:
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Messaggioda follo » gio 1 lug 2004, 10:04

L'hai progettato tu? :ciapet:
:ok:

Finalmente qualcuno si decide a migliorare i motori a benzina. E spero che da queste novità  escano anche motori per auto non-sportive, così tutti ne possono fruire. Come mai tutti i disegni hanno il logo Audi? non dovrebbe uscire sulla Golf per prima?

Dalle curve sembra che abbiano spostato la coppia quanche centinaio di giri prima rispetto al 180CV, e poi sembra che si siano tenuti un po' di margine per un'ulteriore innalzamento di potenza massima. Sono curioso di vedere i consumi reali. Il fatto è che come cavalli è inferiore alle concorrenti; vedremo le prestazioni.

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megane 225
a3 250
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leon 225

civic 200 (ma dà  la paga a quasi tutte)

corolla 192 (questa non và  un gran chè)
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Messaggioda ivncmdr » gio 1 lug 2004, 10:26

Bè è solo il primo step, sicuramente ci saranno incrementi di potenza.
Logo Audi perchè è già  in produzione sulla nuova A3 Sportback.
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Messaggioda kristianR26 » gio 1 lug 2004, 10:58

si ma A3 e 147 hanno un 3.2 non le paragonerei con le restanti...
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Messaggioda follo » gio 1 lug 2004, 11:11

... ma non turbo ...

Fatto stà  che sono nello stesso segmento, sono le più sportive del proprio modello ... prima o poi si scontreranno :boxing:
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Messaggioda ivncmdr » gio 2 set 2004, 3:19

Integro con nuove interessanti info tecniche prese dal sito del G5C, che trattano dall'FSi in generale fino al TFSi.

Fonte: G5C.com (paul)

Con la dicitura FSI si intende la tecnologia utilizzata dal gruppo Audi/VW, di iniezione diretta della benzina nella camera di combustione.
FSI = Fuel Stratified Injection

Di seguito voglio illustrare le caratteristiche principali della tecnologia FSI.
Partirò con i motori 1.4 e 1.6 litri, per poi passare al 2.0 e infine del 2.0 TFSI, cioè quando la tecnologia dell'iniezione diretta della benzina si unisce con un turbocompressore.

I primi motori FSI comparsi sul mercato furono:
Motore 1.4 litri da 63 e 77 kW
Motore 1.6 litri da 81 e 85 kW

La gestione motore, in entrambi i casi è gestita dalla Bosch Motronic MED 7.

I due motori 1.4 e 1.6 hanno molte cose in comune: Il monoblocco, la testata, il comando e l'alloggiamento della distribuzione, la pompa olioe componenti ausiliari, sono identici. Ciò che differenzia il 1.6 dal 1.4 sono: la corsa maggiorata, il variatore di fase ma solo sul 1.6 da 85 kW, e l'evoluzione della iniezione detta "Doppia Iniezione".

Caratteristiche tecniche meccanica motore:
- Rivestimento motore con filtro aria e regolazione aria calda
- Parte superiore collettore di aspirazione in plastica
- Comando distribuzione tramite catena dentata
- Variazione di fase continua (solo su 1.6l da 85 kW)
- Radiatore olio (solo su 1.6l da 85 kW)
- Pompa olio controllata Duocentric
- Impianto di raffreddamento a doppio circuito
- Raffreddamento a flusso incrociato nella testata
- Ventilazione e sfiato basamento

Caratteristiche tecniche gestione motore:
- Iniezione diretta a benzina con doppia iniezione
- Centralina motore con trasduttore integrato della pressione ambientale
- Trasduttore temperatura aria aspirata nel rivestimento motore
- Impianto di alimentazione intelligente
- Bobina a scintilla singola
- Trattamento successivo dei gas di scarico con catalizzatore di accumulo NOx e trasduttore NOx
- Gestione radiatore e ventilatore integrata

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Dati Tecnici

Motore 1.4l - 63kW FSI Motore 1.6l - 85 kW FS
Cilindrata 1390 1598
Configurazione 4 cilindri in linea 4 cilindri in linea
Valvole per cilindro 4 4
Alesaggio 76,5 mm 76,5 mm
Corsa 75,6 mm 86,9 mm
Rapporto di compressione 12 : 1 12 : 1
Potenza massima 63 kW a 5000 g/min 85 kW a 5800 g/min
Coppia massima 130 Nm a 3500 g/min 155 Nm a 4000 g/min
Gestione motore Bosch Motronic MED 7.5.11 Bosch Motronic MED 9.5.10

Carburante Super Plus senza piombo, RON 98 (Super senza piombo), RON 95 per potenza ridotta)
Controllo delle emissioni Catalizzatore a tre vie con controllo Lambda, catalizzatore ad accumulo di NOx

Normativa antinquinamento EU4

Meccanica Motore

Per ridurre le dimensioni del motore e i pesi, nella copertura superiore è stato integrato il sistema di aspirazione, fino alla valvola a farfalla. La copertura integra quindi il filtro aria, il sistema di regolazione aria calda per l'inverno, e la forma è stata studiata per smorzare anche la rumorosità  di aspirazione. Infine trova posto anche il sensore per la temperatura aria aspirata.

Anche la parte superiore del condotto di aspirazione è in plastica, questo sia per ridurre i pesi, sia per migliorare la fluidodinamica dell'aria, perché le pareti lisce del condotto oppongono meno resistenza rispetto ai classici condotti in alluminio fuso.

Sia il motore 1.4 che 1.6 sono dotati di catena di distribuzione. L'alloggiamento della catena, viene unito al monoblocco e testata tramite viti, e viene sigillato con una guarnizione gomma/metallo.
Viene utilizzata una guarnizione coostampata in gomma e metallo, perché nell'alloggiamento è integrato il filtro olio, e nella zona di passaggio dell'olio al blocco cilindri la pressione è di circa 3.5 bar.

La elettrovalvola di ricircolo gas di scarico è invece imbullonata alla testata, preleva i gas dal 4° cilindro ed è configurata per elevate quantità  di ricircolo gas.
La elettrovalvola in oggetto, è integrata nel circuito di raffreddamento, per evitare che raggiunga temperature troppo elevate.
Sui motori FSI è necessaria una quantità  di gas di scarico in ricircolo possibilmente elevata per poter ridurre le emissioni di ossido di azoto. Per poter portare la quantità  di gas in ricircolo il più vicino possibile al limite consentito è necessario che essa venga calcolata con precisione.
Se vi è un apporto di gas di scarico attraverso il sistema di ricircolo, la carica del collettore di aspirazione aumenta della quantità  apportata e conseguentemente cresce anche la pressione nel collettore. Il sensore della pressione nel collettore di aspirazione misura tale pressione e invia il relativo segnale di tensione alla centralina motore. In base a questo segnale viene determinata la quantità  totale (aria esterna + gas di scarico). Da questa quantità  totale la centralina sottrae la massa d'aria esterna dal carico motore calcolato e ricava così la quantità  di gas di scarico.

Il sistema di raffreddamento è configurato come sistema a doppio circuito. In tal modo si ha una conduzione separata del liquido di raffreddamento, a diverse temperature attraverso il blocco cilindri e la testata.
Il passaggio del liquido di raffreddamento viene gestita da due termostati presenti nel ripartitore del liquido: uno per il blocco cilindri e uno per la testata. Inoltre, su entrambi i motori, viene adottato il raffreddamento a flusso incrociato della testata.
Il termostato che gestisce il raffreddamento della testata, apre a 87° mentre il termostato per il blocco cilindri apre a 105°, questo fa si che il blocco cilindri si scalda rapidamente perché l'acqua rimane fino ai 105°, e ne consegue un minore attrito di albero, bielle e pistoni. La testata invece rimane a una temperatura inferiore, ottenendo così una carica di aria fresca maggiore, e diminuisce il pericolo del battito in testa.
Possiamo quindi dire che il raffreddamento del motore è diviso in 2 circuiti, e 1/3 del liquido refrigerante serve per il monoblocco e 2/3 per la testata.
Cosa importante, il radiatore dell'olio (solo per 1.6 da 85 kW) e la elettrovalvola di ricircolo gas di scarico e tutti gli altri componenti raffreddati, sono collegate al circuito della testata. Il blocco cilindri è quindi l'unico a mantenersi ad una temperatura di 105 °C.

Su questi motori, viene usata per la prima volta una pompa olio a pressione controllata.
La pompa tiene la pressione dell'olio costantemente sui 3.5 bar, qualsiasi sia il regime di rotazione del motore.
Questo sistema riduce la potenza assorbita dalla pompa del 30%, riduce l'usura dell'olio, perché l'olio in circolazione è minore, e si evitano sbalzi di pressione nel circuito, evitando anche la formazione di schiuma.
La pompa olio si trova nella parte bassa del blocco cilindri, è imbullonata, e viene azionata da una catena esente da manutenzione, pensionata da una molla speciale in acciaio.

Sul motore 1.6/85kW FSI viene impiegato un variatore di fase che opera senza soluzione di continuità . La variazione viene effettuata in funzione del carico e del regime motore da un regolatore rotativo a palette, direttamente sull'albero a camme di aspirazione.
Il variatore di fase migliorando il ricircolo di gas all'interno della camera di combustione migliora le prestazione e diminuisce le emissioni.
L'angolo massimo in cui può agire il variatore, sono 20° sull'albero a camme.
Rispetto al variatore di fare montato sul motore 1.4l da 77kW, questo sistema è più leggero, più economico, e la regolazione avviene anche con pressioni dell'olio basse.

La centralina motore, deve gestire 5 differenti modalità  di funzionamento, e per ognuna di queste deve calcolare la quantità  ottimale di benzina per una miscela aria/carburante ottimale.
Le 5 modalità  sono:
- Carica stratificata
- Magra omogenea
- Omogenea
- Doppia iniezione per riscaldamento catalizzatore
- Doppia iniezione a pieno carico

Le prime tre modalità  sono generiche per tutti i motori a iniezione, mentre la novità  sta nelle ultime due modalità .

La carica stratificata, è possibile grazie ad una specifica geometria della camera di combustione, e ad una specifica fluidodinamica del condotto di aspirazione.
Inoltre il motore si deve trovare nelle condizioni di carico e temperatura liquido di raffreddamento e catalizzatori adeguate.
Nel collettore di aspirazione, una valvola chiude la metà  inferiore del condotto, in modo che l'aria entri solo tramite la metà  superiore, dando un movimento rotatorio alla carica nel cilindro. Ad aumentare il fenomeno di rotazione dell'aria nel cilindro detta "tumble" influisce la forma del cielo del pistone e il successivo movimento di risalita dello stesso. Nella fase di compressione viene iniettata la benzina ad una pressione che va da 40 a 110 bar, il flusso dell'aria porta la miscela infiammabile alla candela. L'iniettore non spruzza la benzina verso il cielo del pistone, ma verso il centro, verso la candela, e quindi la combustione si dice avvenire guidata nell'aria. Questo fa si che durante la combustione tra il cielo del pistone e la combustione ci sia uno strato di aria isolante che riduce lo scambio di calore, aumentando il rendimento del motore.

Nel funzionamento a carica Omogenea, la farfalla nel collettore di aspirazione è aperta, e l'aria entra utilizzando tutto il condotto di aspirazione. La carica omogenea permette di avere un basso consumo di carburante e basse emissioni. Nell'esercizio a carica omogenea, il carburante viene iniettato durante la fase d'aspirazione e non nella fase di compressione come nel funzionamento a carica stratificata. Questo fa si che la benzina abbia un tempo maggiore per miscelarsi completamente con l'aria. La combustione avviene quindi interessando tutta la camera di combustione. I vantaggi dell'esercizio a carica omogenea derivano dall'iniezione diretta nella fase d'aspirazione, durante la quale, una parte del calore dell'aria aspirata viene sottratta dall'evaporazione del carburante. Il raffreddamento interno riduce la tendenza al battito in testa, per cui può essere aumentata la compressione del motore e migliorato il rendimento.

La doppia iniezione per riscaldamento catalizzatore permette di portare il Kat. In temperatura più velocemente migliorando consumi ed emissioni.
La prima iniezione avviene a circa 300° prima del PMS di accensione, durante la fase di aspirazione. In tal modo si ottiene una distribuzione uniforme della miscela aria/carburante.
Alla seconda iniezione viene iniettata un'ulteriore piccola quantità  di carburante a circa 60° prima del PMS di accensione. Questa miscela brucia molto tardi e la temperatura dei gas di scarico sale.
I gas di scarico più caldi riscaldano il catalizzatore, che raggiunge più rapidamente la sua temperatura di esercizio.

La doppia iniezione a pieno carico, incrementa la coppia motore nei giri più bassi.
Sui motori a benzina a iniezione diretta, ai regimi fino a 3000 g/min e a pieno carico, talvolta si verificano distribuzioni miscela non uniformi e indesiderabili. Con l'impiego della doppia iniezione si evita questo problema e si ottiene un incremento di coppia di 1-3 Nm.
La prima iniezione si verifica ancora a circa 300° prima del PMS di accensione, durante la fase di aspirazione. Con essa vengono iniettati circa due terzi della quantità  di carburante da iniettare.
Nella seconda iniezione, la restante quantità  di carburante, circa un terzo, viene iniettata all'inizio della fase di compressione. In questo modo una minor quantità  di carburante si deposita sulla parete del cilindro. Il carburante evapora quasi completamente e la distribuzione della miscela risulta migliorata. Inoltre, nella zona della candela, è presente una miscela leggermente più ricca rispetto al resto della camera di combustione. Questo migliora l'andamento della combustione e riduce la tendenza al battito in testa.

L'impianto di aspirazione è stato modificato notevolmente. Il misuratore massa aria a film caldo è stato eliminato. Per il calcolo del carico motore viene utilizzato il sensore di temperatura aria aspirata presente nella copertura motore e un sensore per la pressione ambientale che si trova nella centralina motore.

Motore 2.0l FSI

Con al tecnologia FSI, quindi bassi consumi e basse emissioni, anche il motore 2.0 litri a benzina ha ripreso nuove dimensioni.
I principali perfezionamenti hanno riguardato:
- Un basamento in alluminio con camice in ghisa grigia,
- una valvola riciclo gas di scarico (EGR) raffreddata ad acqua,
- un impianto di scarico con due precatalizzatori vicini al motore.
- Un condotto d'aspirazione con rullo per la commutazione fra condotto di coppia e condotto di potenza,
- un nuovo modulo filtro olio,
- la Motronic Bosch MED 9.5.10,
- quattro valvole per cilindro, azionate tramite levette oscillanti a rullo con elementi idraulici verticali,
- testata in alluminio con due alberi a camme in testa e variazione continua dell'albero a camme d'aspirazione,
- iniezione diretta di benzina con pompa ad alta pressione regolata secondo fabbisogno.

Caratteristiche tecniche:
- Pompa di alta pressione ad un pistone
- Sistema d'aspirazione a geometria variabile
- Parte inferiore del sistema d'aspirazione con diaframmi movimento carica/farfalle collettore d'aspirazione
- Valvola riciclo gas di scarico raffreddata ad acqua
- Levette oscillanti a rullo con elemento di sostegno idraulico
- Due alberi a camme in testa con variazione continua dell'albero a camme d'aspirazione
- Meccanismo contralberi d'equilibratura nella coppa olio
- Combustione guidata dall'aria

Il collettore d'aspirazione a due geometrie, favorisce i valori di potenza e di coppia desiderati.
Il comando pneumatico del rullo di commutazione dalla posizione di coppia alla posizione di potenza è gestito tramite mappatura. Carico, regime di giri e temperatura sono i parametri che vi influiscono. Quando si necessita di coppia, l'aria viene aspirata attraverso il condotto piu lungo, mentre quando si richiede potenza, il motore aspira sia dal condotto lungo che da quello corto che si apre tramite il rullo di commutazione.

La testata del motore FSI di 2,0 l con tecnologia a 4 valvole, è in alluminio.
Le valvole vengono comandate tramite due alberi a camme compositi in testa, alloggiati con rigidità  antitorsionale in un telaio a rastrelliera.
L'albero a camme di scarico viene azionato tramite cinghia dentata. L'albero a camme d'aspirazione viene azionato dall'albero a camme di scarico per mezzo di una catena semplice.
Ciascun condotto d'aspirazione è diviso in una metà  superiore e in una metà  inferiore per mezzo di una piastra di separazione.

L'impianto di scarico è a due condotti, al fine di aumentare la coppia nella fascia di giri inferiore. Ciascun condotto è dotato di un precatalizzatore.
I precatalizzatori sono collegati indissolubilmente al relativo collettore di scarico.
Due sonde a banda larga, fungenti da sonde per precatalizzatore, sorvegliano la composizione della miscela. A valle dei precatalizzatori vi sono due sonde a banda discontinua (sonde lambda piane), che sorvegliano l'azione dei precatalizzatori.
Successivamente, i due condotti dello scarico si riuniscono per entrare nel catalizzatore DeNOx.
Durante l'esercizio a miscela povera, il catalizzatore DeNOx accumula temporaneamente gli ossidi d'azoto (NOx), mentre il sensore dei NOx sorveglia il grado di saturazione e attiva la rigenerazione del catalizzatore.

Motore 2.0l TFSI

Il motore 2.0l TFSI è il primo motore a ciclo otto che coniuga la tecnologia e l'efficienza della iniezione diretta della benzina, alle prestazioni di un turbocompressore.
Nei condotti di aspirazione troviamo sempre le farfalle mobili che creano una ben specifica turbolenza "tumble" dell'aria nella camera di combustione, poi il dosaggio con precisione al millisecondo dell'iniezione fa si che la miscela aria benzina sia sempre ottimale in ogni condizione di esercizio.
Unendo a questa tecnologia, il turbocompressore si migliora e si aumenta la quantità  di aria che va a riempire i cilindri, traducendo il tutto in maggiore potenza. La Turbina arriva sino a 180.000 giri/min.
A livello di prestazioni il 2.0l TFSI eroga una potenza di 200 cv e una coppia di 280 Nm a 1800 giri/min. La cosa davvero sorprendente è che la coppia max sia si a un numero di giri cosi basso, 1800, ma che a 5.000 giri la coppia sia ancora di 250 Nm, quindi sia ancora disponibile il 90% circa della coppia massima.
Rispetto al precedente 1.8l Turbo, questo nuovo 2.0l TFSI ha il 20% in più di coppia, e raggiunge prima il valore massimo. Anche il cosiddetto "turbo lag", tipica inerzia dei motori turbo, è quasi impercettibile. Il motore rispetta le severe normative anti inquinamento Euro 4, e ha un consumo medio dichiarato di 7,7 litri/100 km.
Questo motore, nonostante derivi dal 2.0 FSI, ha richiesto 3 anni di sviluppo. In particolare ha una nuova testata, una nuova geometria dei condotti di aspirazione; mentre pistoni, albero motore e bielle, sono state ottimizzate per una maggiore rigidità , durata e acustica.
Questo motore è stato davvero studiato a lungo e nei minimi dettagli, un esempio ne è la puleggia della cinghia di distribuzione, che per minimizzare le oscillazioni di rotazione, è stata fatta ovale, anziché circolare, questa è una anteprima mondiale.
Ultima modifica di ivncmdr il mer 24 ago 2005, 7:37, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda ivncmdr » mer 30 mar 2005, 23:13

Fonte: G5C.com
Autore: Paul

MOTORE FSI TURBO

Un sentito ringraziamento all'utente Paul che ha realizzato questo articolo.

Fino ad oggi i motori FSI avevano come caratteristica l’iniezione diretta con carica stratificata. Nel motore Turbo, e’ stata eliminata la tecnologia della carica stratificata, e sono stati anche eliminati i sensori NOx.
Tutto cio’ per incrementare coppia e potenza, e per assicurare una guida divertente con notevoli prestazioni, brillantezza agli alti regimi di rotazione, buona ripresa, ed economicita’.

Il motore 2.0 FSI Turbo si basa sul motore 2.0 FSI con sigla AXW, naturalmente sono state necessarie modifiche ad alcuni componenti per sopportare la maggiore potenza.

- Collettore di scarico e turbocompressore sono un pezzo unico.
- Il modulo del turbocompressore è fissato alla testata per mezzo di una flangia di serraggio, a tutto vantaggio del Service.
- Il manovellismo è stato adeguato alle maggiori esigenze del motore FSI sovralimentato.
- La testata è stata opportunamente adeguata per far fronte alle maggiori forze e al maggiore calore.
- L’albero a camme d’aspirazione è dotato di un variatore di fase continuo (fascia di regolazione: 42° di angolo di manovella).
- Il meccanismo contralberi d’equilibratura ottimizzato, viene azionato tramite un pignone per catena disaccoppiato.
- Il funzionamento è simile a quello di un volano bimassa.

DATI TECNICI

La Golf GTI e’ la prima Volkswagen dotata di questo motore.

Caratteristiche tecniche

- Turbocompressore nel collettore di scarico
- Impianto di scarico a un condotto con precatalizzatore e catalizzatore doppio vicini al motore
- Pompa di alta pressione Hitachi resistente all’etanolo
- Impianto alimentazione carburante senza riflusso
- Iniezione omogenea del carburante

Dati tecnici

Sigla motore: AXX
Tipo: a quattro cilindri in linea
Cilindrata: [cm3] 1984
Alesaggio: [mm] 82,5
Corsa: [mm] 92,8
Rapporto di compressione: 10,5:1
Max. potenza: 147 kW a 5700 g/min
Max. coppia: 280 Nm a 1800-4700 g/min
Gestione del motore: Bosch Motronic MED 9.1 Fasatura variabile 42° angolo di manovella
Riciclo gas di scarico interno
Carburante Super Plus senza piombo RON 98 (Super senza piombo RON 95 con leggera riduzione della potenza)
Ritrattamento gas di scarico 2 catalizzatori a tre vie con regolazione lambda
Omologazione antinquinamento Euro 4

L’albero a gomiti

La resistenza di questo componente è stata adeguata alle maggiori pressioni di combustione. Per motivi di rigidità  sono stati maggiorati gli spallamenti ai cuscinetti di banco e ai perni di manovella.

Basamento motore

Nel basamento, i cilindri sono in ghisa grigia, e la superficie di scorrimento e’ levigata a getto liquido. Questo tipo di levigatura viene fatto in due passaggi, e serve per avere la superficie priva di impurita’ metalliche.
Nella prima fase, avviene lo schiacciamento della superficie creando scoperte rigature di levigatura e sbocconcellature. Nella seconda fase, di levigatura conclusiva, vengono lisciati i bordi di rottura creati gal getto, e levigate le punte delle rimanenti ruvidita’.
Questo sistema di levigatura accorcia il rodaggio del motore e comporta un minore consumo d’olio.

Pistoni modificati

La sagoma del cielo del pistone e’ stata modificata per meglio adattarsi al processo di combustione omogeneo, e non piu stratificato.

Meccanismo contralberi d’equilibratura

Il meccanismo contralberi d’equilibratura è stato preso dal motore FSI convenzionale. Sono state però necessarie delle modifiche:

- pignone della catena di trasmissione del meccanismo disaccoppiato
-separazione di dentatura e masse di squilibrio per aumentare il grado d’equilibratura
- pompa olio con ruota più larga
- valvola regolazione pressione olio sul lato olio pulito con riduzione sul lato olio sporco in vicinanza della pompa olio, integrate nel carter del meccanismo
- carter pressofuso con resistenza ottimizzata
- contralberi d’equilibratura direttamente alloggiati nel carter d’alluminio

Il pignone disaccoppiato della catena di trasmissione

Avendo una maggiore sollecitazione della trasmissione a catena, dovuta alla maggiore potenza rispetto al motore aspirato, e’ stato necessario trovare una soluzione per evitare l’aumento di usura della catena. Per questo motivo nel mozzo del pignone della catena sono state previste molle arcuate, le quali disaccoppiano l’albero d’entrata del meccanismo contralberi d’equilibratura dall’albero a gomiti.

Inoltre l’albero motore del motore TFSI ha una maggiore regolarita’ di rotazione ai bassi regimi, e questo causa un aumento delle forze della catena nel meccanismo contralberi d’equilibratura. Il motore FSI normale aveva un angolo di oscillazione relativo di 0,8° di angolo di manovella nell’FSI turbo l’angolo d’oscillazione sale a ben 2° di angolo di manovella.

La trasmissione a cinghia dentata

La distribuzione è a cinghia dentata con azionamento diretto dell’albero a camme di scarico. Data la sollecitazione nettamente superiore della trasmissione a cinghia dentata, dovuta a:

- reazione elastica più elevata delle molle valvole a causa della sovralimentazione,
- fasatura specifica per un turbo unitamente ad una fascia di regolazione di 42° AM del variatore di fase dell’albero a camme d’aspirazione,
- azionamento della pompa di alta pressione mediante camma tripla sull’albero a camme d’aspirazione, è stato modificato il sistema per la tensione della cinghia dentata, derivato dal motore aspirato.
Risultato: un pignone ellittico per la cinghia dentata montato sull’albero a gomiti.

Il pignone CTC (crankshaft torsionals cancellation), adottato per la prima volta per la cinghia dentata, riduce nettamente le oscillazioni torsionali dell’albero a camme e le forze di trazione alla cinghia dentata.

testata

Alla testata sono state eseguite modifiche specifiche per un motore turbo (rispetto all’FSI di 2.0l):

- valvole di scarico riempite di sodio
- valvole d’aspirazione e di scarico con sede corazzata
- bilancieri a rullo con rigidità  ottimizzata e riduzione della nervatura di camma e rullo
- molle valvole con reazione elastica maggiorata (molle uguali per valvole d’aspirazione e di scarico)
Oltre a ciò, è stata modificata la geometria dei condotti d’aspirazione. In questo modo è stato possibile migliorare l’effetto tumble e quindi la resistenza al battito e la silenziosità  di funzionamento.

sfiato del basamento

La depressione costante nel basamento viene assicurata tramite uno sfiato separato per basamento e testata. I gas blow-by provenienti dal basamento vengono convogliati nella testata attraverso il separatore dell’olio grossolano contenuto nel modulo filtro olio. Qui i gas blow-by vengono mescolati a quelli della testata e fatti passare attraverso un labirinto, dove ha luogo un’ulteriore separazione dell’olio.

Dato che un motore sovralimentato ha bisogno di una regolazione più complessa della pressione, sul coperchio della testata viene montata una valvola per la regolazione a due stadi della pressione, che dirama i gas blow-by verso il collettore d’aspirazione o a monte del turbocompressore. Se nel collettore d’aspirazione regna depressione, i gas blow-by vengono convogliati direttamente nello stesso.

Quando regna pressione di sovralimentazione, si chiude una valvola nella cassetta della valvola regolazione pressione. I gas blow-by vengono convogliati nel coperchio testata attraverso un condotto a monte del turbocompressore. Per riconoscere un montaggio errato della valvola regolazione pressione, è stato integrato un cosiddetto condotto di diagnosi. In caso di montaggio errato, nel coperchio testata penetra aria non misurata attraverso la zona di tenuta della valvola regolazione pressione. Dalla reazione della sonda lambda viene diagnosticata aria non misurata e registrato un guasto nella relativa memoria.

Modulo turbocompressore-collettore

Per motivi di spazio, è stata sviluppata un’unità  corpo collettore di scarico e turbina, applicabile a tutti i tipi di propulsori montati longitudinalmente o trasversalmente. Tale soluzione facilita lo smontaggio ed il montaggio del collettore di scarico e permette il montaggio di un catalizzatore vicino al motore.

L’alloggiamento dell’albero turbina è integrato nella carcassa del compressore. Nel coperchio testata sono contenuti i raccordi per lo sfiato di basamento e filtro a carbone attivo. Per ridurre i rumori di pulsazione della pressione è avvitato nel raccordo di mandata un silenziatore di risonanza tarato individualmente.

Tramite la valvola wastegate (come nel turbo 1,8 si tratta di un comando della sovrapressione) e il cosiddetto diaframma wastegate, viene regolata la pressione di sovralimentazione occorrente.

La valvola wastegate e la valvola di ricircolo per turbocompressore sono montate sul turbocompressore.

Turbocompressore con nuovo fissaggio a flangia

Il modulo turbocompressore è avvitato in cinque punti alla testata e quindi facile da montare. Allo smontaggio e al rimontaggio non occorre staccare il listello di serraggio.

Il collettore di scarico segue l’ordine d’accensione. Nel collettore vi è una nervatura di separazione che assicura un afflusso uniforme dei gas di scarico alla turbina. Pertanto, si ha una separazione dei condotti dei gas di scarico in relazione all’ordine d’accensione. Oltre a ciò, la nervatura di separazione impedisce che la pressione dei gas di scarico si estenda nei condotti degli altri cilindri.

Di conseguenza, è stato possibile mantenere il regime necessario della turbina ed ottimizzare la reazione del turbocompressore.

Convogliamento aria sovralimentata e regolazione pressione di sovralimentazione

Tramite la valvola wastegate cadenzata viene generata, dalla pressione di sovralimentazione e dalla pressione d’aspirazione, una pressione di comando. La pressione di comando applicata agisce sulla capsula pneumatica che, attraverso una tiranteria, aziona il diaframma wastgate, il quale apre un condotto by-pass per convogliare una parte dei gas di scarico nell’impianto di scarico, aggirando la turbina. Questo permette di regolare il regime della turbina e quindi la massima pressione di sovraimentazione.

Se si guasta la regolazione, la pressione di sovralimentazione agisce direttamente sulla capsula pneumatica e in opposizione alla relativa reazione elastica. In questo modo, la massima pressione di sovralimentazione viene limitata ad un valore base.

Comando elettrico (in passato pneumatico) del ricircolo aria in fase di rilascio

Per evitare che in fase di rilascio e fra le cambiate il turbocompressore venga frenato eccessivamente, viene adottata una valvola elettrica di ricircolo per turbocompressore. Il comando elettrico del ricircolo aria un fase di rilascio ha una "vita" molto superiore a quello pneumatico.

In fase di rilascio la farfalla non è completamente chiusa. Il comando ricircolo aria in fase di rilascio è aperto, anche fra le cambiate.

Dato che la pressione di sovralimentazione continua ad essere applicata, in fase di rilascio si genera una pressione d’accumulo nella carcassa del compressore. La pressione d’accumulo frena fortemente la girante del compressore con conseguente abbassamento della pressione di sovralimentazione (buco di sovralimentazione). Per impedire questo inconveniente, un attuatore elettrico apre la valvola di ricircolo per turbocompressore , che a sua volta apre un condotto by-pass per riconvogliare l’aria compressa sul lato aspirazione del circuito di compressione. In questo modo la turbina mantiene il regime di giri. Quando la farfalla apre, la valvola di ricircolo per turbocompressore viene chiusa e la pressione di sovralimentazione è immediatamente disponibile.

Impianto di raffreddamento con pompa acqua a disinserzione ritardata e postalimentazione acqua

Per impedire una cokificazione dell’olio sull’albero turbina del turbocompressore, quando viene arrestato il motore molto caldo, una pompa acqua addizionale assicura una circolazione dell’acqua per altri 15 min. circa. Questa pompa convoglia il liquido di raffreddamento più fresco in direzione opposta a quella di flusso. Durante questo postfunzionamento, il liquido aspirato dalla pompa acqua addizionale fluisce dal radiatore, attraverso il turbocompressore, nel blocco motore, da dove ritorna al radiatore per la sottrazione del calore accumulato.

Diaframmi movimento carica

Dato che il motore funziona a carica omogenea, i diaframmi movimento carica vengono utilizzati per migliorare la carburazione interna.

A basso carico in una fascia di regimi da 1000 g/min a 5000 g/min, i diaframmi movimento carica sono chiusi:

- per migliorare la qualità  del minimo con motore freddo
- per aumentare il movimento della carica e quindi per un funzionamento più silenzioso del motore
- in fase di rilascio per impedire uno scuotimento del motore

Nella rimanente fascia di regimi i diaframmi sono aperti per non costituire un ostacolo al flusso e quindi causare una riduzione della potenza.

Alimentazione del carburante

Nei motori a iniezione diretta di benzina, il carburante viene alimentato tramite una pompa regolata secondo il fabbisogno. Questo tipo di regolazione è stato sviluppato per contenere il fabbisogno di energia della pompa risparmiando in questo modo carburante.

Per ottenere pressioni sempre elevate, la pompa viene azionata tramite 3 camme.

La pompa elettrica alimenta solo la quantità  di carburante necessaria al motore, regolandolo alla pressione prescritta per il sistema. Questo avviene tramite la centralina del motore ed una centralina di potenza che regola il regime della pompa carburante tramite modulazione dell’ampiezza degli impulsi.

Tipi d’esercizio

Il motore turbo ha due tipi d’esercizio.

Doppia iniezione all’avviamento a freddo

La doppia iniezione è uno speciale tipo d’esercizio per riscaldare rapidamente il catalizzatore.

Allo scopo, nella corsa d’aspirazione della fase d’espansione viene iniettata una quantità  parziale a ca. 300° prima del PMS d’accensione. Poiché manca molto tempo all’accensione, il carburante si distribuisce omogeneamente. Nella fase di compressione a ca. 60° prima del PMS d’accensione, ha luogo la seconda iniezione.

Data la miscela molto ricca così formatasi nella zona della candela, si possono raggiungere angoli d’accensione molto ritardati con funzionamento stabile del motore.

Dalle due iniezioni risulta lambda 1. Dato che le valvole di scarico sono già  aperte, la temperatura dei gas di scarico sale rapidamente, per cui dopo breve tempo (30-40 sec.) il catalizzatore raggiunge la sua temperatura di regime (350°C).

Quando viene aperta la porta lato guida, un interruttore a contatto porta fa avviare la pompa elettrica per l’alimentazione del carburante. Il funzionamento preliminate serve per abbrevviare i tempi d’avviamento ed accelerare la pressurizzazione. Per non danneggiare la pompa è montato un contatore di massima.

Tipo d’esercizio principale con catalizzatore a temperatura di regine

Ha luogo una sola iniezione omogenea nella zona della candela, dato che non occorre un ulteriore riscaldamento del catalizzatore. Il motore funziona con lambda 1.

Per evitare la formazione di bollicine di vapore nella tubazione del carburante, la pompa elettrica del carburante viene avviata anche con motore a temperatura di regime.[/b]
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Messaggioda ivncmdr » mer 24 ago 2005, 7:39

Fonte: G5C (Paul)

Motori FSi

A partire da una potenza di 66 kW tutti i motori FSI sono dotati di un sistema di alimentazione ulteriormente perfezionato.

In questo tipo di sistema

- è stato soppresso il tubo di recupero carburante della pompa del carburante.
- il percorso del tubo di recupero carburante che parte dalla valvola limitatrice della pressione del ripartitore di carburante è stato accorciato, portando la linea nel sistema di alimentazione a bassa pressione a monte della pompa carburante ad alta pressione.
- la pompa carburante ad alta pressione e il ripartitore di carburante hanno un particolare rivestimento anticorrosione efficace fino a un contenuto di etanolo nel carburante del 10%.
- il comando della pompa del carburante è stato modificato.

Il sistema di alimentazione a consumo controllato

Il sistema di alimentazione a consumo controllato è suddiviso in due sezioni (bassa pressione e alta pressione).
Il vantaggio principale consiste nel fatto che sia la pompa carburante elettrica sia la pompa carburante ad alta pressione inviano sempre e solo la quantità  di carburante momentaneamente necessaria al motore. In questo modo si riduce la potenza motrice elettrica e meccanica delle pompe di alimentazione, con conseguente risparmio di carburante.

Sistema di alimentazione a bassa pressione

Nel sistema di alimentazione a bassa pressione la pressione del carburante in condizioni normali di servizio è compresa tra 0,5 e 5 bar.
In caso di avviamento a freddo e a caldo la pressione aumenta fino a un limite massimo di 6,5 bar. In fase di avviamento a freddo l’aumento della pressione genera una maggiore pressione iniziale anche nel sistema di alimentazione ad alta pressione, migliorando così la preparazione della miscela e consentendo una partenza più rapida. Nell’avviamento a caldo l’aumento di pressione impedisce la formazione di bolle di vapore all’interno della pompa carburante ad alta pressione.

Il sistema è costituito dai seguenti componenti:

- Centralina per pompa carburante
- Serbatoio carburante
- Pompa carburante elettrica
- Filtro carburante con valvola limitatrice della pressione (apre a circa 6,8 bar)
- Sensore della pressione carburante (bassa pressione)

Sistema di alimentazione ad alta pressione

Nel sistema di alimentazione ad alta pressione la pressione del carburante è compresa tra 30 e 110 bar. Il campo di regolazione può differire da motore a motore.

Il sistema è costituito dai seguenti componenti:

- Pompa carburante ad alta pressione (anticorrosione fino a un contenuto di etanolo nel carburante del 10%)
- Valvola di regolazione della pressione carburante
- Ripartitore di carburante (anticorrosione fino a un contenuto di etanolo del carburante del 10%)
- Valvola limitatrice della pressione (apre a circa 120 bar)
- Sensore della pressione carburante (alta pressione)
- Iniettori ad alta pressione

Componenti del sistema di alimentazione

La centralina per pompa carburante

La centralina è montata nella copertura della pompa carburante elettrica.
La centralina comanda la pompa carburante elettrica tramite un segnale PWM (modulazione di durata impulsi). Essa regola la pressione nel sistema di alimentazione a bassa pressione entro un campo compreso tra 0,5 e 5 bar. Nell’avviamento a freddo e a caldo la pressione aumenta fino a un limite massimo di 6,5 bar. Se il segnale della centralina s’interrompe, il motore non è in grado di funzionare.

La pompa carburante elettrica

La pompa carburante elettrica è avvitata all’interno del serbatoio carburante e forma un unico blocco complessivo insieme al sensore per l’indicatore del livello carburante. La pompa carburante elettrica alimenta il carburante che si trova nel sistema di alimentazione a bassa pressione verso la pompa carburante ad alta pressione. Essa viene azionata dalla centralina per pompa carburante tramite un segnale PWM. La pompa carburante elettrica alimenta sempre solo la quantità  di carburante necessaria al motore. La pressione momentanea del carburante viene rilevata dal sensore della pressione carburante (bassa pressione) e inviata alla centralina del motore.

Se tale pressione differisce da quella richiesta, la centralina del motore trasmette alla centralina per pompa carburante un segnale PWM (a una frequenza di 20 Hz). Quest’ultima utilizza a sua volta un segnale PWM (a una frequenza di 20 kHz), azionando la pompa carburante elettrica fino a quando la pressione del carburante non è conforme al diagramma caratteristico.

I vantaggi sono riassumibili come segue:

- minore potenza assorbita, poiché la pompa carburante alimenta sempre e solo la quantità  di carburante momentaneamente necessaria al motore
- minore apporto di calore nel carburante, poiché viene compressa solo la quantità  di carburante momentaneamente necessaria
- riduzione della rumorosità , soprattutto nel regime minimo

Se il segnale della pompa carburante elettrica s’interrompe, il motore non è più in grado di funzionare. Se si sostituisce la centralina del motore o la centralina per pompa carburante, è necessario eseguire una riprogrammazione.

La pompa carburante ad alta pressione con la valvola di regolazione della pressione carburante

La pompa carburante ad alta pressione è avvitata alla testata. La sua funzione è quella di generare, nel sistema di alimentazione ad alta pressione, una pressione carburante compresa tra 30 e 110 bar a seconda del tipo di motore.
- La pompa carburante ad alta pressione è del tipo monocilindrico a dosaggio controllato. Essa consente di pompare carburante nel ripartitore di carburante in funzione del diagramma caratteristico, alimentando la quantità  necessaria per l’iniezione. In questo modo la si riduce la potenza motrice della pompa carburante ad alta pressione, con conseguente risparmio di carburante.
- La pompa è anticorrosione fino a un contenuto di etanolo nel carburante del 10%. Questo consente di commercializzare i motori FSI in tutto il mondo.
- Il tubo di recupero previsto sulla pompa carburante ad alta pressione è stato soppresso. Il carburante in eccesso rifluisce internamente alla linea di mandata verso il lato di bassa pressione.

La pompa carburante ad alta pressione viene azionata tramite una doppia camma dell’albero a camme di aspirazione.

Versioni delle pompe carburante ad alta pressione

Il funzionamento e la struttura interna delle pompe carburante ad alta pressione sono sostanzialmente identici a prescindere dalla motorizzazione. La configurazione esterna dipende invece dallo spazio disponibile per il montaggio. Di seguito vengono illustrate le diverse versioni.

1.4/66kW e 1.6/85kW

In questa pompa carburante il tubo del carburante ad alta pressione è metallico, mentre quello a bassa pressione è di gomma. Il tubo metallico è avvitato, mentre quello di gomma viene fissato con precarico elevato tramite una fascetta stringitubo a nastro. Lo spurgo del sistema di alimentazione avviene mentre il veicolo è in funzione.

Sulla pompa carburante ad alta pressione e sul tubo di gomma sono presenti due triangolini di riferimento che ne consentono di assemblare le due parti in assenza di tensione. In fase di montaggio i vertici dei due triangolini devono trovarsi l’uno di fronte all’altro.

2.0l 110kW e 2.0l 147kW

In questa pompa carburante entrambi i tubi di alimentazione del carburante sono metallici e fissati mediante viti. Nel coperchio di chiusura è prevista una valvola di sfiato, che tuttavia serve solo in fase di produzione. Durante il funzionamento del veicolo lo spurgo del sistema di alimentazione avviene automaticamente attraverso gli iniettori.

Le pompe carburante ad alta pressione non vanno smontate per non essere soggette a perdite in fase di riassemblaggio.
La pompa carburante ad alta pressione è del tipo monocilindrico a dosaggio controllato. Essa alimenta il carburante nel ripartitore in funzione del diagramma caratteristico, pompandolo esclusivamente nella quantità  momentaneamente necessaria per l’iniezione.

A tal fine la centralina del motore determina l’inizio della corsa di mandata in base alla quantità  d’iniezione necessaria.

Non appena raggiunta tale quantità  la valvola di regolazione della pressione carburante chiude la valvola di aspirazione, avviando così la corsa di mandata.

Corsa di aspirazione del carburante

Durante la corsa di aspirazione l’azione esercitata dalla molla dello spillo valvola spinge quest’ultimo ad aprire la valvola di aspirazione. Il carburante viene aspirato nella camera della pompa per tutta la durata della corsa di ritorno del pistone. Durante la corsa di aspirazione il pistone della pompa scende e la pressione nella camera della pompa è più o meno uguale alla pressione presente nel sistema di alimentazione a bassa pressione.

Recupero del carburante

Quando il pistone della pompa inizia a salire, la valvola di aspirazione rimane comunque aperta per adeguare la quantità  di carburante al consumo effettivo. Il carburante in eccesso viene infatti compresso nuovamente dal pistone nella sezione a bassa pressione.

Le pulsazioni generate durante questa fase vengono compensate dallo smorzatore di pressione e dallo strozzamento presente nel tubo di mandata carburante.

Durante la fase di recupero il pistone della pompa ha già  ripreso il suo movimento di alzata, ma poiché la valvola di aspirazione è ancora aperta, la pressione nella camera della pompa continua ad essere più o meno uguale a quella presente nel sistema di alimentazione a bassa pressione.

Corsa di mandata carburante

Quando, secondo i calcoli, ha inizio la corsa di mandata, la valvola di regolazione della pressione carburante viene alimentata elettricamente per qualche istante.

In questo modo lo spillo valvola si ritrae contrastando la spinta della relativa molla e la valvola di aspirazione viene chiusa dall’azione della propria molla. Il movimento di alzata del pistone genera pressione nella camera della pompa. Se questa pressione è superiore a quella presente nel ripartitore di carburante, la valvola di scarico apre e il carburante viene pompato all’interno del ripartitore.

Durante la corsa di mandata il pistone della pompa è ancora in fase di alzata, mentre la pressione nella camera della pompa sale. Essa scenderà  nuovamente solo quando il pistone della pompa raggiungerà  il punto morto superiore e la corsa di mandata avrà  termine.

Il sensore della pressione carburante (bassa pressione)

Il sensore è montato nel tubo di mandata che va alla pompa carburante ad alta pressione. Esso misura la pressione del carburante nel sistema di alimentazione a bassa pressione e invia un segnale alla centralina del motore.

Il segnale serve a regolare la pressione nel sistema di alimentazione a bassa pressione.

A seconda del motore la pressione del carburante è compresa tra 0,5 e 5 bar. Se il segnale del sensore della pressione carburante s’interrompe, la pompa carburante elettrica viene azionata tramite un segnale PWM fisso e la pressione nel sistema di alimentazione a bassa pressione è maggiore.

Sensore della pressione carburante (alta pressione)

Il sensore si trova nella parte inferiore del tubo di aspirazione ed è avvitato all’interno del ripartitore di carburante.

Esso misura la pressione del carburante nel ripartitore e invia un segnale alla centralina del motore.

La centralina del motore analizza il segnale e, tramite la valvola di regolazione della pressione carburante, regola la pressione all’interno del ripartitore di carburante. A seconda del motore quest’ultima è compresa tra 30 e 110 bar. Se il segnale del sensore della pressione carburante s’interrompe, la valvola di regolazione della pressione carburante viene azionata dalla centralina del motore attraverso un segnale fisso.

Gli iniettori ad alta pressione

Gli iniettori ad alta pressione sono inseriti all’interno della testata. Essi iniettano il carburante a una pressione elevata direttamente nel cilindro.

Gli iniettori devono polverizzare in modo ottimale il carburante nel più breve tempo possibile, iniettandolo in maniera mirata a seconda della modalità  di funzionamento.

Nel funzionamento a carica stratificata, per esempio, il carburante viene concentrato in corrispondenza della candela di accensione, mentre in quello a carica magra-omogenea e a carica omogenea esso viene polverizzato uniformemente in tutta la camera di combustione.

In fase di iniezione l’attivazione della bobina magnetica nell’iniettore genera un campo magnetico che eccita l’indotto del magnete e lo spillo della valvola, forzando l’apertura di quest’ultima e determinando l’iniezione del carburante.

Interrompendo l’attivazione della bobina magnetica il campo magnetico collassa e lo spillo della valvola viene spinto in sede dalla molla antagonista, bloccando così il flusso di carburante.

L’eventuale avaria di un iniettore viene riconosciuta dal rilevamento delle interruzioni, che provvede ad interrompere l’azionamento dell’iniettore.

Una volta sostituito l’iniettore è necessario cancellare e riprogrammare i valori di apprendimento sulla centralina del motore.

A tale proposito attenersi a quanto indicato dalla ricerca guidata dei guasti.

La valvola limitatrice della pressione

La valvola limitatrice della pressione è avvitata nel ripartitore di carburante e serve a proteggere i componenti da pressioni eccessivamente alte legate a fenomeni di dilatazione termica o malfunzionamenti.

La valvola è di tipo meccanico ed apre a partire da una pressione carburante di 120 bar, liberando il collegamento tra il ripartitore di carburante e il tubo di mandata carburante attraverso il tubo di recupero carburante. Dal tubo di mandata il carburante viene immediatamente rialimentato alla pompa carburante ad alta pressione.

Attraverso il tubo corto di recupero carburante collegato direttamente al motore è stato possibile eliminare la lunga tubazione collegata al serbatoio del carburante.

Il raccordo con strozzamento

Nel raccordo tra il tubo di mandata carburante e il tubo di recupero carburante è presente uno strozzamento di diametro pari a 1,5 mm.

Lo strozzamento consente di ridurre l’elevata pressione del carburante
- dalla pompa carburante ad alta pressione (in fase di recupero carburante)
- dal ripartitore di carburante (in fase di apertura della valvola limitatrice della pressione).

In questo modo si evita l’insorgere di pulsazioni nel tubo carburante e la conseguente rumorosità  in corrispondenza dei fissaggi tra tubo di mandata carburante e carrozzeria.
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Messaggioda ivncmdr » mer 24 ago 2005, 7:51

Fonte: G5C (Paul)

2.0 TFSi 200cv

Fino ad oggi i motori FSI avevano come caratteristica l’iniezione diretta con carica stratificata. Nel motore Turbo, e’ stata eliminata la tecnologia della carica stratificata, e sono stati anche eliminati i sensori NOx.

Tutto cio’ per incrementare coppia e potenza, e per assicurare una guida divertente con notevoli prestazioni, brillantezza agli alti regimi di rotazione, buona ripresa, ed economicita’.

Il motore 2.0 FSI Turbo si basa sul motore 2.0 FSI con sigla AXW, naturalmente sono state necessarie modifiche ad alcuni componenti per sopportare la maggiore potenza.

- Collettore di scarico e turbocompressore sono un pezzo unico.
- Il modulo del turbocompressore è fissato alla testata per mezzo di una flangia di serraggio, a tutto vantaggio del Service.
- Il manovellismo è stato adeguato alle maggiori esigenze del motore FSI sovralimentato.
- La testata è stata opportunamente adeguata per far fronte alle maggiori forze e al maggiore calore.
- L’albero a camme d’aspirazione è dotato di un variatore di fase continuo (fascia di regolazione: 42° di angolo di manovella).
- Il meccanismo contralberi d’equilibratura ottimizzato, viene azionato tramite un pignone per catena disaccoppiato.
- Il funzionamento è simile a quello di un volano bimassa.

DATI TECNICI

La Golf GTI e’ la prima Volkswagen dotata di questo motore.

Caratteristiche tecniche

- Turbocompressore nel collettore di scarico
- Impianto di scarico a un condotto con precatalizzatore e catalizzatore doppio vicini al motore
- Pompa di alta pressione Hitachi resistente all’etanolo
- Impianto alimentazione carburante senza riflusso
- Iniezione omogenea del carburante

Dati tecnici

Sigla motore: AXX
Tipo: a quattro cilindri in linea
Cilindrata: [cm3] 1984
Alesaggio: [mm] 82,5
Corsa: [mm] 92,8
Rapporto di compressione: 10,5:1
Max. potenza: 147 kW a 5700 g/min
Max. coppia: 280 Nm a 1800-4700 g/min

Gestione del motore: Bosch Motronic MED 9.1 Fasatura variabile 42° angolo di manovella
Riciclo gas di scarico interno
Carburante Super Plus senza piombo RON 98 (Super senza piombo RON 95 con leggera riduzione della potenza)
Ritrattamento gas di scarico 2 catalizzatori a tre vie con regolazione lambda
Omologazione antinquinamento Euro 4

L’albero a gomiti

La resistenza di questo componente è stata adeguata alle maggiori pressioni di combustione.
Per motivi di rigidità  sono stati maggiorati gli spallamenti ai cuscinetti di banco e ai perni di manovella.

Basamento motore

Nel basamento, i cilindri sono in ghisa grigia, e la superficie di scorrimento e’ levigata a getto liquido.
Questo tipo di levigatura viene fatto in due passaggi, e serve per avere la superficie priva di impurita’ metalliche.
Nella prima fase, avviene lo schiacciamento della superficie creando scoperte rigature di levigatura e sbocconcellature
Nella seconda fase, di levigatura conclusiva, vengono lisciati i bordi di rottura creati gal getto, e levigate le punte delle rimanenti ruvidita’.
Questo sistema di levigatura accorcia il rodaggio del motore e comporta un minore consumo d’olio.

Pistoni modificati

La sagoma del cielo del pistone e’ stata modificata per meglio adattarsi al processo di combustione omogeneo, e non piu stratificato.

Meccanismo contralberi d’equilibratura

Il meccanismo contralberi d’equilibratura è stato preso dal motore FSI convenzionale. Sono state però necessarie delle modifiche:

- pignone della catena di trasmissione del meccanismo disaccoppiato
-separazione di dentatura e masse di squilibrio per aumentare il grado d’equilibratura
- pompa olio con ruota più larga
- valvola regolazione pressione olio sul lato olio pulito con riduzione sul lato olio sporco in vicinanza della pompa olio, integrate nel carter del meccanismo
- carter pressofuso con resistenza ottimizzata
- contralberi d’equilibratura direttamente alloggiati nel carter d’alluminio

Il pignone disaccoppiato della catena di trasmissione

Avendo una maggiore sollecitazione della trasmissione a catena, dovuta alla maggiore potenza rispetto al motore aspirato, e’ stato necessario trovare una soluzione per evitare l’aumento di usura della catena. Per questo motivo nel mozzo del pignone della catena sono state previste molle arcuate, le quali disaccoppiano l’albero d’entrata del meccanismo contralberi d’equilibratura dall’albero a gomiti.

Inoltre l’albero motore del motore TFSI ha una maggiore regolarita’ di rotazione ai bassi regimi, e questo causa un aumento delle forze della catena nel meccanismo contralberi d’equilibratura. Il motore FSI normale aveva un angolo di oscillazione relativo di 0,8° di angolo di manovella nell’FSI turbo l’angolo d’oscillazione sale a ben 2° di angolo di manovella.

La trasmissione a cinghia dentata

La distribuzione è a cinghia dentata con azionamento diretto dell’albero a camme di scarico. Data la sollecitazione nettamente superiore della trasmissione a cinghia dentata, dovuta a:

- reazione elastica più elevata delle molle valvole a causa della sovralimentazione,
- fasatura specifica per un turbo unitamente ad una fascia di regolazione di 42° AM del variatore di fase dell’albero a camme d’aspirazione,
- azionamento della pompa di alta pressione mediante camma tripla sull’albero a camme d’aspirazione, è stato modificato il sistema per la tensione della cinghia dentata, derivato dal motore aspirato.

Risultato: un pignone ellittico per la cinghia dentata montato sull’albero a gomiti.

Il pignone CTC (crankshaft torsionals cancellation), adottato per la prima volta per la cinghia dentata, riduce nettamente le oscillazioni torsionali dell’albero a camme e le forze di trazione alla cinghia dentata.

La testata

Alla testata sono state eseguite modifiche specifiche per un motore turbo (rispetto all’FSI di 2.0l):

- valvole di scarico riempite di sodio
- valvole d’aspirazione e di scarico con sede corazzata
- bilancieri a rullo con rigidità  ottimizzata e riduzione della nervatura di camma e rullo
- molle valvole con reazione elastica maggiorata (molle uguali per valvole d’aspirazione e di scarico)

Oltre a ciò, è stata modificata la geometria dei condotti d’aspirazione. In questo modo è stato possibile migliorare l’effetto tumble e quindi la resistenza al battito e la silenziosità  di funzionamento.

Lo sfiato del basamento

La depressione costante nel basamento viene assicurata tramite uno sfiato separato per basamento e testata.
I gas blow-by provenienti dal basamento vengono convogliati nella testata attraverso il separatore dell’olio grossolano contenuto nel modulo filtro olio. Qui i gas blow-by vengono mescolati a quelli della testata e fatti passare attraverso un labirinto, dove ha luogo un’ulteriore separazione dell’olio.

Dato che un motore sovralimentato ha bisogno di una regolazione più complessa della pressione, sul coperchio della testata viene montata una valvola per la regolazione a due stadi della pressione, che dirama i gas blow-by verso il collettore d’aspirazione o a monte del turbocompressore. Se nel collettore d’aspirazione regna depressione, i gas blow-by vengono convogliati direttamente nello stesso.

Quando c'è una elevata pressione di sovralimentazione, si chiude una valvola nella cassetta della valvola regolazione pressione. I gas blow-by vengono convogliati nel coperchio testata attraverso un condotto a monte del turbocompressore. Per riconoscere un montaggio errato della valvola regolazione pressione, è stato integrato un cosiddetto condotto di diagnosi. In caso di montaggio errato, nel coperchio testata penetra aria non misurata attraverso la zona di tenuta della valvola regolazione pressione. Dalla reazione della sonda lambda viene diagnosticata aria non misurata e registrato un guasto nella relativa memoria.

Modulo turbocompressore-collettore

Per motivi di spazio, è stata sviluppata un’unità  corpo collettore di scarico e turbina, applicabile a tutti i tipi di propulsori montati longitudinalmente o trasversalmente. Tale soluzione facilita lo smontaggio ed il montaggio del collettore di scarico e permette il montaggio di un catalizzatore vicino al motore.

L’alloggiamento dell’albero turbina è integrato nella carcassa del compressore. Nel coperchio testata sono contenuti i raccordi per lo sfiato di basamento e filtro a carbone attivo. Per ridurre i rumori di pulsazione della pressione è avvitato nel raccordo di mandata un silenziatore di risonanza tarato individualmente.
Tramite la valvola wastegate (come nel turbo 1,8 si tratta di un comando della sovrapressione) e il cosiddetto diaframma wastegate, viene regolata la pressione di sovralimentazione occorrente.
La valvola wastegate e la valvola di ricircolo per turbocompressore sono montate sul turbocompressore.

Turbocompressore con nuovo fissaggio a flangia

Il modulo turbocompressore è avvitato in cinque punti alla testata e quindi facile da montare. Allo smontaggio e al rimontaggio non occorre staccare il listello di serraggio.
Il collettore di scarico segue l’ordine d’accensione. Nel collettore vi è una nervatura di separazione che assicura un afflusso uniforme dei gas di scarico alla turbina. Pertanto, si ha una separazione dei condotti dei gas di scarico in relazione all’ordine d’accensione. Oltre a ciò, la nervatura di separazione impedisce che la pressione dei gas di scarico si estenda nei condotti degli altri cilindri. Di conseguenza, è stato possibile mantenere il regime necessario della turbina ed ottimizzare la reazione del turbocompressore.

Convogliamento aria sovralimentata e regolazione pressione di sovralimentazione

Tramite la valvola wastegate cadenzata viene generata, dalla pressione di sovralimentazione e dalla pressione d’aspirazione, una pressione di comando. La pressione di comando applicata agisce sulla capsula pneumatica che, attraverso una tiranteria, aziona il diaframma wastegate, il quale apre un condotto by-pass per convogliare una parte dei gas di scarico nell’impianto di scarico, aggirando la turbina. Questo permette di regolare il regime della turbina e quindi la massima pressione di sovraimentazione.

Se si guasta la regolazione, la pressione di sovralimentazione agisce direttamente sulla capsula pneumatica e in opposizione alla relativa reazione elastica. In questo modo, la massima pressione di sovralimentazione viene limitata ad un valore base.

Comando elettrico (in passato pneumatico) del ricircolo aria in fase di rilascio

Per evitare che in fase di rilascio e fra le cambiate il turbocompressore venga frenato eccessivamente, viene adottata una valvola elettrica di ricircolo per turbocompressore. Il comando elettrico del ricircolo aria un fase di rilascio ha una "vita" molto superiore a quello pneumatico.

In fase di rilascio la farfalla non è completamente chiusa. Il comando ricircolo aria in fase di rilascio è aperto, anche fra le cambiate.

Dato che la pressione di sovralimentazione continua ad essere applicata, in fase di rilascio si genera una pressione d’accumulo nella carcassa del compressore. La pressione d’accumulo frena fortemente la girante del compressore con conseguente abbassamento della pressione di sovralimentazione (buco di sovralimentazione). Per impedire questo inconveniente, un attuatore elettrico apre la valvola di ricircolo per turbocompressore , che a sua volta apre un condotto by-pass per riconvogliare l’aria compressa sul lato aspirazione del circuito di compressione. In questo modo la turbina mantiene il regime di giri. Quando la farfalla apre, la valvola di ricircolo per turbocompressore viene chiusa e la pressione di sovralimentazione è immediatamente disponibile.

Impianto di raffreddamento con pompa acqua a disinserzione ritardata e postalimentazione acqua

Per impedire una cokificazione dell’olio sull’albero turbina del turbocompressore, quando viene arrestato il motore molto caldo, una pompa acqua addizionale assicura una circolazione dell’acqua per altri 15 min. circa. Questa pompa convoglia il liquido di raffreddamento più fresco in direzione opposta a quella di flusso. Durante questo postfunzionamento, il liquido aspirato dalla pompa acqua addizionale fluisce dal radiatore, attraverso il turbocompressore, nel blocco motore, da dove ritorna al radiatore per la sottrazione del calore accumulato.

Diaframmi movimento carica

Dato che il motore funziona a carica omogenea, i diaframmi movimento carica vengono utilizzati per migliorare la carburazione interna.
A basso carico in una fascia di regimi da 1000 g/min a 5000 g/min, i diaframmi movimento carica sono chiusi:

- per migliorare la qualità  del minimo con motore freddo
- per aumentare il movimento della carica e quindi per un funzionamento più silenzioso del motore
- in fase di rilascio per impedire uno scuotimento del motore

Nella rimanente fascia di regimi i diaframmi sono aperti per non costituire un ostacolo al flusso e quindi causare una riduzione della potenza.

Alimentazione del carburante

Nei motori a iniezione diretta di benzina, il carburante viene alimentato tramite una pompa regolata secondo il fabbisogno. Questo tipo di regolazione è stato sviluppato per contenere il fabbisogno di energia della pompa risparmiando in questo modo carburante. Per ottenere pressioni sempre elevate, la pompa viene azionata tramite 3 camme.

La pompa elettrica alimenta solo la quantità  di carburante necessaria al motore, regolandolo alla pressione prescritta per il sistema. Questo avviene tramite la centralina del motore ed una centralina di potenza che regola il regime della pompa carburante tramite modulazione dell’ampiezza degli impulsi.

Tipi d’esercizio

Il motore turbo ha due tipi d’esercizio.

Doppia iniezione all’avviamento a freddo

La doppia iniezione è uno speciale tipo d’esercizio per riscaldare rapidamente il catalizzatore.

Allo scopo, nella corsa d’aspirazione della fase d’espansione viene iniettata una quantità  parziale a ca. 300° prima del PMS d’accensione. Poiché manca molto tempo all’accensione, il carburante si distribuisce omogeneamente. Nella fase di compressione a ca. 60° prima del PMS d’accensione, ha luogo la seconda iniezione.

Data la miscela molto ricca così formatasi nella zona della candela, si possono raggiungere angoli d’accensione molto ritardati con funzionamento stabile del motore.

Dalle due iniezioni risulta lambda 1. Dato che le valvole di scarico sono già  aperte, la temperatura dei gas di scarico sale rapidamente, per cui dopo breve tempo (30-40 sec.) il catalizzatore raggiunge la sua temperatura di regime (350°C).

Quando viene aperta la porta lato guida, un interruttore a contatto porta fa avviare la pompa elettrica per l’alimentazione del carburante. Il funzionamento preliminate serve per abbrevviare i tempi d’avviamento ed accelerare la pressurizzazione. Per non danneggiare la pompa è montato un contatore di massima.

Tipo d’esercizio principale con catalizzatore a temperatura di regine

Ha luogo una sola iniezione omogenea nella zona della candela, dato che non occorre un ulteriore riscaldamento del catalizzatore.

Il motore funziona con lambda 1.

Per evitare la formazione di bollicine di vapore nella tubazione del carburante, la pompa elettrica del carburante viene avviata anche con motore a temperatura di regime.
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