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Arena International Motorsport cessa l’attività: addio Mondiale per le Ford?

Mon, 01/07/2013 - 14:01

Arena International Motorsport, il team britannico che dopo una lunga esperienza nel BTCC aveva compiuto lo scorso anno il grande salto nella serie iridata con le due Ford Focus S2000 TC affidate a James Nash e Tom Chilton, ha chiuso i battenti e pertanto non sarà al via del WTCC 2013.

La chiusura del team è stata deliberata “dall’alto”, ovvero da Capsicum Motorsport Group, l’azienda proprietaria della scuderia e il cui proprietario è Grahame Chilton, padre di Tom – uno dei due piloti di Arena nel WTCC 2012 – e del neo acquisto di Marussia F1 Team, Max. Proprio l’intenzione di focalizzare le proprie risorse (e quelle dello sponsor principale Aon) sulla carriera in Formula 1 del più giovane dei due Chilton, senza per questo tagliare i fondi all’altra scuderia del gruppo (Carlin Motorsport, impegnata su più fronti nel settore delle monoposto), ha indotto la casa madre a ‘sacrificare’ il settore turismo e Arena International Motorsport.

La decisione di papà Grahame lascia di fatto a piedi Tom Chilton, il quale adesso dovrà cercarsi un volante per continuare a correre; l’altro pilota del team James Nash si era invece già accasato con Bamboo-engineering e sarà pertanto della partita anche nella stagione a venire, su una delle due Chevrolet Cruze della scuderia di Richard Coleman.

La stessa presenza delle Ford Focus S2000 TC nel Mondiale rischia pertanto di essere stata effimera e legata soltanto alla stagione da poco conclusa: la Casa statunitense aveva infatti supportato attivamente Arena Motorsport in quello che sarebbe dovuto essere un progetto triennale e al momento non è dato sapere se ci siano entità disposte a rilevare le vetture e il programma iridato lasciato in sospeso.

Arena International Motorsport era stata fondata alla fine del 1997 da Mike Earle (l’ex patron di Onyx Grand Prix) e aveva debuttato nel BTCC già due anni più tardi con un paio di Renault Laguna ex ufficiali; dopo un periodo con le Honda Civic (durante il quale fece parte del team anche Andy Priaulx) e una fase di apertura al mondo dell’endurance contrassegnata dalla collaborazione con Zytek, la scuderia con base a Littlehampton aveva dato inizio al sodalizio con Ford nel 2009, prima nel BTCC e dall’anno scorso nel Mondiale.

Arena Motorsport aveva affrontato l’avventura iridata con estrema cautela e l’evidente intenzione di sfruttare la prima stagione principalmente per fare esperienza; nonostante queste premesse era tuttavia lecito attendersi qualcosa di più dei 19 punti totali conquistati nell’anno (12 da Nash, 7 da Chilton) e soprattutto un progressivo miglioramento nel corso della stagione che è venuto totalmente a mancare. I risultati più soddisfacenti sono infatti giunti già al terzo round di Marrakech (settimo posto di Chilton in Gara 1, sesto di Nash in Gara 2) e il promettente quarto posto in qualifica di Nash nell’evento successivo sullo Slovakia Ring, peraltro vanificato da un incidente al via che costò anche la partecipazione alla seconda manche, non sarebbe più stato replicato. La seconda metà del campionato ha visto poi un crollo verticale delle prestazioni delle Focus: nelle dodici gare del ‘girone di ritorno’ del Mondiale, infatti, nessuno dei due piloti del team era riuscito né a classificarsi in zona punti né ad accedere alla Q2 in qualifica.

Questo preoccupante scivolare nelle posizioni di retroguardia del plotone non aveva comunque scoraggiato il team, che prima della chiusura forzata aveva manifestato propositi ambiziosi per il 2013, tra cui quello di schierare anche una terza vettura; nomi altisonanti del panorama turismo come quelli di Fabrizio Giovanardi e Alain Menu erano stati più volte associati al volante di una delle Focus S2000 TC della scuderia britannica per la campagna iridata 2013.

 

Sergio Perez dice la sua sul futuro della Sauber: “Nel 2013 potrebbe arrivare una loro vittoria”

Mon, 01/07/2013 - 12:10

Sergio Perez è ormai pienamente concentrato sul suo futuro che dal prossimo marzo lo vedrà scattare dalla griglia di partenza a bordo della McLaren, ma non perde l’occasione per augurare buona fortuna al suo vecchio team: la Sauber.

Secondo il messicano, il team svizzero ha le potenzialità per ripetere la straordinaria stagione appena trascorsa e, perché no, superare le aspettative di tutti.

“Le regole sono più o meno le stesse e il team ha capito come sfruttarle, quindi perché dovrebbero andar peggio del 2012? Sono convinto che saranno ancora competitivi.

“Potrebbero perfino conquistare qualche gara; Sauber ha fatto molto per me, quindi mi auguro che facciano bene più di ogni altro team, ad eccezione della McLaren naturalmente”.

La nuova Sauber C32, lo ricordiamo, sarà presentata nei pressi della fabbrica di Hinwil il prossimo 2 febbraio.

Davide Cantire  

Ci sarà un team tedesco nel 2013 cadetto?

Mon, 01/07/2013 - 11:38

Dopo i successi di Nico Rosberg, Timo Glock e Nico Hulkenberg nelle passate stagioni, la GP2 potrebbe assistere finalmente all'ingresso di un team tedesco nel 2013.

Stando al sito web Motorsport-total, un uomo d'affari teutonico avrebbe messo gli occhi sulla Ocean Racing Technology dell'ex pilota di F1 e attuale alfiere Honda nel WTCC Tiago Monteiro: la cessione del team avrebbe un valore massimo di 500 mila euro.

La compagine portoghese si trova da tempo in difficoltà economiche a causa di una disputa legale con il governo locale sul pagamento della sponsorizzazione, per un importo di sei milioni di euro.

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Dakar, Update - Sainz riprende la vetta della corsa

Mon, 01/07/2013 - 10:53

Carlos Sainz è tornato al comando della Dakar in seguito a una delicata decisione presa dagli organizzatori.

Inizialmente il miglior tempo nella seconda manche era stato assegnato a Stephane Peterhansel mentre Sainz aveva accusato un ritardo di oltre 20 minuti.

Ma sulla scia di un'indagine eseguita nella notte dall'ASO, all'iberico sono stati restituiti i 21'26” persi mentre cercava un waypoint; il problema sul suo Red Bull Buggy era stato causato dai satelliti dell'organizzazione invece che dal GPS del mezzo.

Nell'assoluta Sainz guida con 3'32” di vantaggio su Peterhansel e 5'58” nei confronti di Giniel de Villiers. Confermata invece la penalità di 1' a Ronan Chabot, quarto in classifica.

Classifica seconda prova aggiornata

1. Carlos Sainz - Red Bull Buggy / 2h55'15"
2. Stephane Peterhansel - X-Raid MINI / + 5'05"
3. Giniel de Villiers - Imperial Toyota / + 7'43"
4. Ronan Chabot - SMG Buggy / + 8'51"
5. Orlando Terranova - X-Raid BMW / + 11'31"

Classifica assoluta

1. Carlos Sainz - Red Bull Buggy / 2h32'15"
2. Stephane Peterhansel - X-Raid MINI / + 3'32"
3. Giniel de Villiers - Imperial Toyota / + 5'58"
4. Ronan Chabot - SMG Buggy / + 8'15"
5. Orlando Terranova - X-Raid BMW / + 8'49"

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La nuova Ferrari sarà svelata il 2 febbraio a Maranello

Mon, 01/07/2013 - 09:40

Ferrari, Williams e Toro Rosso saranno pronte per l'appuntamento con i test di Jerez in programma dal 5 all'8 febbraio.

La squadra del Cavallino, secondo Autosprint, presenterà la F2013 via internet da Maranello il 2 febbraio, nello stesso giorno in cui la Sauber mostrerà al mondo la C32.

Williams e Toro Rosso invece sveleranno le loro rispettive vetture tre giorni dopo direttamente sul circuito andaluso.

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Sebastien Buemi vicino al rinnovo con Red Bull per il ruolo di terzo pilota e riserva

Mon, 01/07/2013 - 09:27

Sebastien Buemi resterà terzo pilota e riserva di Red Bull e Toro Rosso nella stagione 2013, lo rivela lo quotidiano svizzero Sonnstagblick.

Il 24enne elvetico, che sarà in Brasile questo week-end per partecipare alla gara di kart promossa da Felipe Massa, firmerà in settimana l'accordo con la casa austriaca dopo aver ricevuto il consenso del consigliere Helmut Mark.

Non dovrebbero esserci problemi neppure per Jerome d'Ambrosio che, secondo il quotidiano belga Le Vif, rimarrebbe terzo pilota della Lotus.

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Dakar, Day 2 - Peterhansel approfitta dei guai di Sainz e Al-Attiyah per scalare la vetta

Sun, 01/06/2013 - 21:22

La seconda speciale della Dakar 2013 è stata vinta da Stephane Peterhansel, il quale ha approfittato dei problemi capitati ai diretti rivali per inserirsi anche in vetta alla classifica generale.

Il dieci volte vincitore della Dakar, a bordo di una MINI X-Raid, ha terminato la prova da 85 km di Pisco-Pisco in 2h35' battendo Giniel de Villiers di oltre 2'.

L'ex leader Carlos Sainz ha subito un sospetto problema al GPS e ha lasciato sul percorso 18 minuti scendendo all'11esimo posto assoluto. Il buggy del compagno Nasser Al-Attiyah ha perso invece 10 minuti e si ritrova sesto.

Guerlain Chicherit invece ha tardato mezz'ora a causa di una foratura sul buggy SMG; ringrazia invece il suo team-mate, Ronan Chabot, terzo in classifica.

Tra i camion seconda vittoria di Gerard de Rooy su Iveco, terzo Miki Biasion.

Classifica completa

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Dakar, Day 1 - Sainz detta legge nella prova di apertura

Sun, 01/06/2013 - 06:57

Carlos Sainz parte subito forte alla Dakar imponendosi nella prima speciale dell'edizione 2013. Lo spagnolo, partito all'avventura della corsa sudamericana con un Buggy sponsorizzato da Red Bull e Qatar, si è imposto nella prova da 13 km di Pisco (Perù) in 7'40”.

Sainz ha staccato di 8” Lucio Alvarez, alla guida di un Toyota Overdrive, e di 30” Guerlain Chicherit, che guida un SMG-Buggy, e il team-mate Nasser Al-Attiyah.

Trattandosi di una speciale corta, nonostante il trasferimento di 250 km, gli organizzatori hanno deciso di applicare i coefficienti e di triplicare la misura dei tempi; dunque Sainz inizierà la seconda manche con un tesoretto di 24” su Alvarez.

Tornando alla classifica, il monopolio di Buggy è stato concretizzato da Ronan Chabot con il quinto tempo davanti alle X-Raid MINI di Krzysztof Holowczyc, Leonid Noviktskiy e della leggenda della Dakar Stéphane Peterhansel. Giniel de Villiers e Nani Roma chiudono la top 10.

Tra i camion doppietta olandese su camion Iveco per Gerard de Rooy e Hans Stacey ai primi due posti, terzo Ales Loprais. Solo tredicesimo Miki Biasion alla guida anch'egli di un Iveco sponsorizzato dalla Petronas.

Classifica completa

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Janner, Finale - Kopecky batte Bouffier in volata per soli 5 decimi

Sat, 01/05/2013 - 16:18

Grazie ad un passo regolare e una tenacia da vero campione Jan Kopecky ha bissato il successo nell’impegnativo Janner Rally; il ceco, coadiuvato da Pavel Dresler su Skoda Fabia S2000, è riuscito a conquistare grazie ad un colpo di reni magistrale la vittoria, strappandola per soli 5 decimi a Bryan Bouffier.

Grande frustrazione per il francese, il quale non ha sfruttato abbastanza i secondi lasciati per strada da Kopecky nella quindicesima prova a causa di una foratura.

Sul terzo gradino del podio finale sale l’idolo di casa Raimund Baumschlager che, in coppia con Klaus Wicha su Skoda, si è visto costretto forse ad abbassare il ritmo nelle ultime speciali avendo capito che raggiungere la coppia di testa sarebbe stato troppo rischioso; l’austriaco ha fatto segnare a fine gara un ritardo di circa un minuto dal vincitore.

Segue il ceco Vaclav Pech affiancato da Petr Uhel su MINI RRC con circa tre primi di distacco. Bagarre fino all’ultimo chilometro anche nel produzione con Beppo Harrach che trionfa di un solo secondo sul polacco Kajetan Kajetanowicz.

Dopo mille peripezie a causa di problemi di varia natura, Francois Delecour riesce a centrare un settimo posto comunque utile in ottica campionato. Jaroslav Orsak porta la sua Mitsubishi Lancer all’ottavo posto precedendo Jaromir Tarabus. Ad ereditare la decima posizione a causa dell’uscita di scena di Jan Cerny lungo l’ultimo crono ci pensano Pavel Valousek e Lukas Kostka su Peugeot 207 Super 2000.

Marco Cantarella - @M_Cantarella

Classifica

1. Kopecky-Dresler - Skoda / 2h35'45"3
2. Bouffier-Fournier - Peugeot / + 0"5
3. Baumschlager-Wicha - Skoda / + 1'18"1
4. Pech-Uhel - MINI / + 2'47"0
5. Harrach-Welsersheimb - Mitsubishi / + 3'32"9
6. Kajetanowicz-Baran - Subaru / + 3'32"9
7. Delecour-Savignoni - Peugeot / + 5'21"2
8. Orsak-Smeidler - Mitsubishi / + 6'33"7
9. Tarabus-Trunkat - Skoda / + 7'56"0
10. Valousek-Kostka - Peugeot / + 8'11"8

Janner, dopo PS17 - Kopecky fora e perde la leadership, Bouffier ringrazia

Sat, 01/05/2013 - 13:24

Una foratura cambia le sorti dello Janner Rally e rende il gran finale ancor più eccitante ed imprevedibile: Jan Kopecky, fino a questa mattina leader incontrastato della kermesse austriaca, ha dovuto cedere il primato a Bryan Bouffier nel corso della PS15; alla fine del secondo 'loop' di giornata e con una prova ancora da disputarsi il ceco della Skoda si vede costretto a rimontare 10”6 nei confronti del fortunato (vedi il testacoda nella PS15 senza conseguenze) ma anche audace francese della Peugeot, che ha sempre creduto nella chance di accedere sul trono della gara.

Raimund Baumschlager, passato provvisoriamente al secondo posto dopo la PS15, ha ceduto la posizione a Kopecky nella PS16 mentre nella PS17 si è limitato ad evitare spiacevoli sorprese. Vaclav Pech su MINI è troppo distante per sperare in un podio, dunque si accontenta del quarto posto davanti a Beppo Harrach e Kajetan Kajetanowicz, i quali sono saliti in classifica grazie a una foratura capitata sulla Peugeot di Francois Delecour. Il trio ceco Orsak, Tarabus e Valousek completa una top 10 composta per la maggior parte da Skoda.

L'ultima prova, che deciderà lo Janner Rally, sarà lunga 25 km e partirà alle 16:07.

Classifica

1. Bouffier-Fournier - Peugeot / 2h21'52"7
2. Kopecky-Dresler - Skoda / + 10"6
3. Baumschlager-Wicha - Skoda / + 47"3
4. Pech-Uhel - MINI / + 2'31"3
5. Harrach-Welsersheimb - Mitsubishi / + 3'15"8
6. Kajetanowicz-Baran - Subaru / + 3'19"8
7. Delecour-Savignoni - Peugeot / + 3'31"0

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Janner, dopo PS13 - Bouffier minaccia la leadership di Kopecky

Sat, 01/05/2013 - 08:52

Bryan Bouffier riprende la rimonta su Jan Kopecky nello Janner Rally portandosi, al termine delle prime tre speciali del Day 2, da 20”2 a 14”3. In realtà la prima prova era stata vinta dal ceco della Skoda, che aveva rifilato 3”8 al francese, il quale si è riscattato successivamente vincendo la PS12 e guadagnando altri secondi preziosi nella PS13.

Tra i due litiganti il terzo incomodo è Raimund Baumschlager, intenzionato ancora a dare filo da torcere con i suoi 42”7 di gap da Kopecky: l'austriaco, su Skoda, ha vinto la PS13 proprio davanti a Bouffier.

Le posizioni ai piedi del podio restano invariate con Vaclav Pech sempre quarto con un margine di 26”8 nei confronti di Francois Delecour. Più indietro ci sono Kajetanowicz, Harrach, Orsak, Tarabus e Cerny. Pavel Valousek, dopo i problemi di ieri, è risalito fino all'11esimo posto e punta alla top 10 quando mancano cinque prove sul taccuino.

Classifica

1. Kopecky-Dresler - Skoda / 1h48'52"5
2. Bouffier-Fournier - Peugeot / + 14"3
3. Baumschlager-Wicha - Skoda / + 42"7
4. Pech-Uhel - MINI / + 2'36"7
5. Delecour-Savignoni - Peugeot / + 3'03"5
6. Kajetanowicz-Baran - Subaru / + 3'24"0
7. Harrach-Welsersheimb - Mitsubishi / + 3'52"6
8. Orsak-Smeidler - Mitsubishi / + 4'41"7
9. Tarabus-Trunkat - Skoda / + 5'05"7
10. Cerny-Kohout - Skoda / + 5'10"9

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Janner, dopo PS10 - Kopecky allunga sull'arrembante Bouffier

Fri, 01/04/2013 - 19:59

Il primo appuntamento del Campionato Europeo Rally anche quest’anno conferma la sua caratteristica di gara dura e capace di stravolgere in pochi chilometri buona parte della classifica ma a chiudere in testa la prima giornata è sempre il ceco Jan Kopecky in coppia con Pavel Dresler su Skoda Fabia Super 2000.

Alle sue spalle è successo un po' di tutto, a cominciare da Bryan Bouffier che, partito con cautela, è stato capace di rimontare più di 30” in quattro prove avvicinandosi pericolosamente al leader Kopecky.

Conclude il primo loop al terzo posto con circa 40” di distacco Raimund Baumschlager su Skoda, gran conoscitore della gara austriaca.

Ben più staccato è il ceco Pech, quarto a fine tappa a bordo di una MINI RRC ed in evidente difficoltà su di un fondo così scivoloso e con la costante presenza di fitta nebbia che riduce la visibilità.

Francois Delecour, penalizzato di un minuto e dieci secondi da un ritardo al controllo orario di inizio PS6, occupa la quinta piazza con circa tre primi di ritardo regolando i due del produzione Kajetanowicz su Subaru ed Harrach su Mitsubishi, quest’ultimo attardato da un problema al parabrezza che nell'ottava PS gli è costato ben due minuti.

Orsak supera Tarabus e si porta all’ottavo posto; a chiudere la top ten ci pensa il giovane Jan Cerny su Skoda Fabia Super 2000.

Classifica

1. Kopecky-Dresler - Skoda / 1h30'36"5
2. Bouffier-Fournier - Peugeot / + 20"2
3. Baumschlager-Wicha - Skoda / + 38"9
4. Pech-Uhel - MINI / + 2'24"7
5. Delecour-Savignoni - Peugeot / + 2'49"3
6. Kajetanowicz-Baran - Subaru / + 2'53"3
7. Harrach-Welsersheimb - Mitsubishi / + 3'24"5
8. Orsak-Smeidler - Mitsubishi / + 3'50"3
9. Tarabus-Trunkat - Skoda / + 4'03"5
10. Cerny-Kohout - Skoda / + 4'24"6

Marco Cantarella - @M_Cantarella

Janner, dopo PS6 - Kopecky resiste in vetta al classifica

Fri, 01/04/2013 - 14:05

Jan Kopecky, in coppia con Pavel Dresler, resiste al comando dello Janner Rally al termine del secondo 'giro' di speciali; il duo Skoda, sceso al secondo posto nella PS5, è ritornato in vetta alla generale rifilando otto secondi nel sesto tratto cromentrato alla coppia rivale Bauschlager-Wicha, sempre su Skoda.

I due austriaci pagano a metà giornata soltanto 4”1 e possono contare un vantaggio di 1”7 sulla MINI di Vaclav Pech e Petr Uhel, seguiti a loro volta dalla Mitsubishi guidata da Beppo Harrach.

Bryan Bouffier è in piena rimonta e grazie a due scratch ha potuto mantenere la quinta piazza provvisoria con circa ventidue secondi di ritardo da Kopecky. Seguono Jan Cerny e Kajetan Kajetanowicz.

Giornata difficile per Francois Delecour, prima rallentato da una scelta errata di pneumatici poi dalla rottura della leva del cambio; il francese occupa l’ottava posizione con circa un primo di ritardo e precede Orsak su Mitsubishi e Tarabus su Skoda.

Classifica

1. Kopecky-Dresler - Skoda / 52'24"8
2. Baumschlager-Wicha - Skoda / + 4"1
3. Pech-Uhel - MINI / + 5"8
4. Harrach-Welsersheimb - Mitsubishi / + 17"3
5. Bouffier-Fournier - Peugeot / + 21"9
6. Cerny-Kohout - Skoda / + 52"1
7. Kajetanowicz-Baran - Subaru / + 59"0
8. Delecour-Savignoni - Peugeot / + 1'04"8
9. Orsak-Smeidler - Mitsubishi / + 1'10"5
10. Tarabus-Trunkat - Skoda / + 1'19"5

Marco Cantarella - @M_Cantarella

Tom Blomqvist diventa un pilota Red Bull

Fri, 01/04/2013 - 13:33

Tom Blomqvist lascia il programma di sviluppo McLaren per accasarsi nel Red Bull Junior Team, secondo Autosport.

Il 19enne britannico, che si accinge a partecipare quest'anno al FIA F3 European Championship tra le fila della Eurointernational di Antonio Ferrari, ha dichiarato: “E' un privilegio essere selezionati dalla Red Bull, che penso abbia intravisto in me del potenziale per poter arrivare in F1 come hanno fatto Sebastian Vettel e Daniel Ricciardo”.

Con Eurointernational Blomqvist ha partecipato allo scorso campionato tedesco di F3 nel quale ha vinto cinque gare, ottenuto cinque poles e dieci podi giungendo quinto nell'assoluta.

“Il titolo europeo sarà il mio obiettivo principale: ho già vinto gare con Eurointernational e penso di rimanere insieme ad Antonio, che ha buoni rapporti con Red Bull”.

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Albe e tramonti a nord dell’Equatore: Hubert l’Africano sulle orme di Thierry Sabine

Fri, 01/04/2013 - 12:45
Data:  Ven, 04/01/2013 Anteprima:  Abstract:  La Dakar 2013 al via sabato 5 gennaio in America del Sud non fa passare sotto silenzio l’Africa Eco Race in corso per il quinto anno consecutivo nel Continente Nero: Ermanno Frassoni va alla scoperta del rally raid di Hubert Auriol e René Metge Descrizione: 

Come si fanno a stabilire le generalità dell’impostore di turno? Sabato 5 gennaio 2013, appena smaltiti i festeggiamenti del nuovo anno, dalla città di Lima, capitale del Perù, prenderà il via la trentaquattresima edizione della storica Dakar, quattordici tappe da aggredire a ritmo serrato che porteranno la carovana composta da auto, moto, camion e quads verso Arequipa, teatro abituale dei combattimenti tra tori di scena nello stadio ubicato in periferia, fino ad Arica e Calama, nel vicino Cile, quindi in Argentina tra Salta, San Miguel de Tucumàn, Córdoba, La Rioja e Fiambalà. Gran finale con ritorno in territorio cileno, arrivo a Copiapò previsto il 17 gennaio, salvo poi imboccare il percorso di La Serena, dinanzi alle acque dell’oceano Pacifico, e Santiago, dove il 19 si conosceranno le classifiche definitive delle varie competizioni oggetto di contesa.

Per il quinto anno consecutivo il pirotecnico rally raid sorto tra il dicembre del 1978 e il gennaio del 1979 dalla smania visionaria del pilota e avventuriero Thierry Sabine, tragicamente scomparso nel deserto del Mali il 14 gennaio 1986 in seguito a un incidente in elicottero, scandaglierà il paesaggio dell’America del Sud a cavallo di Perù, Cile, Argentina e di nuovo Cile. Thierry, coureur onnivoro capace di passare con disinvoltura dalle corse in circuito ai rally non disdegnando le moto, forse non avrebbe gradito il tradimento ordito ai danni della “sua” Africa. Originario di Neuilly-sur-Seine, sobborgo chic di Parigi, il forgiatore della Dakar ebbe la folgorazione nel 1977, quando da solingo viandante dei motori smarrito nel nulla del deserto di Libia pensò che sarebbe stato bello organizzare una gara strappacuore nel polmone del Continente Nero ritenuto già in epoche lontane una saccheggiata eppure imprescindibile culla dell’umanità.

L’edizione inaugurale della Paris-Dakar, perché così ai tempi si chiamava la corsa, visitò Francia, Algeria, Niger, Mali e Senegal nell’arco di diciotto giorni. A dominare, complice la graduatoria unica stilata dagli organizzatori, furono le moto Yamaha dei francesi Cyril Neveu e Gilles Comte, mentre nella sfida delle automobili la Range Rover dell’equipaggio Alain Genestier-Joseph Terbiaut riuscì ad avere ragione della Renault 4 di Claude e Bernard Marreau. Ben piazzati gli italiani su quattro ruote, vedi Cesare Giraudo-Antonio Cavalleri, al settimo posto assoluto, e Tommaso Carletti-Amarilli Carletti, relegati al nono, entrambi su Fiat Campagnola.

La triste vicenda dei quattro turisti d’Oltralpe ritrovati morti in Mauritania alla vigilia di Natale del 2007 sistemò una pietra tombale sulle speranze nutrite da piloti e appassionati in vista dell’imminente Dakar. Le minacce di attacchi terroristici si fecero troppo pressanti e i vertici di Amaury Sport Organisation, società organizzatrice dell’evento, dovettero annunciare il famigerato passo indietro. Gara annullata e riproposizione in grande stile nel 2009, non senza il rumoroso trasferimento del rally raid più famoso e discusso del mondo alle latitudini di Argentina e Cile con partenza e arrivo in pompa magna nella città di Buenos Aires.

E’ ancora Dakar questa? O l’impostore cui si accennava è stato smascherato? Tecnicamente lo è, visto che il nome è rimasto insieme al ricchissimo albo d’oro della competizione in grado di annoverare tra gli altri gente del calibro di René Metge, Jacky Ickx, Ari Vatanen, Juha Kankkunen, Hubert Auriol, Pierre Lartigue, Jean-Louis Schlesser, Stéphane Peterhansel e Carlos Sainz omettendo la crème dei motociclisti da Edi Orioli e Fabrizio Meoni fino a Marc Coma, Cyril Despres e i multiformi Auriol e Peterhansel. Anche nei camion i vari Francesco Perlini, Karel Loprais e Vladimir Chagin hanno scritto pagine importanti consegnando invece a Marcos e Alejandro Patronelli una supremazia chiave nella pur breve storia dei quads. La location e forse persino lo spirito di Thierry Sabine, che non si regge ovviamente sul numero delle morti registrate sull’ostico campo di gara, non sono più quelle. Almeno nelle maglie della Dakar che ha ripudiato il Senegal del padre fondatore e vate della négritude Léopold Sédar Senghor.

Dall’Africa della Dakar d’antan ci si sposta per un attimo a Saint-Cyprien, poco più di diecimila abitanti nella regione francese del Languedoc-Roussillon, nei Pirenei Orientali, dove Hubert Auriol, 60 anni compiuti lo scorso 7 giugno e un’aria da eterno playboy, e René Metge, capelli pochi ma entusiasmo da vendere, in una conferenza stampa novembrina tessono abilmente i fili della quinta edizione della Sonangol Africa Eco Race in programma dal 27 dicembre 2012 al 9 gennaio 2013. Primi due giorni dedicati alle verifiche tecniche e amministrative, da svolgersi a Saint-Cyprien, e al trasferimento verso l’Almeria, in Spagna. Undici le tappe previste per un totale di 5.796 chilometri, quasi duemila in Marocco e poco più di millecinquecento in Mauritania. Martedì 8 gennaio da Tenadi, sulle dune del deserto mauritano, i concorrenti approderanno a Koba, a nord del Senegal, per la disputa della penultima tappa lunga 648 chilometri. L’approdo a Dakar avverrà il giorno successivo, come se il cuore del rally raid inventato da Sabine continuasse a pulsare, sottilmente compiaciuto e orgogliosamente un po’ sottotraccia, nelle menti di due sognatori dall’animo concreto quali Auriol e Metge.

L’Africa Race prende corpo nel 2008. Il 26 dicembre parte la gara da Marsiglia, in Francia, che si conclude nella capitale del Senegal l’11 gennaio 2009. L’incantevole spettacolo del Lac Rose, meglio noto da noi come il lago Rosa, si apre nelle vicinanze di Dakar al passaggio dei protagonisti e dei comprimari tentati dalla strada della gloria, più personale che mediatica, nel genuino confronto tra le abilità dell’uomo e le meraviglie della natura africana. Vince una vecchia conoscenza della Paris-Dakar, quel Jean-Louis Schlesser che a bordo del suo buggy ha individuato l’ennesima valvola di sfogo per sublimare una carriera vissuta pericolosamente. Imbattuto nelle quattro edizioni finora disputate, l’ultrasessantenne sovrano dell’Africa Race un tempo compagno di vita e di lavoro della pilota Jutta Kleinschmidt, unica donna a conquistare la Dakar nel 2001, ha lasciato agli avversari soltanto le briciole. Più equilibrio nelle moto, con un successo tricolore di Marco Capodacqua su KTM nell’edizione 2009-2010, e tra i camion.

Se la variopinta carovana dell’Africa Eco Race può scorrazzare liberamente tra Marocco, Mauritania e Senegal, una buona fetta di merito va attribuito al colosso petrolifero Sonangol, main sponsor della manifestazione. Velocità, potenza, una spruzzata di nostalgia e di amore per le gare di una volta, Paris-Dakar e perché no il Safari degli anni d’oro, ma anche un occhio di riguardo verso la tutela dell’ambiente, fanno il resto. L’obiettivo è quello di non innalzare i livelli di inquinamento e di rumore nelle grandi città, esaltando valori quasi perduti nelle corse come la convivialità, la solidarietà tra i concorrenti e un pionieristico spirito d’avventura tanto caro a Thierry Sabine, sorta di mitologico padre ispiratore, e all’accoppiata composta da Auriol e Metge. Spazio dunque a professionisti e amatori, cui spetta la medesima accoglienza e trattamento, e al riequilibrio delle performances tra motori di cilindrata differente.

I benefici hanno una ricaduta significativa sul  territorio: in Mauritania l’organizzazione ha di recente donato dei pannelli fotovoltaici per fornire l’elettricità a una scuola di Nouakchott, la capitale del Paese, e a una biblioteca situata nella città santa dell’Islam di Chinguetti, antica via carovaniera, mentre l’attenzione nei confronti della produzione di energia da fonti rinnovabili si mantiene in cima alla lista delle problematiche prese in esame dai vertici dell’Africa Eco Race. Eco per scelta e necessità, visti i tempi ristretti e le condizioni preoccupanti del pianeta, con Auriol e Metge che invitano gli stessi piloti a limitare l’impatto dell’uomo riducendo gli sprechi e i consumi.

Le immagini della chioma fluente e della barba folta e ribelle del compianto Thierry Sabine, potenziale Django delle sabbie che sarebbe piaciuto a Quentin Tarantino e avrebbe potuto calarsi per somiglianza e ideali nel ruolo affidato all’attore Franco Nero nello spaghetti western del 1966, incarnano tuttora lo spot perfetto e inattaccabile per l’avvenire della competizione nata sull’onda del trasferimento della Dakar dall’Africa all’America del Sud. Non si scivola di certo nella retorica affermando che a vegliare sulle albe e i tramonti dell’Africa Eco Race ci sono due signori, Hubert l’Africano e René Metge, in grado di gettare pesanti ombre sulla validità della scelta di Amaury Sport Organisation di portare la Dakar lontano da Dakar per prevenire atti terroristici.

Ermanno Frassoni

Slideshow:  Si Immagine:  africaecorace.jpg

Janner, dopo PS3 - Kopecky leader, Baumschlager riduce le distanze

Fri, 01/04/2013 - 10:09

Neve, ghiaccio e nebbia fanno da cornice alla prima stagionale del nuovo FIA ERC lungo le strade dello Janner Rally: al termine del 'giro' inaugurale, composto da tre speciali, Jan Kopecky si è posizionato al comando dell'assoluta con un vantaggio di soli 2”3 su Raimund Baumschlager.

Il ceco, con gomme chiodate larghe, ha dominato la speciale d'apertura per poi subire la rimonta dell'austriaco, quest'ultimo supportato da coperture chiodate strette, molto più performanti nelle due speciali rimanenti, su fondo prevalentemente innevato.

Non è molto distante dai primi due il ceco Vaclav Pech, terzo a 2”7, anch'egli molto veloce nel primo crono ed in difesa nei restanti tanto da perdere 10” netti nella PS3 per un'uscita di strada.

Beppo Harrach si è aggiudicato la PS3 chiudendo in quarta posizione assoluta con la sua Mitsubishi Lancer Evo X R4; l'idolo locale ha messo alle sue spalle Jan Cerny di 18” pieni.

Prima parte di gara complicata per Bryan Bouffier, sceso fino al sesto posto con 41”8 da recuperare nei confronti del rivale Kopecky. Non se la passa meglio il connazionale Francois Delecour, settimo a 43”8 dalla vetta. La classifica dei primi dieci viene completata provvisoriamente da Kajetanowicz, Solowow e Tarabus.

Classifica

1. Kopecky-Dresler - Skoda / 27'21"4
2. Baumschlager-Wicha - Skoda / + 2"3
3. Pech-Uhel - MINI / + 14"2
4. Harrach-Welsersheimb - Mitsubishi / + 14"2
5. Cerny-Kohout - Skoda / + 32"7
6. Bouffier-Fournier - Peugeot / + 41"8
7. Delecour-Savignoni - Peugeot / + 43"8
8. Kajetanowicz-Baran - Subaru / + 46"43
9. Solowow-Baran - Peugeot / + 46"9
10 Tarabus-Trunkat - Skoda / + 50"8

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Domenicali: “Le sorti del 2013 si decideranno nelle prime gare”

Fri, 01/04/2013 - 09:49

Stefano Domenicali è stato chiaro: “La prossima stagione sarà decisa dalle prime gare”.

Se nel 2012 sia Ferrari che Red Bull hanno impiegato del tempo per raggiungere il pieno potenziale dalle loro vetture, quest'anno secondo il team principal della squadra di Maranello la sfida sarà diversa perché bisognerà badare al cambiamento delle regole del 2014

“Le squadre lavoreranno per il 2013 e passeranno subito dopo ai preparativi in ottica 2014” ha spiegato ad Auto Motor und Sport. “Sarà necessario iniziare bene perché gli sviluppi sulla prossima vettura potrebbero interrompersi nel mese di luglio”.

Tuttavia, Domenicali ha espresso fiducia: “Quest'anno non si ripeterà quanto successo a noi nei test di Jerez. Siamo sicuri adesso che la galleria del vento non ci darà sorprese”.

@MotorInside

La nuova Red Bull potrebbe saltare i primi test invernali

Fri, 01/04/2013 - 09:26

La Red Bull RB9 potrebbe non essere pronta per i primi test pre-stagionali che si terranno a Jerez ad inizio febbraio.

Il progettista Adrian Newey, che già aveva ammesso dei dubbi verso la fine di dicembre, ha spiegato al The Sun: “Il fatto di aver sviluppato fino all'ultimo la RB8 ha creato non pochi ritardi nella progettazione della vettura di quest'anno”.

La Red Bull confermerà la prossima settimana se la RB9 sarà pronta per il 5 febbraio.

@MotorInside

Davidson torna in pista dopo l’incidente di Le Mans: “La mia schiena è forte, non avrò problemi”

Thu, 01/03/2013 - 20:58

Anthony Davidson tornerà alla guida di una vettura da corsa per la prima volta dopo l’incidente occorsogli nell’ultima edizione della 24 Ore di Le Mans, in cui riportò la frattura di due vertebre.

Questa settimana il trentatreenne di Hemel Hempstead prenderà parte alla Road To the 24, sessione di test preparatoria alla 24 ore di Daytona, a bordo della Coyote-Chevrolet del team 8Star Motorsport, che dividerà con Stephane Sarrazin, Nicolas Minassian, Pedro Lamy ed Enzo Potolicchio.

Davidson ritiene che l’esordio nella kermesse a stelle e strisce possa essere un interessante banco di prova per le proprie condizioni fisiche. “Mi sono allenato molto in bicicletta e a piedi e ho avuto la possibilità di provare i simulatori di Formula 1 di Toyota e Mercedes. Ho recuperato completamente dell’infortunio e non temo alcuna ricaduta, quindi affronto questa situazione con tranquillità. Partecipare alla 24 ore di Daytona mi permetterà di scrollarmi definitivamente la ruggine di dosso in previsione dei prossimi impegni con Toyota”.

Toyota, dal canto suo, ha riconfermato tutti i piloti che hanno corso la 24 Ore di Le Mans 2012 ed è quindi molto probabile che continui a schierare due TS010 sia nella leggendaria competizione francese che nel WEC.

Edoardo Vercellesi – Twitter: @edoverce97

Per Travis Patrana stagione completa in Nationwide Series col Roush Fenway Racing

Thu, 01/03/2013 - 17:41

E' arrivata l'ufficialità dell'impegno a tempo pieno in Nationwide Series con il Roush Fenway Racing per Travis Pastrana. Il 29enne funambolo di Annapolis, Maryland, prenderà parte a tutte e 33 le gare della stagione a bordo della Ford Mustang #60 del Roush Fenway Racing, che schiererà anche uno dei favoriti nella lotta per il titolo: Trevor Bayne.

“Sono estremamento contento di poter correre a tempo pieno nella NASCAR nel 2013 e ugualmente entusiasta di poterlo fare con Jack Roush e il Roush Fenway Racing” ha detto Pastrana, che avrebbe dovuto fare il debutto in NASCAR nel 2011, ma è stato ostacolato da un pesante infortunio rimediato agli X-Games e ha poi affrontato un calendario limitato nel 2012. Ã¢â‚¬Å“Prendo questa decisione in molto serio e voglio essere competitivo per vincere in NASCAR. Nessun team in Nationwide Series può vantare il palmares del Roush Fenway Racing e so che guidare una Ford RFR mi darà la miglior opportunità di migliorare la mia guida nelle stock-cars”.

Pastrana ha all'attivo nove presenze in Nationwide Series, di cui otto con il RAB Racing e una con il Roush Fenway Racing, che gli sono valse un tredicesimo posto come miglior piazzamento, ottenuto a Indianapolis, 6 giri in testa e una posizione media al traguardo di 21.4. Travis ha preso il via anche in una gara della Camping World Truck Series, quella di Las Vegas, e 8 della K&N Pro Series East, con il quarto posto all'Iowa Speedway come miglior risultato.

“Travis è un campione” ha detto jack Roush. Ã¢â‚¬Å“Ci vogliono impegno e determinazione per raggiungere quel livello di grandezza, in qualsiasi disciplina. E' serio nella sua determinazione di impegnarsi nella NASCR e noi faremo di tutto per consentirgli di crearsi una carriera. Ci aspettiamo una grande attenzione e un grande entusiasmo intorno a lui, mano a mano che i suoi risultati miglioreranno”.

Stay Tuned!

Gian Luca Guiglia