da baffone » gio 10 set 2009, 13:56
E’ possibile produrre combustibile da fonti alternative al petrolio senza usare come materia prima quella derivante dalle coltivazioni destinate all’uso alimentare? Se lo sono chiesto i ricercatori di Tecnalia, una corporazione tecnologica con sede in Spagna, nella regione basca, e la risposta che hanno dato a questa domanda è: forse è possibile con le microalghe marine. La questione che stanno affrontando non è di poco conto, visto che l’uso delle coltivazioni agricole per ottenere biocombustibile, sta sollevando una grande questione non solo economica ma anche etica, perchè finisce per sottrarre risorse alle già scarse fonti di alimentazione umana. Naturalmente l’individuazione di una possibile risorsa energetica alternativa a quella in comune alle produzioni agricole per uso umano potrebbe essere la soluzione al dibattito sociale generato.In sostanza la produzione massiva di microalghe permetterebbe di soddisfare la domanda di fonti energetiche alternative senza entrare in conflitto col settore alimentare, inoltre la coltivazione di alghe non richiederebbe l’uso di grosse estensioni di terreno fertile (e quindi non lo sottrarrebbe all’agricoltura) e massimizzerebbe l’uso dell’acqua, sfruttando il ciclo chiuso. Contemporaneamente l’uso di questi organismi vegetali contribuirebbe alla tutela dell’ambiente e alla prevenzione dei cambiamenti climatici perchè le alghe sono in grado di assorbire grandi quantità di CO2, l’anidride carbonica il cui accumulo nell’atmosfera è ritenuto responsabile del riscaldamento globale. Attualmente l’uso delle microalghe come biomassa dalla quale ricavare biocombustibile è ancora in fase di studio e sarebbe prematuro pensare a una produzione industriale. Tuttavia le prospettive sono sicuramente interessanti e chissà , forse un giorno non troopo lontano quando ci fermeremo con la nostra automobile al distributore chiederemo un pieno di…alghe!

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