Ma è un auto o un missile?
Bugatti EB 16-4 Veyron
Nata per ricordare i fasti del coupè T 57 C Ventoux del 1938, la nuova versione della Bugatti EB Veyron è caratterizzata da continuità  con la tradizione, ma con un occhio alle tendenze più avanzate.
La vedremo sfrecciare, nel vero senso della parola, sulle nostre strade (o meglio su quelle tedesche…) non prima del 2003, quando ci passerà  vicino sfiorando i 400 km/h e ci sembrerà  di aver appena incrociato un veicolo non identificato.
Estrema nelle linee e nel design, che tenta di raccordare uno stile retrò e le più audaci tendenze moderne.
L’anteriore, compatto e affusolato lascia molto spazio alle forme curve e sinuose dove si inseriscono i proiettori dal taglio sagomato.
In qualsiasi punto la si osservi, questa Bugatti mostra una diversa prospettiva a seconda che ci troviamo di fianco o nel posteriore; lateralmente si possono apprezzare le compatte forme dall’andamento altamente aerodinamico, ma non poteva essere altrimenti visto che la massa è notevole e la galleria del vento non perdona neanche un errore.
La scena cambia nel posteriore, dove dalla “tradizione†riscontrata nell’avantreno, si passa alla sportività  più assoluta, grazie alle imponenti forme del paracolpi e alle geometrie equilibrate di fanaleria e spoiler, che ci ricordano la vera natura di questa automobile. Infatti, la sua personalità  è un misto di eleganza, raffinatezza costruttiva, e tanta voglia di prestazioni ai limiti estremi.
L’abitacolo poi, è un vero esercizio di stile in materia di design, con inserti cromati disseminati qua e la e tutto il meglio delle forme ultra moderne.
Pneumatici speciali Michelin per i 400 all’ora.
La Bugatti EB 16·4 Veyeron monta pneumatici Michelin, realizzati appositamente per sopportare velocità  superiori a 400 km/h; l’avantreno monta gomme da 245-690 R 520 A, mentre il retrotreno è equipaggiato con pneumatici 335-710 R 540 A.
Questo set di gomme utilizza il sistema “Pax†,dotato di controllo permanente della pressione dell’aria che garantisce elevata sicurezza di guida anche in condizioni di emergenza.
Andiamo ora più in dettaglio e vediamo l’acustica ad esempio, garantita dal High End Sound system del costruttore berlinese Dieter Burmster, specializzato in impianti di altissima qualità  .
Il design ha dovuto tenere in considerazione anche altri fattori come l’aerazione, che viste le prestazioni e la massa del veicolo deve essere sempre ottimale; per questo troviamo la calandra di dimensioni maggiori e le bocchette per l’uscita dell’aria nella parte posteriore.
Un motore da Guinness: 16 cilindri, 64 valvole, 1001 cavalli.
Uno dei “pezzi forti†di questa straordinaria vettura è ovviamente il propulsore, costituito da due monoblocchi da 8 cilindri ciascuno, realizzati secondo il principio VR e disposti ad angolo retto, che rappresentano la base costruttiva del 16 cilindri da 1001 cavalli (736 kW) di potenza massima a partire da 6.000 giri/min.
Quattro turbocompressori a gas di scarico consentono al motore di sviluppare una coppia massima di 1.250 Nm; per il raffreddamento dell’aria di alimentazione questo propulsore è dotato di due radiatori ad acqua posizionati al di sopra delle testate dei cilindri.
Un insieme di 64 valvole, azionate tramite aste e bilancieri da quattro alberi a camme a variazione continua, posizionati al di sopra delle stesse e collegati all’albero motore tramite catena, gestisce l’entrata e l’uscita della miscela aria/carburante.
La variazione elettroidraulica degli alberi a camme è possibile a ogni regime al fine di coordinare perfettamente tutti i parametri del motore W16 sono stati installati due contatori per ciascun blocco di cilindri, che agiscono indipendentemente l’uno dall’altro e una centralina principale.
Il cambio è un sequenziale a sette rapporti con comandi al volante; non esiste un pedale della frizione e al suo posto si trova un sistema a doppia frizione (cambio DTC), che consente di passare da una marcia all’altra in un tempo massimo di 0,2 secondi; la forza motrice viene trasmessa alle ruote tramite la trazione integrale permanente.
Infine, gli ultimi due dati fondamentali: la velocità  massima che è di 406 km/h e la spaventosa accelerazione che porta la lancetta del tachimetro a fermarsi a 300 km/h in appena 14 secondi, creando un “certo†schiacciamento sul sedile di guida.
Servizio tratto da
http://www.infomotori.com