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Le guide dei Guru |
Motorinside
Janner, Shakedown - Kopecky fa segnare il miglior tempo davanti a Delecour
Con i due chilometri dello shakedown tra Freistadt e Trolsberg si è aperto ufficialmente l’ERC 2013 ed è subito la Skoda Fabia di Jan Kopecky a primeggiare con il miglior tempo.
Il riscontro cronometrico su di un tratto di strada così breve dàben pochi riferimenti ma il ceco sembra veramente intenzionato a replicare il successo della passata edizione dello Janner Rally, gara austriaca ormai divenuta presenza fissa del calendario del campionato continentale anche grazie ad un fondo particolarmente selettivo e spettacolare con un misto tra asfalto e neve che non perdona neanche il minimo errore.
Alle spalle di Kopecky fa segnare il secondo tempo su Peugeot 207 un Francois Delecour apparso decisamente in forma, galvanizzato anche dall’intenso programma di gare concordato per questa stagione con l’ente turistico romeno, suo principale sponsor che lo faràpartecipare a ben dieci appuntamenti nella serie europea.
Terzo è l’austriaco Beppo Harrach su Mitsubishi Lancer Evo IX R4 sempre veloce nella gara di casa; a seguire il ceco Pavel Valousek su Peugeot 207 Super 2000 e Michael Solowow su analoga vettura.
Bryan Bouffier a bordo di una Peugeot 207 della Delta Rally fa segnare il settimo tempo con un ritardo di circa tre secondi. Chiudono nell’ordine Baumschlager su Skoda, Jan Černý e Martin Fischerlehner su Mitsubishi Lancer.
Classifica
1. Kopecky-Dresler - Skoda / 1'11"3
2. Delecour-Savignoni - Peugeot / + 1"2
3. Harrach-Welserscheimb - Mitsubishi / + 1"7
4. Valousek-Kostka - Peugeot / + 2"2
5. Solowow-Baran - Peugeot / + 2"8
6. Pech-Uhel - MINI / + 3"1
7. Bouffier-Fournier - Peugeot / + 3"4
Marco Cantarella - @M_Cantarella
Sauber lanceràla sua C32 il 2 febbraio
La Sauber ha annunciato che presenteràla sua nuova creatura, la C32, nella giornata del 2 febbraio.
La vettura, motorizzata ancora Ferrari, saràsvelata al pubblico di Hinwil in Svizzera, nei pressi della fabbrica.
La scuderia di Peter Sauber è chiamata a ripetere la straordinaria stagione appena trascorsa e terminata al sesto posto della classifica Costruttori, conquistando ben quattro podi. La line-up del 2013 saràcostituita da Nico Hulkenberg e dal rookie Esteban Gutierrez, proveniente dalla GP2.
Davide Cantire
Andrea Belicchi riceve la conferma dal Rebellion Racing per il 2013
Rebellion Racing ha rinnovato la partnership con Andrea Belicchi, confermando l'italiano alla 12 Ore di Sebring, valevole quest'anno solo per l'ALMS.
Il 37enne italiano milita nel team svizzero da tre stagioni e nel 2012 ha vinto due gare nella classifica privati della LMP1, le 6 Ore di Silverstone e Shanghai, e la classifica assoluta della Petit Le Mans.
“Sono molto contento all'idea di correre ancora con Rebellion Racing, che considero la mia seconda famiglia†ha detto Belicchi. “Il programma 2013 non è stato ancora ufficializzato ma sicuramente saràinteressanteâ€Â.
@MotorInside
Marko tranquillo sulle gerarchie Red Bull: “Webber non impensieriràVettelâ€Â
Helmut Marko si è detto certo che Mark Webber non insidieràil ruolo di leader di Sebastian Vettel all'interno della Red Bull.
Il 36enne australiano, in forza alla squadra austriaca dal 2007, ha un contratto di un solo anno ed un eventuale appiedamento lo metterebbe fuori dal Circus.
“Mark sa cosa deve fare†ha dichiarato Marko. “Da quando è in coppia con Sebastian (Vettel) non è mai riuscito a stargli davanti a fine anno; non penso che ciò cambi nel 2013â€Â.
Andrea Giustini – Twitter: BetOnRed_F1
Damon Hill: “Le doti da leader di Lewis Hamilton aiuteranno la Mercedesâ€Â
Il campione del Mondo 1996 Damon Hill ha detto la sua sulla rischiosa situazione di Lewis Hamilton e il suo passaggio dalla McLaren alla Mercedes, aggiungendo che le doti da leader che l’inglese possiede usciranno allo scoperto proprio per aiutare la casa tedesca in F1.
L’ex di Williams, Arrows e Jordan ha poi fatto un parallelo tra la vicenda di Hamilton e la sua, risalente al 1997: “Quando cominciai in Williams ero visto come un semplice test-driver e non avevo molto peso all’interno del team, ma quando mi sono trasferito in un altro team fui subito riconosciuto come leader ed è quello che accadràanche a Lewis.
“Si guardi Fernando Alonso, non ha un ufficio in testa, ma sa benissimo come motivare la squadra e ottenere il meglio dai suoi uominiâ€Â.
Hill poi ha ribadito come oggi il mondo delle squadre sia più orientato a concentrarsi su di un solo pilota rispetto ai primi anni ’90.
“In passato c’erano più piloti forti nella stessa squadra, ma adesso i team tendono a concentrarsi solo su una punta di diamante; ad esempio, Jenson Button ha la McLaren, Lewis la Mercedes, Fernando la Ferrari, Sebastian Vettel la Red Bull e Kimi Raikkonen la Lotusâ€Â.
Davide Cantire
Ecclestone si schiera contro il dominio Red Bull: “Vorrei vedere un vincitore diversoâ€Â
Bernie Ecclestone ha dichiarato che nel 2013 vorrebbe vedere un vincitore diverso dalla Red Bull e da Sebastian Vettel
Il boss della Formula 1 spera in una Ferrari nuovamente protagonista: “Sarei lieto se quest'anno ci fosse un cambio al vertice, mi piacerebbe vedere vincere Fernando (Alonso) o Felipe (Massa)â€Â.
“Riguardo alla stagione appena conclusa ripeto di non aver mai preso decisioni che premiassero la compagine austriaca; tutto ciò che hanno vinto è stato esclusivamente merito loro e dei propri pilotiâ€Â.
Ecclestone non sembra preoccupato dalle accuse di corruzione mosse dai magistrati tedeschi circa il caso Gribkowsky.
“Stanno cercando di incastrarmi ma io non cedo; sono del tutto innocente e non mi stancherò mai di ripeterloâ€Â.
Andrea Giustini – Twitter: BetOnRed_F1
Bernie Ecclestone: “Montezemolo rimane un amicoâ€Â
Bernie Ecclestone è tornato sulla questione che lo ha visto protagonista insieme al presidente della Ferrari Luca Cordero di Montezemolo, ma il boss della F1 tiene a precisare che la loro amicizia non è stata scalfita dalla recente guerra mediatica.
La vicenda, lo ricordiamo, era nata dalla famosa richiesta da parte della Ferrari alla FIA di verificare il colore della bandiera ad Interlagos al momento del famoso sorpasso di Sebastian Vettel nell’ultimo fondamentale Gran Premio della stagione.
Pochi giorni dopo il duro attacco di Ecclestone, Montezemolo aveva replicato che forse il management della F1 necessitava di una persona più giovane alla sua guida.
Ecclestone comunque non sembra averlo preso molto sul serio, in quanto ha recentemente commentato che: “Montezemolo è ancora un amico e sono certo che non pensava realmente le cose che ha detto su di me, la mia etàe la mia capacitàdi continuare a lavorare; sono solo ‘giochi di ruolo’â€Â.
Ecclestone infatti non pensa sia ancora giunto il momento di lasciare la guida di questo sport: “Ho ancora molto lavoro da fare prima di andarmene e continuerò a tradurre in realtàle mie ideeâ€Â.
Inoltre non sembrerebbe preoccupato dal grave procedimento giudiziario che lo vede coinvolto in Germania per la vicenda di Gerhard Gribkowsky.
“Sarei preoccupato se fossi colpevole†ha commentato. “Ma non lo sono! Stanno cercando di incastrarmi? Non lo so e non m’interessa. Tutto quello che so e che quando c’è di mezzo il denaro la gente fa di tutto per intromettersiâ€Â.
Davide Cantire
Il Mentos Acania Racing Team approda nel WRC-2 con due MINI RRC
Saranno due MINI RRC a comporre il Mentos Acania Racing Team nel nuovo WRC-2: il team ucraino faràil suo debutto nel Rally di Svezia con i piloti Valery Gorban e Oleksii Kikireshko.
Tutto il comparto tecnico saràseguito dalla factory inglese Prodrive, subito vincente con la versione Regional della MINI nel Tour de Corse 2012 con Daniel Sordo.
Vitaly Gorban approda dunque alle 1.6 turbo dopo le buone prestazioni nel Produzione come il primo posto di categoria nella scorsa edizione dell’Acropoli.
Il responsabile vendite di Prodrive, Graham Prew, spiega: “Il team ha preso in considerazione tutti i costruttori del WRC ma alla fine ha scelto MINI dopo che abbiamo provato la vettura e visitato la nostra struttura. Si tratta del nostro primo programma clienti completo nel Mondiale Rally; l’auto ha giàdimostrato la sua competitivitàandando a vincere il Tour de Corse dello scorso anno ed attualmente stiamo lavorando su numerose evoluzioni in termini di telaio e motore che faranno ben figurare il Team Mentos nel WRC-2â€Â.
Marco Cantarella - Twitter : @M_Cantarella
Luca Cordero di Montezemolo non guideràil suo partito politico alle prossime elezioni
Luca Cordero di Montezemolo ha assicurato che non saràalla guida del partito politico 'Italia Futura' e resteràancora presidente della Ferrari.
“Non entrerò in politica†ha detto Montezemolo a La Repubblica. “Lascio questo compito alle molte persone qualificate che hanno sostenuto e lavorato per il progetto negli ultimi anni: è giusto che siano loro i protagonistiâ€Â.
Montezemolo però non ha escluso un suo impegno all'interno del partito.
“Italia Futura si sta trasformando in qualcosa di molto più ampio e, anche se non sarò il leader, sosterrò lo stesso il partito con determinazione e in una posizione che non porteràad eventuali conflitti di interessiâ€Â.
@MotorInside
Glock confida nell'uso della galleria del vento McLaren: ÂÂâ€ÂCi saràdi grande aiutoÂÂâ€Â
Timo Glock è convinto che l'uso della galleria del vento McLaren possa aiutare la Marussia a migliorare le proprie prestazioni.
La compagine inglese useràper la prima volta questo tipo di tecnica di progettazione, dopo essersi affidata per tre anni alla fluidodinamica computazionale (CFD).
ÂÂâ€ÂLa galleria del vento ci daràun aiuto davvero sostanzioso†ha commentato il tedesco. ÂÂâ€ÂCercheremo di non replicare l'esperienza della stagione scorsa quando arrivammo a Melbourne senza un km di test e percepimmo un distacco dalla Caterham di oltre un secondoÂÂâ€Â.
ÂÂâ€ÂFortunatamente poi siamo riusciti a migliorare e abbiamo lottato per il decimo posto nel Costruttori fino all'ultima curva del Gran Premio del BrasileÂÂâ€Â.
Glock si è detto entusiasta anche per l'altra grande novitàdel 2013: l'adozione del KERS.
ÂÂâ€ÂFinalmente anche noi usufruiremo del recupero d'energia; è un grande passo in avantiÂÂâ€Â.
Andrea Giustini – Twitter: BetOnRed_F1
InsideNewYear - La lista dei desideri per la Formula 1 del 2013. Dopo il brindisi vorrei…
Un brindisi speciale all’anno 2013. L’acuto tintinnio dei flûte di champagne, per chi se lo è potuto permettere, aleggia prepotente complice l’euforia, nemmeno troppo intaccata dai toni di austerity, frutto del passaggio dal Mondiale F1 edizione 2012, terza stagione sugli allori per Sebastian Vettel e il team Red Bull, al conto alla rovescia verso i primi test invernali che sanciranno di fatto l’inizio della marcia di avvicinamento al prossimo campionato al via in Australia il 17 marzo.
Archiviate idealmente le solite letterine a Babbo Natale, con il presidente della Ferrari Luca Cordero di Montezemolo che ha chiesto al barbuto connazionale del suo ex dipendente Kimi Raikkonen (!) una Rossa competitiva giàa Melbourne e capace di spingersi al limite nell’interpretazione dei regolamenti, la notte di Capodanno ha nel frattempo disintossicato il Circus dei motori dalle fatiche e dalle polemiche del 2012 ridestandosi di buon mattino all’insegna dei buoni propositi, giocoforza non tutti realizzabili, da annotare diligentemente sul fatidico taccuino.
Ne scaturisce una sorta di guida semiseria in dieci angolazioni che sintetizza la lista dei desideri di MotorInside a meno di tre mesi dallo start del Mondiale 2013. Perché se l’umanitàè stata in grado di sopravvivere alla profezia dei Maya del 21 dicembre 2012 tanto da ironizzarci sopra e cavarci anche un po’ di soldi, nessuno può escludere, vista la caratura dei piloti in lizza, di trovarsi a un passo da un campionato, a quanto risulta ridotto da 20 a 19 Gran Premi per via del forfait annunciato del New Jersey, che potrebbe rivelarsi la “fine del mondoâ€Â.
Dopo il brindisi vorrei…
… che Alonso smettesse di lamentarsi degli aggiornamenti Ferrari
Spesso ci si dimentica in fretta del lavoro che gli uomini del Cavallino, da quelli schierati in pista a quelli presenti in fabbrica, devono sobbarcarsi gara dopo gara per mettere Fernando nelle condizioni di lottare per un risultato importante nei circa trecento chilometri di Gran Premio. Lui, il Matador di Oviedo, li ha ripagati offrendo il cento per cento e oltre della sua classe proverbiale in svariate occasioni, ma ha proseguito imperterrito fino alla ‘season finale’ di Interlagos insistendo sulla mancanza di aggiornamenti legati al pacchetto F2012. Chissàse l’anno venturo, con una Rossa forse più veloce in qualifica e costante in gara, l’Alonso delle imprese impossibili sapràanalizzare sotto una diversa ottica il contributo dei “cervelli†Ferrari. Perché è giusto cercare di spronare la squadra, ma c’è modo e modo per farlo e certi atteggiamenti, se dettati dall’emotivitàe protratti nel tempo, finiranno per stancare persino il pigmalione Montezemolo. Una cosa poi è avere aggiornamenti tecnici che non funzionano o non forniscono i riscontri sperati, un altro paio di maniche è (stra)parlare di step evolutivi non eseguiti al cospetto di un top team da sempre proteso all’innovazione qual è la Ferrari.
… che Vettel faccia ricredere Montezemolo sulla chance di fare coppia con Alonso
“Se Fernando si dovesse ritirare, Sebastian ce lo prendiamo noiâ€Â, ha sussurrato entusiasta Montezemolo durante la cena di fine anno con la stampa chiudendo dunque la porta dinanzi all’eventuale ingresso in squadra di Vettel prima del 2017, anno in cui Alonso potrebbe, secondo i termini del suo contratto, vestire i panni dell’ex ferrarista e forse anche dell’ex pilota di F1. La verità, probabilmente, sta nel mezzo. Alla Ferrari stanno giàpensando al possibile successore di Felipe Massa, il cui contratto con il Cavallino scade al termine del Mondiale 2013. Il brasiliano avrebbe infatti bisogno di una stagione da primattore, quanto meno negli scarichi della Rossa di Fernando, per sperare di proseguire il rapporto con la Scuderia oltre l’attuale accordo. E’ tuttavia plausibile pensare di mettere un Nico Hulkenberg, un Paul Di Resta o un Jules Bianchi, ammesso che debutti da titolare in Force India nel 2013, al posto del vice campione del mondo 2008? La patata bollente se la rigireranno nei prossimi mesi in Emilia, di certo però una squadra Alonso-Vettel saprebbe incendiare ulteriormente gli animi dei tifosi della Ferrari dopo i tempi (da nervi tesi ai box) di Alain Prost e Nigel Mansell. Ma la salute di Stefano Domenicali e soci verrebbe messa a dura prova da un ordigno pronto a deflagrare in qualsiasi momento con il rischio di iniettare inchiostro a fiumi nelle penne della stampa specializzata.
… che la Red Bull non rinnegasse la volontàdi insinuarsi nelle pieghe dei regolamenti
Adrian Newey, direttore tecnico della Red Bull tre volte campione del mondo Costruttori, l’ha ripetuto di recente a chiare lettere: la filosofia della formazione con sede a Milton Keynes, da anni orientata verso la massimizzazione della performance a costo di mettersi contro l’organo di controllo a colpi di proteste, formali e non, e carte bollate, non cambierànel 2013 anche se il regolamento, molto simile a quello in vigore nel 2012, risulteràsulla carta persino più restrittivo. Ha ragione Newey quando sostiene di sentirsi imbrigliato dal sistema che ormai non permette agli ingegneri e ai tecnici di talento i voli pindarici in grado di valere un titolo mondiale. E’ giusto sistemare dei paletti perché altrimenti torneremmo all’epoca dei pionieri con tutto ciò che ne deriva sotto il profilo della sicurezza, ma non si capisce perché l’intento sia quello di penalizzare il più bravo o comunque di applicare le regole in modo più o meno incerto. L’ha evidenziato lo stesso Montezemolo, che si è espresso piuttosto duramente in merito alla gestione FIA del “caso†Red Bull, scoppiato nel corso della precedente stagione. Le regole vanno prese di petto e, almeno a parole in molti sembrano averlo capito, chi si spinge più avanti e osa dove gli avversari non osano ha ottime chances di dirigere a lungo l’orchestra del Circus.
… che per onorare Newey venisse finalmente istituito il premio Nobel per la Tecnica
Non che i riconoscimenti per la sua attivitàin F1 gli facciano difetto, però a Stoccolma, in Svezia, dove ogni anno vengono assegnati i premi Nobel, onorificenza destinata a chi sa distinguersi a livello mondiale “apportando considerevoli benefici all’umanitàâ€Â, potrebbero rifletterci sopra e compilare magari un bel trattato. Adrian Newey da Stratford-upon-Avon, Inghilterra, data di nascita 26 dicembre 1958, vanta un curriculum da far tremare i polsi non senza la ciliegina sulla torta rappresentata dall’ennesima stagione trionfale per i colori Red Bull conclusasi in Brasile lo scorso novembre. Lui continua a dire che la F1 non è tutta la sua vita e potrebbe un domani pensare di dedicarsi ad altre passioni, ciononostante dalle parti di Milton Keynes fingono di non credergli e i ritocchi dello stipendio sembrano essere riusciti a cogliere nel segno. Riusciràl’eclettico e introspettivo Newey, in un 2013 di limitazioni regolamentari dall’abolizione del doppio DRS all’inasprimento dei controlli sulla flessibilitàdegli alettoni, a estrarre dal cilindro il solito colpo da maestro diventato la norma nelle ultime tre stagioni?
… che Hamilton e Perez trovassero la serenitàalla corte di Mercedes e McLaren
Serenitàfa rima con costanza. Entrambi ne hanno un gran bisogno, Lewis per l’affidabilitàviolata della McLaren nel 2012 e Sergio per un’acclarata propensione a commettere errori unita alla vivacitàdi un talento in erba desideroso di sublimarsi giànel 2013 a Woking da compagno di colori di Jenson Button. Il primo ha appena abbracciato la nuova sfida in Mercedes, che di certo gli procureràqualche mal di pancia ma forse persino la soddisfazione di riuscire làdove Michael Schumacher ha fallito, mentre il secondo è pronto al cimento in un top team dopo la positiva esperienza in Sauber. Per Hamilton e Perez si tratta adesso di seguire una strada precisa che determineràil futuro a medio termine delle rispettive carriere: se è vero che l’inglese deve puntare tutto sulla maturitàpersonale e professionale portando un prezioso bagaglio di esperienza a Stoccarda, è altrettanto sacrosanto pensare al giovane messicano nei panni del pilota consapevole di giocarsi una buona fetta del proprio avvenire in F1 alla McLaren. Senza la pressione di risultare subito più veloce e redditizio del veterano Button.
… che Perez suscitasse almeno qualche rimpianto ai piani alti della Ferrari
Non ci sono dubbi sul fatto che il finale di stagione di Massa si sia sviluppato in crescendo rispetto a quando al Cavallino, ed eravamo in estate, meditavano di dargli il benservito. Il brasiliano, al quale Montezemolo ha proposto un rinnovo annuale, sembra aver meglio compreso le problematiche della F1 by Pirelli ma necessita di dimostrarsi all’altezza del compito nell’arco di un intero campionato. Al momento non è dato sapere se il pilota paulista, 32 anni da festeggiare il prossimo 25 aprile e un ruolo da titolare in Ferrari inaugurato nel 2006 con il picco del colpaccio sfiorato nel 2008, possa realisticamente puntare a un prolungamento del contratto oltre il 2013 al di làdelle ormai tiepide congetture sul futuro di Vettel alla Red Bull. Di certo a Maranello hanno rinunciato ai servigi di Perez, nuovo acquisto della McLaren, per ribadire la fiducia alla premiata (ma forse satura) coppia Alonso-Massa, che affronteràla quarta stagione consecutiva sotto lo stesso tetto. I tifosi messicani, sempre più emotivamente coinvolti nelle vicende del Circus, si domandano cosa non abbia funzionato nella relazione tra il proprio beniamino e la squadra diretta da Domenicali. Nel 2013 il fatidico punto interrogativo potrebbe persino disegnarsi sui volti degli uomini appollaiati sul muretto box qualora Massa dovesse confermare un andamento di stagione altalenante e quindi difficilmente tollerabile nel quartier generale di Maranello. Saràbello (o brutto) scoprire chi avràavuto ragione.
… che Raikkonen sorridesse (e vincesse) qualche volta in più
Vabbé, adesso non esageriamo. Parlare di sorriso a trentadue denti forse è eccessivo, ma Kimi, sul gradino più alto del podio del Gran Premio di Abu Dhabi 2012, dove ha ritrovato la vittoria riprendendo il discorso interrotto a Spa Francorchamps 2009, non ha nascosto la propria soddisfazione gustandosi anche il privilegio di lasciarsi alle spalle, da portacolori della Lotus regolarista, la Ferrari di Alonso e la Red Bull di Vettel. “Leave me aloneâ€Â, ovverosia “lasciatemi perdereâ€Â, è diventato il motto di Raikkonen complici le esortazioni urlate via radio all’indirizzo del team, come se il susseguirsi degli eventi esterni durante la gara nemmeno lo riguardasse. Il finlandese, ottimo terzo in classifica generale con buona pace dei vari Hamilton, Button e Webber, sulla carta più quotati di lui, non ha deluso i vertici della Lotus né tantomeno i supporters nell’anno del ritorno in F1. Costituirebbe un bel premio, per Kimi e molti appassionati del “carrozzone†iridato, rivederlo più spesso al top in un Mondiale 2013 che il team principal Boullier, forte degli incoraggianti risultati colti nel 2012, dovràaffrontare con il coltello tra i denti.
… che Valsecchi trovasse una sistemazione nel Circus iridato
Inutile scomodare la cinematografia fantasy dalla trilogia de “Il signore degli anelli†al discusso “Avatarâ€Â. Peter Jackson e James Cameron, annoverati tra i maestri del genere, avrebbero parecchio da spremersi le meningi per visualizzare la sceneggiatura che potrebbe condurre il nostro Davide Valsecchi, campione in carica della GP2 Series nelle file del team Dams, nel parterre della F1. Da titolare, possibilmente, e non da collaudatore o terzo pilota pronto all’occorrenza a rimpinguare lo schieramento di partenza. Il sogno Lotus, leggi alla voce rinnovo di Romain Grosjean, risulta ormai sfumato, sebbene qualcuno parli di una chance da tester all’ombra di Raikkonen e del francese rientrato nei ranghi della massima formula nel 2012. Resterebbero Force India e Caterham, di fatto però la scuderia del magnate Vijay Mallya sembra orientata su Jules Bianchi o Adrian Sutil, mentre per Tony Fernandes la “rosa†di piloti da affiancare al neoassunto Charles Pic spazia dall’esperto Heikki Kovalainen al munifico Giedo van der Garde. All’epoca di Giorgio Pantano campione in GP2, era la fine del 2008, gli addetti ai lavori tentarono di giustificare la mancata chiamata alle armi in F1 adducendo scuse legate all’etàtroppo avanzata e alla precedente esperienza in Jordan. Questa volta cosa vorrebbero inventarsi?
… che Schumacher imparasse a godersi la pensione
Dal 1991, anno dell’esordio nel Circus al volante della Jordan, al 2006, stagione del primo ritiro da idolo ferrarista, e in seguito nel tormentato triennio Mercedes vissuto dal 2010 al 2012, ha solcato in lungo e in largo i circuiti del Mondiale intascando 7 titoli, 91 vittorie, 68 pole position, 77 giri più veloci in gara e 155 piazzamenti sul podio compreso quello, tardivo ma liberatorio, del Gran Premio d’Europa disputato sul “cittadino†di Valencia nello scorso mese di giugno. Alle ultime uscite del 2012 sfoggiava ormai le stimmate dell’ex a causa dell’accordo Hamilton-Mercedes e del secondo addio alle competizioni reso noto di lì a poco, eppure l’impressione all’indomani della “season finale†di Interlagos è che Schumacher non ne abbia in realtàavuto abbastanza. A Stoccarda gli avevano a suo tempo proposto un contratto da dirigente, soluzione a quanto sembra non molto gradita dal tedesco complice la dipartita giàdecisa a tavolino dell’amico Norbert Haug, mentre il futuro a breve termine dovrebbe vederlo nel ruolo di pilota e consulente agli alti livelli del karting. Non si sa, invece, fino a che punto Michael intenda approfittare della privacy del ranch texano acquistato in autunno per consentire alla moglie Corinna di indugiare nella pratica dell’equitazione. Sempre di cavalli si tratta, ma che differenza rispetto a quelli che il “Kaiser†aveva dietro la schiena!
… che la HRT risorgesse dalle proprie ceneri
Qui si torna nel campo della fantascienza, stavolta sulla falsariga di un sequel de “Odissea nello spazioâ€Â. Diramata dalla FIA la lista delle scuderie iscritte al Mondiale F1 edizione 2013 ci si è infatti accorti che dall’elenco brilla per la sua assenza il nome della HRT controllata dal gruppo Thesan (chi?). I vertici del team, insomma, non sono riusciti a vendere baracca e burattini in tempo utile col risultato di dover alzare bandiera bianca. L’ultraquarantenne Pedro de la Rosa, che aveva firmato un contratto biennale, guarderài Gran Premi da casa così come Narain Karthikeyan, la cui conferma in squadra era comunque improbabile. Due sedili in meno nello scacchiere del mercato F1, seppure nella scuderia considerata l’ultima della classe, non giovano a chi giàarranca per affacciarsi nel Circus, possibilmente non senza qualche corposo aiuto economico. E’ un peccato lo stesso, perché i volenterosi ragazzi della HRT, almeno fino alla solenne sbronza di fine stagione con annessi disordini ai cancelli della fabbrica ormai smantellata di Madrid, avrebbero meritato per l’impegno e la passione una sorte migliore di quella riservata alle piccole realtàin tempi di spending review.
Ermanno Frassoni
Slideshow: Si Immagine: f1snow.jpgSchumacher: “C'è maggiore competizione nella F1 modernaâ€Â
Michael Schumacher promuove la Formula 1 moderna: il sette volte campione del mondo ed ex pilota Mercedes ha confessato ad Auto Motor und Sport che la competizione nel Circus attualmente è maggiore rispetto ai primi anni della sua carriera.
“Quando ero agli inizi c'era sempre la possibilitàdi essere più veloce di un altro pilota, magari anche di un secondo intero†ha spiegato Schumacher, ritiratosi dalla Formula 1 alla fine della scorsa stagione. “Questo perché le auto aerodinamicamente non erano così equilibrate ed erano molto intense da guidare, tutto il contrario di adesso dove il gap è molto più ristrettoâ€Â.
“Non trovo grandi differenze tra la vecchia e la nuova generazione di piloti; forse adesso si usano metodi di lavoro più professionaliâ€Â.
@MotorInside
Ricciardo: “La vettura di quest’anno è giàmolto diversa dal 2012â€Â
Daniel Ricciardo ha rivelato che il progetto 2013 della Toro Rosso saràmolto diverso rispetto a quello dell’anno appena trascorso; l’australiano e il suo team-mate Jean-Eric Vergne hanno terminato la stagione 2012 al diciottesimo e diciassettesimo posto in classifica rispettivamente.
La scuderia di Faenza ha concluso davanti solamente alle tre “nuove†squadre del campionato, ovvero Caterham, Marussia e HRT, disputando una delle sue peggiori stagioni.
Ricciardo, quindi, è ben consapevole di quanta pressione aleggi attorno al team che deve assolutamente produrre risultati migliori quest’anno.
“È chiaro che in questo 2013 tutti si aspettano un miglioramento da noi; il mio tallone d’Achille è stato il non essere abbastanza aggressivo in gara. Per certi versi ero l’esatto opposto di Grosjeanâ€Â.
Altro fattore decisivo saràdisporre di una vettura competitiva: “Ho giàvisto la nuova vettura e sembra parecchio diversa da quella precedente; credo sia migliorata, in ogni caso non è una di quelle che appare come l’evoluzione del modello vecchioâ€Â.
Davide Cantire
Force India in trattative per i propulsori Ferrari, Jules Bianchi la chiave?
La Force India sarebbe in trattative per tornare ad essere rifornita dei propulsori Ferrari al termine della sua scadenza con quelli attuali, forniti da Mercedes; a riferirlo il quotidiano La Stampa.
Come sostiene il corrispondente Cristiano Chiavegato, i colloqui tra il team di Silverstone e la Ferrari sono attualmente in corso. Force India corre con i V8 Mercedes, ma all’epoca del suo esordio in F1 montava nientemeno che i propulsori Ferrari.
Al centro delle trattative verterebbe anche il destino di Jules Bianchi, membro del Ferrari Driver Academy e terzo pilota Force India nel 2012, in pole position per affiancare Paul di Resta nella prossima stagione.
Davide Cantire
Fior di Lotus (3^ puntata) - Made in Ireland: vinci e sei fuori!
Quali presupposti potrebbero indurre a ritenere di essere a rischio licenziamento pur avendo arpionato un successo importante nella vita lavorativa o, ancora meglio, allo sventolare della bandiera a scacchi di un Gran Premio di F1? Se per un qualsiasi pilota di automobili l’abitacolo corrisponde all’ufficio per l’impiegato c’è molto da spiegare e ben poco da comprendere nella parabola al contrario di Innes Ireland, driver ufficiale del team Lotus di Colin Chapman nel Mondiale del 1961 almeno fino alla vittoria, sotto certi aspetti disgraziata, ottenuta nel Gran Premio degli Stati Uniti disputato sullo storico circuito di Watkins Glen, Stato di New York, in data 8 ottobre.
In epoche più recenti è rimasta famosa l’inattesa quanto repentina sforbiciata ordita dai vertici della Williams, Sir Frank e Patrick Head per chi legge, ai danni del campione di ritorno Nigel Mansell nelle settimane successive alla trionfale cavalcata di Adelaide 1994, quando i contendenti al titolo Michael Schumacher e Damon Hill finirono fuori gara con sommo gaudio del tedesco giunto puntuale all’appuntamento con il primo centro iridato della sua fruttuosa carriera. Sull’esaltante tracciato cittadino australiano, rimpiazzato a partire dalla stagione ’96 dall’Albert Park di Melbourne, il vecchio Leone, 41 primavere sulla criniera e due titoli consecutivi in saccoccia tra F1 e F.IndyCar, riuscì nell’impresa di gridare l’ultimo urrànella categoria top delle corse non senza la convinzione, poi rivelatasi errata, di ripresentarsi al volante di una monoposto di Grove nel campionato del mondo dell’anno seguente in cui invece gli venne preferito in pianta stabile il più giovane e malleabile David Coulthard da Twynholm, Scozia.
Ha destato curiositàe stupore, ma forse non abbastanza, l’allontanamento di Jarno Trulli ad opera di Flavio Briatore in Renault nel 2004, con l’italiano sul gradino più alto del podio nella prestigiosa tappa di Montecarlo prima di vedersi esautorato dalla squadra anglo-francese all’indomani del Gran Premio di Francia, quindi quattro gare dopo rispetto al precedente della Williams e di Mansell, seppure attutito dal pungente inverno della F1. Clamoroso eppure ininfluente agli occhi di certa stampa il divorzio, dettato da raggiunti limiti di budget, tra un altro italiano, Giacomo Ricci, e il David Price Racing, avvenuto nella GP2 del 2010 nonostante il successo del milanese a Budapest, in Ungheria, che non gli consentì ugualmente di proseguire il rapporto con la scuderia britannica, costretta a chiamare in servizio Fabrizio Crestani.
Cinquantuno anni fa, con il Circus iridato intento a festeggiare la dodicesima stagione di vita, Ireland e la Lotus erano mossi dal desiderio comune di lasciare un segno tangibile del loro passaggio nel parterre della F1. Innes, 31 anni compiuti, è ormai un habitué della compagine di proprietàdel vulcanico Chapman avendo concretizzato l’esordio nella massima formula durante il Gran Premio d’Olanda del 1959 al volante della pionieristica Lotus 16 spinta da un propulsore Coventry Climax. Il modello 16, ricordato come il secondo progetto di monoposto firmato da Colin, ha permesso al debuttante Ireland di archiviare un quarto posto a Zandvoort, nel round di approdo in F1, e un quinto a Sebring, sul difficile impianto della Florida con un passato da aeroporto militare. Tanto basta all’alfiere della Lotus nato nello Yorkshire inglese ma cresciuto in Scozia per chiudere la stagione in quattordicesima piazza a quota cinque punti.
Personaggio dotato di uno humour simpaticamente imprevedibile, lo Scottish d’adozione che divenne luogotenente dei paracadutisti operando nel canale di Suez tra il 1953 e il 1954 si era avvicinato ai motori dedicandosi in un primo momento soltanto alle vetture Sport. Quasi sempre nelle posizioni che contano nel Mondiale del 1960, il 1961, ovverosia il terzo anno di convivenza con il team Lotus, doveva essere quello del decisivo salto di qualità. Lo fu, anche se non completamente, a causa di un brutto incidente rimediato nel tunnel del circuito-salotto di Montecarlo, gara d’apertura di campionato, che lo vide subito out nelle prove libere col risultato di sedere giocoforza in panchina nel Gran Premio d’Olanda in programma il fine settimana successivo.
Ireland, ferito alle gambe, non accusa il colpo. Disertata Zandvoort, il portacolori della Lotus atterra con fiducia nella regione collinare delle Ardenne, Spa Francorchamps per chi si permette il lusso di darle del tu, dove però rompe il motore nel giro di nove tornate. Tutto da rifare, ma lo spirito è integro. Lo si vede a Reims, in Francia, nel Gran Premio che consacra Giancarlo Baghetti su Ferrari e piazza Jim Clark al terzo posto davanti alla 21 del prodromico Innes. Sì, perché il pilota di Mytholmroyd, figlio di un chirurgo veterinario scozzese, sembra pregustare la rivincita personale frutto di un lungo lavoro introspettivo eseguito all’indomani del malaugurato crash del Principato. Lui, che nel 1961 aveva portato la Lotus 18 per due volte sul secondo gradino del palco d’onore a Zandvoort, pista fortunata, e Riverside, sentiva di poter finalmente disporre di una monoposto in grado di assicurargli la vittoria inaugurale nel mondo dei Gran Premi titolati.
Tre volte trionfatore, nel ’60, in competizioni di F1 non valide per il Mondiale, con il bis dell’anno seguente nella Solituderennen, vicino Stoccarda, e in Austria, Ireland capisce di dover riporre le proprie speranze nella Lotus 21. Tra Innes e Colin un legame in apparenza indissolubile. A Monza, in Italia, il 10 settembre del 1961 si corre il tradizionale Gran Premio di scena all’Autodromo Nazionale. Qui si consuma, molto probabilmente, l’improvvisa e di fatto definitiva rottura con il datore di lavoro Chapman. Ireland consegna volentieri la sua Lotus nelle mani, sapienti eppure inconsapevolmente macchiate di discordia, del talentuoso Stirling Moss, uomo e pilota del team privato di Rob Walker che schiera le Lotus non ufficiali. Apriti cielo, la fervida mente delle creature che rivoluzioneranno i parametri del Circus non gradisce l’estemporaneo beau geste, forse su esortazione degli sponsor, e non dimentica di legarsela al dito.
Watkins Glen 1961, a ridosso del lago Seneca, dove tutto comincia e tutto o quasi sembra concludersi. Saràproprio Innes Ireland, il pilota che Chapman giàmedita di cacciare, il pilota-copertina del primo trionfo in tutto e per tutto vergato Lotus. Nel Gran Premio di Monza è scomparso il talentuoso Wolfgang von Trips, i bolidi della F1 però non ne vogliono sapere di starsene buoni e zitti come il luttuoso frangente forse richiederebbe. “La gara di ieri è stata dominata a lungo dall’inglese Stirling Moss, il quale ha assunto il comando del carosello sin dalla partenza, tallonato dal campione del mondo 1960, Jack Brabhamâ€Â: le colonne di “Stampa Sera†raccontano così, lunedì 9 ottobre, l’iniziale fuga dei vani protagonisti del Gran Premio degli Stati Uniti del giorno prima.
A sollevare la coppa del vincitore è infatti Ireland, nell’unica domenica trionfale della sua carriera in F1, con il pilota d’Oltremanica abile nell’approfittare delle noie tecniche di Moss e Brabham fino all’apoteosi del passaggio numero 100. Vittoria d’astuzia e pazienza, complice un margine di vantaggio di quattro secondi abbondanti mantenuto sulla Porsche di Dan Gurney, destinatario della piazza d’onore, e Tony Brooks, terzo sulla BRM a poco meno di cinquanta secondi dal leader. Ireland ce la fa perché ci crede, Moss e Brabham si leccano le ferite perché quella non poteva essere la loro giornata di gloria. “Sono stato fortunato – ammette candido Innes a gara finita – non sarei riuscito a raggiungerliâ€Â. Gli va peggio a riflettori spenti, quando Chapman gli dàil benservito in ottica 1962, nel paddock si vocifera anche di divergenze in merito agli accordi economici e di un possibile scontro di personalitàtra i due, con Ireland che deve approntare in fretta e furia i bagagli continuando tuttavia a difendere i colori della Lotus, al volante dei modelli 24, 25 e 33, nelle file delle squadre private pure nel ’64 e nel ’65.
Nel 1966 le ultime due gare che disputa in F1 sulla BRM del Bernard White Racing terminano con due ritiri. Il tradimento, se così si può chiamare, non paga, sebbene i rapporti con Colin fossero ormai deteriorati. Autore di un’apprezzata autobiografia, l’eclettico Ireland si scopre giornalista di valore per la rivista americana Road & Track salvo poi accettare la nomina a presidente dell’esclusivo British Racing Drivers’ Club. Il 22 ottobre 1993, all’etàdi 63 anni, l’ex pilota scartato da Chapman perde la sfida con la Nera Signora e si accomiata da numero uno in carica del BRDC. L’alloro del binomio Clark-Lotus nel Mondiale del 1963, vinto sulla 25 erede diretta della 21 e della 24, va spifferando in giro di sentirsi perfino un po’ figlio suo.
Ermanno Frassoni
Slideshow: Si Immagine: innesireland.jpgRetro Box Awards - Aperto il sondaggio per decretare il “Personaggio rallystico dell'annoâ€Â
Nell'ultima domenica del 2012 i lettori di MotorInside e Motorsportrants possono tornare “alle urne†votando il personaggio dell'anno nei rally.
Le candidature spaziano dal Circus iridato, dove spuntano il nove volte campione del mondo Sebastien Loeb, la rivelazione Mads Ostberg e il gioiello di casa Volkswagen Sebastien Ogier, a quello italiano con Paolo Andreucci, sei volte tricolore, Umberto Scandola, il rivale del toscano, e Simone Campedelli, protagonista nelle classifica junior e due ruote motrici del CIR insieme a Citroen.
A questi funamboli si aggiungono il due volte campione intercontinentale Andreas Mikkelsen, l'ex pilota Skoda e vincitore del titolo ERC Juho Hanninen, Giandomenico Basso, tornato alla ribalta con i successi prestigiosi a San Marino e Sanremo, e Luca Rossetti.
Doveroso includere nel sondaggio anche Craig Breen: l'irlandese si è laureato campione S-WRC nonostante la perdita del fedele co-pilota Gareth Roberts in seguito ad un incidente nella Targa Florio.
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Di Resta pone il podio come obiettivo stagionale per la sua Force India
Paul di Resta non ha dubbi: il podio è l’unico obiettivo che deve prefissarsi se vuole scuotere l’attenzione dei top team e compiere il fatidico balzo in avanti che gli permetterebbe un avanzamento di carriera.
“L’obiettivo primario è conquistare il podio e meritarmi il posto anche l’anno prossimo†ha detto il driver scozzese. “Ma dovràessere un risultato meritato, non voglio che mi arrivi per pura fortuna, voglio costruirlo il mio successo.
“Ne abbiamo bisogno, ma prima dobbiamo avere una vettura competitiva e in grado di fornire alte prestazioni in termini di velocitàâ€Â.
Di Resta ha poi aggiunto di non essere deluso dal mancato interessamento di un top team nei suoi confronti.
“Al momento sono pagato per guidare una Force India e lo farò garantendo impegno e concentrazione al cento per centoâ€Â.
Attualmente il miglior risultato finale per lo scozzese è stato un quarto posto all’ultimo Gran Premio di Singapore, in cui tagliò il traguardo a quattro secondi dal podio.
Davide Cantire
Grosjean fiducioso per il 2013: “Saràun anno migliore per la Lotusâ€Â
Romain Grosjean non vede alcuna ragione per cui la Lotus non possa presentarsi ai posti di partenza della stagione 2013 con una vettura più forte, dopo il bel campionato appena disputato.
Nel 2012, infatti, la scuderia anglo-francese è riuscita a racimolare ben 303 punti, inclusi una vittoria e 10 piazzamenti a podio.
Il driver francese, confermato nella line-up titolare anche per la prossima stagione, calcola che gli ingredienti necessari a ripetere un’altra buona annata ci siano tutti: “Sicuramente cercheremo di migliorare, la vettura di quest’anno era molto buona e i regolamenti non cambieranno molto.
“Quest’anno abbiamo imparato molto su come lavorare alla vettura, sulle gomme e il set-up; siamo stati bravi ad inizio stagione, ma anche negli ultimi Gran Premi non siamo andati male. Abbiamo avuto i nostri piccoli problemi da risolvere e diverse soluzione che non avevamo modo di provare.
“Speriamo di prendere le decisioni giuste per preparare al meglio la prossima stagioneâ€Â.
Davide Cantire
Niente DTM per Alex Zanardi nel 2013: “Stagione troppo impegnativa, preferisco l'handbikeâ€Â
Alex Zanardi ha escluso ufficialmente un suo impegno nel DTM con BMW la prossima stagione.
Il bolognese, nonostante abbia provato la M3 DTM e partecipato alle celebrazioni per il 40esimo anniversario della casa bavarese nel mese scorso, ha dichiarato di volersi concentrare sull'handbike che gli ha fruttato due ori e un argento alle Paralimpiadi di Londra.
“Abbiamo intrapreso dei colloqui ma ho deciso che sarebbe stato troppo per me essere coinvolto a tempo pieno nel campionato†ha detto al The Telegraph. “Con questo voglio dire che non avrei avuto il tempo per le cose che mi piacciono, come il ciclismo o pescare con mio figlio. Ho deciso così di aspettare il prossimo trenoâ€Â.
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Loeb: “La Dakar? Un giorno mi piacerebbe farla...â€Â
A pochi giorni dall'inizio di una nuova edizione della Dakar, Sebastien Loeb ha espresso il suo interesse nei confronti della decana delle competizioni rally-raid.
Il nove volte campione del mondo però ha tenuto a precisare che il suo impegno sarebbe da privato e non coinvolgerebbe in maniera ufficiale Citroen, la quale ha vinto in passato quattro edizioni della Dakar africana con la ZX e di cui non è escluso un ritorno.
“Un giorno forse mi piacerebbe correre la Dakar†ha detto Loeb ad Autosport. “Ma non vorrei farlo con Severine o Daniel, di sicuro ci perderemmo!â€Â
“Se dovessi fare un giorno la Dakar, l'impegno sarebbe da privato e non con Citroen†ha sottolineato il francese.
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