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Le guide dei Guru |
Motorinside
Mark Gillan lascia la Williams
Mark Gillan ha lasciato il suo ruolo di capo delle operazioni d'ingegneria in Williams per trascorrere più tempo con la famiglia.
Gillan era approdato nel team di Grove durante la difficile stagione 2011 ed è stato uno degli artefici del ritorno in auge della Williams nello scorso campionato, con la vittoria di Pastor Maldonado in Spagna.
Prima di arrivare in Williams, Gillan aveva ricoperto incarichi in McLaren, Jaguar, Red Bull e Toyota.
Romain Grosjean confermato dalla Lotus per il 2013
Romain Grosjean saràun pilota della Lotus anche nel 2013.
Il francese, vincitore domenica della Race of Champions, è stato confermato dopo aver collezionato una serie di risultati positivi, tre podi, e anche diversi episodi eclatanti come l'incidente di Spa che ha fatto discutere il Circus e gli è costato la squalifica a Monza.
L'ex campione di GP2, che ha concluso ottavo il suo primo campionato completo in F1 con 96 punti, ha dichiarato: “E' fantastico per me continuare con Lotus nel 2013 così come avere il sostegno di tutto il team. Non vedo l'ora di premiare questa fiducia l'anno prossimoâ€Â.
“Ho imparato molto nella mia prima stagione completa in F1 e il mio obiettivo è quello di mettere in pratica queste lezioni con prestazioni più competitive e una maggiore costanza in pista. Se penso che ci sono interessanti sviluppi nel dietro le quinte di Estone sulla E21, mi ritengo ancora più eccitatoâ€Â.
Clicca qui per leggere le dichiarazioni di Eric Boullier
@MotorInside
Chris Horner: “Non avrei riconfermato Felipe Massa per il 2013â€Â
Ci va giù pesante Chris Horner, che ha recentemente commentato la decisione della Ferrari di prolungare la sua collaborazione con Felipe Massa; il team principal della Red Bull ha ammesso che se fosse stato a capo della scuderia di Maranello, non avrebbe mai riconfermato il brasiliano per il 2013.
“No, non credo l’avrei fatto†ha dichiarato Horner. “Sotto il profilo dei risultati non è stato soddisfacente e il paragone con la vettura gemella è emblematico. Ovviamente guardando un po’ a quello che il panorama attuale offriva penso non abbiano avuto molte altre alternative.
“Sicuramente la ripresa da parte di Felipe verso la fine dell’anno ha contribuito in maniera determinante e la Ferrari si è resa conto che fosse l’opzione miglioreâ€Â.
Nel frattempo Massa ha ribadito di essere più motivato che mai in vista della prossima stagione, ammettendo che questo 2012 lo aiuteràa guardare avanti.
“Sono più motivato che mai in questo momento, la seconda parte di stagione è stato come un test di formazione per il prossimo anno†ha detto Massa alla festa di Natale in casa Ferrari.
“Nel 2013 spero di tornare a questa manifestazione con qualcosa in più da festeggiare insieme a voiâ€Â.
Davide Cantire - @Deiv90
Peugeot Sport conduce i primi test di sviluppo con la 208 R5
Peugeot Sport ha dato il via al programma di sviluppo della 208 R5, testandola con Bryan Bouffier per quattro giorni sulle strade sterrate di Riboux, nel sud della Francia.
“Sono rimasto molto soddisfatto dall'equilibrio generale della vettura, che può offrire una guida confortevole†ha spiegato il vincitore del Rally di Monte Carlo 2011. “Mi è piaciuto soprattutto il turbo con una coppia enorme; ciò rende la macchina più semplice da guidare, specialmente sulle superfici fangoseâ€Â.
Secondo i programmi di Peugeot Sport, la 208 R5 dovrebbe vedere i campi di gara nella prossima estate in vista di un impegno corposo dal 2014 nell'Europeo Rally.
“C'è molto lavoro da fare perché ci stiamo avvicinando alla prossima fase di sviluppo: serviràinnanzitutto compiere più chilometri possibile al fine di assicurarci una concreta affidabilità†ha spiegato Alexis Avril, responsabile tecnico del dipartimento corse clienti Peugeot. “Dopodiché dovremo concentrarci su come ottimizzare il potenziale delle prestazioni, le sospensioni e il turbo. Prima di vendere la 208 R5 ai clienti, serviràcoprire più di 1000 km su asfalto e sterratoâ€Â.
Twitter - @MotorInside
Schumacher: “Vettel? Speciale, ma i nostri successi non sono paragonabiliâ€Â
Il terzo titolo mondiale di Sebastian Vettel è arrivato nel giorno del secondo e definitivo ritiro dalla Formula 1 di Michael Schumacher, che non intende compiere paragoni tra i suoi successi e quelli del giovane erede.
“Seb è speciale, non c'è altro da aggiungere†ha detto il sette volte campione del mondo ad Autosport. “Non credo che ci sia bisogno di un confronto: questo è il suo momentoâ€Â.
Sergio Lillo - @SergioLilloF1
Hexis Racing rinuncia alla GT Sprint Series di Stéphane Ratel
Hexis Racing ha deciso di non aderire al nuovo format di Mondiale che verràmesso in atto il prossimo anno dalla SRO, ovvero la GT Sprint Series.
A comunicarlo è stato il patron del team campione iridato 2011, Philippe Dumas: “Questi sono tempi di crisi economica e arrivano meno soldi da Hexis. Sono inoltre meno fiducioso sul futuro della GT Sprint Series: non credo che saràlo stesso Mondiale, perché avràpiloti dilettanti mescolati ai professionistiâ€Â.
Tuttavia, Hexis Racing torneràa gareggiare nel GT Tour francese con due McLaren MP4-12C, le stesse con cui ha partecipato allo scorso Mondiale, e non ha escluso un impegno in Blancpain Endurance Series e City Challenge.
Le vetture di Woking saranno destinate rispettivamente alle coppie formate da Oliver Panis/Eric Debard e Laurent Cazenave/Jean-Claude Police.
Twitter - @MotorInside
Johnny Cecotto correràcon Arden nel 2013
Johnny Cecotto si unisce al team Arden per la stagione cadetta 2013, secondo quanto rivelato dalla giornalista Meylin Gonzalez.
Il venezuelano, che si appresta a disputare il suo quarto anno completo in GP2, ha convinto i dirigenti della compagine britannica dopo aver fatto segnare il miglior tempo nella seconda giornata dei test di Jerez.
Cecotto ha trascorso l'ultima stagione cadetta alla corte della Barwa Addax con cui ha vinto due gare, la prima a Monte Carlo e la seconda ad Hockenheim, e ha concluso il campionato al nono posto.
Twitter - @MotorInside
Caterham: “L'annuncio del secondo pilota è vicinoâ€Â
La Caterham metteràpresto sotto contratto il suo secondo pilota. Dopo aver confermato Charles Pic, il team principal della squadra anglo-malese Cyril Abiteboul ha dichiarato che dovràprendere in considerazione due opzioni prima di completare la driver line-up.
“Una possibilitàè quella di prendere un pilota esperto, così Pic avràmodo di imparare†ha spiegato sul sito ufficiale della Formula 1. “L'altra opzione, più radicale, sarebbe quella di considerare il 2013 come un anno di transizione e preparare la squadra per un periodo di stabilitàa partire dal 2014. Siamo perciò vicini dal prendere una decisioneâ€Â.
I candidati sarebbero Vitaly Petrov, Heikki Kovalainen e Giedo van der Garde, che hanno composto la line-up 2012 della Caterham.
Twitter - @MotorInside
Calendario ERC 2013: San Marino e Sibiu occupano i due posti vacanti
Eurosport Events ha divulgato l'ultima bozza del calendario 2013 dell'Europeo Rally.
Il campionato continentale saràarticolato su tredici prove e l'evento inaugurale si terràil 3-5 gennaio sulle strade innevate del Janner Rally in Austria.
Incluso, come giàdescritto la settimana scorsa, il Rally Islas Canarias il 21-23 marzo al posto del Circuit of Ireland.
I due posti vacanti nel calendario sono stati riservati al Rally San Marino (11-13 luglio) e al Sibiu Rally (Romania, 25-27 luglio). Confermato il Sanremo il 10-12 ottobre quale penultima prova prima del gran finale a Valais il 7-9 novembre.
Calendario ERC 2013
3-5 Gennaio - Janner Rally (asfalto/neve)
1-3 febbraio - Rally Liepaja-Ventspils (sterrato/neve)
21-23 marzo - Rally Islas Canarias (asfalto)
25-27 aprile - Rally delle Azzorre (sterrato)
16-18 maggio - Tour de Corse (asfalto)
6-8 giugno - Croatia Rally* (asfalto)
27-29 giugno - Ypres Rally (asfalto)
11-13 luglio - Rally San Marino** (sterrato)
25-27 luglio - Sibiu Rally** (sterrato)
30 agosto-1 settembre - Barum Rally (asfalto)
27-29 settembre - Rally Polonia (sterrato)
10-12 ottobre - Rally Sanremo (asfalto)
7-9 novembre - Rally Valais (asfalto)
*Soggetto a conferma dei promotori
**Soggetto a conferma dell'ASN
Twitter - @MotorInside
Lewis Hamilton ha iniziato a lavorare con Mercedes, Lauda: “Abbiamo il miglior motore e i migliori piloti, ora non resta che concentrarsi sulla vettura"
È il Sun a rivelare che Lewis Hamilton ha giàiniziato il suo mandato all’interno della Mercedes; nonostante sia sotto contratto con la McLaren ancora per altre due settimane, in base a un accordo, l’inglese può giàincontrare gli ingegneri con i quali avràa che fare in pista a partire dal 2013.
Il report afferma inoltre che il campione del Mondo 2008 avrebbe giàprovato il simulatore la scorsa settimana.
“Lewis è giàstato in fabbrica per assistere all’andamento dei lavori dopo aver trovato un accordo con McLaren†ha commentato l’ex capo del dipartimento sportivo Norbert Haug.
Hamilton ha minimizzato le sue chance di immediato successo, dicendo che inizieràa pensarci sul serio solo dal 2014.
“Per me è l’atteggiamento migliore che potesse avere†ha dichiarato Niki Lauda. “Non mi piace quando i piloti affermano che vinceranno tutto e subito, un programma sobrio è quello che ci vuole al momento; in questo caso potremmo sorprendere positivamente i nostri tifosi in caso di successoâ€Â.
Lauda ha ammesso tuttavia che la Mercedes deve ancora migliorare molto.
“Abbiamo il miglior motore e i migliori piloti, ora non resta altro che concentrarsi sulla vettura; le regole del 2013 sono un grande vantaggio per la Red Bull che è giàal vertice, quindi dovremmo cercare di fare non uno ma due o tre passi avantiâ€Â.
Lauda ha suggerito che se la Mercedes fallirànei suoi obiettivi per l’ennesima volta, non saràcolpa di Hamilton, né del suo team-mate Nico Rosberg.
“Per me la coppia Hamilton-Rosberg resta la migliore del campionato; basti dare un’occhiata al divario esistente tra le altre coppie: tra Alonso e Massa, tra Vettel e Webber o tra Button e Perez. In certi team esiste una differenza enorme tra i propri piloti.
“Un altro vantaggio che ha Hamilton è quello di approdare da noi con un bagaglio di esperienza rilevante e lui ci potràdire con esattezza quali saranno i punti di forza e quelli deboli nella nostra vetturaâ€Â.
Davide Cantire
Adrian Sutil insiste: “Ho buone chance di tornare in Force Indiaâ€Â
Adrian Sutil continua a sperare in un suo ritorno alla Force India nel 2013.
L'ex pilota della compagine indiana, assente quest'anno dal Circus, ha rivelato all'emittente tedesca Sat1: “Mi auguro di tornare. Anche se non è ancora certo, ho buone possibilitàâ€Â.
“Devo essere paziente ma mi auguro che le trattative risultino a mio favore. Sarebbe bello correre di nuovo con la Force India perché conosco bene il teamâ€Â.
“Ma se ciò non dovesse avvenire, penserò ad altro†ha detto il 29enne tedesco, il quale aveva esordito con il team di Silverstone quando all'epoca si chiamava Spyker.
Twitter - @MotorInside
Il co-titolare della Marussia conferma: “Max Chilton correràcon noi nel 2013â€Â
Il co-titolare del team Marussia Nikolai Fomenko ha confermato i rumors che vorrebbero Max Chilton al debutto iridato con la compagine anglo-russa nel 2013.
Stando a recenti reports, Chilton verserebbe nelle casse della Marussia ben 11.5 milioni di euro grazie al sostegno di suo padre, Grahame, proprietario della societàAon e coinvolto anche nella gestione del team Carlin che corre in GP2/GP3/F3.
Qualora arrivasse l'ufficialità, Chilton verrebbe promosso dal ruolo di riserva a quello di seconda guida al fianco di Timo Glock.
Fomenko ha poi tenuto a precisare che la sua squadra non accusa alcun debito di 125 milioni di dollari.
“Abbiamo debiti, ok, ma non di 125 milioni come ho letto di recente†ha spiegato.
Twitter - @MotorInside
Romain Grosjean trionfa nell'edizione 2012 della Race of Champions
Romain Grosjean è il vincitore dell'edizione 2012 della Race of Champions: il 26enne francese ha battuto Tom Kristensen con un secco 2-0 nella finale disputatasi davanti a una meravigliosa cornice di pubblico al Rajamangala Stadium di Bangkok.
Grosjean, che deve ancora essere confermato dalla Lotus, ha dimostrato una grande forma perdendo solo uno dei sette testa a testa affrontati nel pomeriggio.
Il suo è il quarto successo di un francese nella ROC dopo quelli di Didier Auriol, Sebastien Loeb e Sebastien Ogier, con quest'ultimo che aveva vinto l'edizione 2011 sconfiggendo sempre Tom Kristensen.
Prima di arrivare alla finale Grosjean ha sconfitto Ryan Hunter-Reay e Kazuya Ohshima nella fase a gironi per poi imporsi su nei quarti su Sebastian Vettel e in semifinale su Michael Schumacher, che aveva sconfitto Mick Doohan nella fase precedente.
Kristensen invece si è preso la rivincita su Ogier nei quarti e ha battuto David Coulthard nel penultimo atto della kermesse.
A sorpresa sono usciti al primo turno il pluriridato turismo Andy Priaulx, sconfitto da Tom Kristensen e il thailandese Nattavude Charoensukawattana. Eliminati anche il campione del mondo in carica di MotoGP Jorge Lorenzo, battuto da Doohan, Sritrai e Vettel, e il re del V8 Supercars Jamie Whincup, che non è riuscito a spuntarla nei confronti con Ogier e Coulthard.
Clicca qui per leggere la classifica completa
Twitter - @MotorInside
I protagonisti della stagione 2012 premiati a Parigi
Il super lussuoso Hotel Pavillon di Parigi ha accolto sabato i vincitori dei diversi titoli del WEC.
I protagonisti più attesi della serata sono stati i campioni del mondo in carica e vincitori delle ultime due edizioni della 24 Ore di Le Mans con Audi Benoit Treluyer, Marcel Fassler e André Lotterer. Presenti alla cerimonia ovviamente anche i portacolori del team Rebellion, Neel Jani e Nicolas Prost, che hanno chiuso in vetta la stagione LMP1 tra i privati.
Per quanto riguarda la categoria LMP2, a ritirare il premio per Starworks Motorsports c'era Enzo Potolicchio, che l'anno prossimo gestiràuna propria compagine in ALMS e Grand AM.
Festeggiamenti e applausi anche per AF Corse, dominatrice in GTE-Pro con Giammaria Bruni e Giancarlo Fisichella, quest'ultimo presente alla cerimonia per ricevere il premio. In GTE-Am onorificenze per Larbre Competition, campioni costruttori, e il trio del Felbermayr-Proton Christian Reid, Paolo Ruberti e Gianluca Roda, quest'ultimi premiati per il titolo piloti che in principio non era stato programmato.
Il direttore del WRC Gerard Neveu ha reso omaggio a piloti e squadre presenti: “Colgo l'occasione per congratularmi con i vincitori dei diversi campionati che, insieme agli altri piloti, addetti ai lavoro e media hanno contribuito alla riuscita della stagione conclusasi. Auguro a tutti un 2013 ancor più ricco di successiâ€Â.
Andrea Giustini – Twitter: @BetOnRed_F1
Francois Delecour non saràal via del Rally di Monte Carlo, il francese si concentreràsull'Europeo
Dopo l’ottima prestazione nel Rally di Monte Carlo 2012, dove ha colto un significativo sesto posto, Franciois Delecour ha comunicato che non saràal via della prossima edizione.
Il pilota di Hazerbrouck parteciperàinvece a tutte le gare del prossimo Campionato Europeo su una Peugeot 207 Super 2000, ad iniziare dallo Janner Rally che si svolgeràa pochi giorni di distanza dal primo round della serie iridata, e difenderàil titolo nella serie rumena.
Il Monte Carlo perde dunque un sicuro protagonista, sperando che quello di “Freine Tard†sia soltanto un arrivederci all’edizione 2014.
Marco Cantarella - Twitter : @M_Cantarella
Bryan Bouffier impegnato tra Janner Rally e Monte Carlo nel mese di gennaio
Un gennaio ricco di impegni quello di Bryan Bouffier; il pilota francese, vincitore del Rally di Monte Carlo 2011, dopo alcune gare come tester della neonata 208 R2 ritorneràa bordo della Peugeot 207 Super 2000 della veneta Delta Rally in occasione del primo round di ERC in terra austriaca.
Lungo le speciali dello Janner Rally, Bouffier saràaffiancato da Oliveir Fournier (abituale navigatore di Germain Bonnefis nel campionato francese) visto l’impegno di Xavier Panseri alla Africa Race.
Bouffier sembra prossimo anche ad ufficializzare la sua presenza nel Rally di Monte Carlo a bordo di una Citroen DS3 WRC.
Marco Cantarella - Twitter: @M_Cantarella
Fior di Lotus (1^ puntata) - Chapman forever, un algoritmo perfetto tra avventure e rivoluzioni
A un artista si perdona tutto. Anche le uscite o le iniziative meno nobili e lusinghiere. E’ il curioso caso del musicista, cantautore e regista Franco Battiato, originario del catanese, che da neoassessore al Turismo e allo Spettacolo della Regione Sicilia ha di recente coniato un ardito parallelismo per scandire i primi passi del presidente della giunta Rosario Crocetta: “Sembra Sansoneâ€Â. A tendere l’orecchio verso Palazzo dei Normanni, nel tempio della politica siciliana arroccata fino a poco tempo fa sulla disonorevole graticola degli sprechi e delle irregolaritàconclamate, quello di Battiato parrebbe un omaggio, non si sa se e quanto riuscito, alla forza, al coraggio e alla determinazione dell’ex perito chimico dell’Eni promosso successore del discusso Raffaele Lombardo.
La forza, il coraggio e la determinazione. Connotati che non facevano certo difetto a Colin Chapman, baffuto “Sansone†della F1 a cavallo tra la fine degli anni Cinquanta e i primi Ottanta, complici le imprese sportive della sua Lotus e la quasi imbarazzante propensione all’innovazione e alla ricerca in grado di segnalarlo alla stregua di un precursore dei vari Mauro Forghieri, Gordon Murray, Patrick Head, Harvey Postlethwaite, John Barnard, Ross Brawn e Adrian Newey, giusto per citare un manipolo di ingegneri e progettisti capaci di cambiare il volto della massima formula.
Sfrontato, dinamico e rivoluzionario tanto da incarnare l’insolito ruolo del factotum del gruppo Lotus Cars, societàda lui fondata come Lotus Engineering Ltd. nel 1952 indicando quale primo quartier generale una ex stalla a nord di Londra in attesa di andare incontro alla propria storia in quel di Hethel, in una base dismessa dalla Royal Air Force britannica immersa nella contea del Norfolk, il nemmeno trentenne Chapman, qualche trascorso da pilota e consulente in F1 alla corte di Vanwall e BRM, decise agli albori del 1958 che i tempi erano ormai maturi per l’esordio nel Circus, nuovo catalizzatore d’attenzione nel panorama del motorsport internazionale, ricorrendo alla Lotus 12 concepita in veritàper schierarsi nel campionato di F2.
Una monoposto non ancora destinata al gradino più alto del podio di un Gran Premio ma che giàmostrava le abilitàvisionarie di Colin, da sempre attratto da temi inediti quali la riduzione del peso della vettura e l’abbassamento del baricentro volto alla massimizzazione delle performances. Per Chapman, dunque, il pilota non era altro che un tramite necessario per raggiungere il top dell’automobilismo con buona pace delle scomoditàcui era giocoforza sottoposto. Gli abitacoli stretti e le scocche leggere come carta velina sarebbero ben presto diventati i marchi di fabbrica della concezione Chapman, che con la Lotus 12 abitualmente affidata al futuro campione del mondo Graham Hill e al britannico Cliff Allison cominciò a prendere le misure all’universo della F1 prima dell’avvento della 16 portata al debutto dal papàdi Damon nel Gran Premio di Francia dello stesso anno salvo poi essere impiegata nelle due stagioni successive.
Montecarlo, domenica 29 maggio 1960. In una situazione meteo tutt’altro che agevole l’inglese Stirling Moss, celebrato ancora oggi nelle vesti del pilota più talentuoso privo però della corona iridata, taglia il traguardo in prima posizione sulle stradine del Principato al termine dei 100 giri previsti. E’ la vittoria inaugurale per la Lotus di Colin Chapman, gestita però da Rob Walker, che regola la Cooper di Bruce McLaren e la Ferrari di Phil Hill. Condotta all’esordio in Argentina, apertura di stagione del Mondiale 1960, il modello 18 erede della 16 si dimostra subito all’altezza delle aspettative cogliendo altri trionfi a Riverside ’60 (doppietta con Innes Ireland), quindi nel 1961 con il solito Stirling nelle arene strappacuore di Montecarlo, dove il driver londinese riesce nell’impresa di bissare il successo, e sulla terrificante Nordschleife del vecchio ed esaltante Nuerburgring.
Semplice nelle forme e leggera nei contenuti, l’arma di Chapman adattabile anche ai campionati di F2 e F. Junior era provvista di motore posteriore e sembrava sposarsi perfettamente al propulsore Coventry Climax. La 18 accompagnò anche all’esordio nel Circus l’ambizioso Jim Clark, in seguito pilota-feticcio di Chapman fino alla tragica scomparsa dell’asso scozzese avvenuta sul circuito di Hockenheim in una gara di F2 il 7 aprile 1968.
Non è ancora giunto il momento di pensare in grande ma la strada risulta ormai tracciata. Nel 1961 Chapman sforna la Lotus 21 dotata di motore centrale e chassis in tubi ricoperti con pannelli in fibra di vetro, che frutta a Ireland una sonante vittoria nel fine settimana di Watkins Glen. La metamorfosi della squadra diretta da patron Colin si completa alla nascita dei modelli 24 e 25. Già, la Lotus 25, primo esempio di telaio monoscocca in F1 uscito dalle irriverenti penne dell’ingegner Chapman, studi alla University College di Londra, e Mike Costin, uomo di fiducia del geniale deus ex machina della Lotus finito in gioventù nelle file della Royal Air Force d’Oltremanica.
Il modello 25 rimase in gioco nella massima serie per monoposto dal 1962 al 1965 prima di cedere il passo al progetto 33. Con la Lotus 25 Clark si aggiudicò finalmente il titolo mondiale nel 1963 ripetendosi quindi nel 1965, anno in cui a irrompere sulla scena fu proprio la 33 portata al trionfo da Jimmy persino nella 500 Miglia di Indianapolis. Archiviato il biennio Brabham con i trionfi di Black Jack (1966) e Denny Hulme (1967), nel 1968 il team Lotus vive una stagione emotivamente instabile tra l’iride di Graham Hill e la perdita di Clark in una competizione extra F1. A incendiare gli animi ci pensa però la Lotus 49 di patron Colin Chapman e Maurice Philippe, monoposto che esordisce nel ’67 regalando l’anno dopo l’ultima affermazione in carriera all’eterno Hill. Salutati senza troppi rimpianti i modelli 56, costruito per la Indy 500 e mai guidato da Clark complice la prematura scomparsa dello scozzese a Hockenheim ’68, e 63, una sorta di trappola mortale a sentire le parole di Jochen Rindt, maggiore fortuna ebbe il progetto 72 che il velocissimo pilota austriaco seppe condurre al titolo (postumo) del 1970 nonostante l’incidente occorsogli nel Gran Premio di Monza. Il motore diventa così un elemento portante, aspetto inedito nella F1 dell’epoca eccezion fatta per un esperimento sulla precedente 49, mentre i radiatori occupano le fiancate e non più la zona dell’ala anteriore con notevoli vantaggi a livello aerodinamico.
Anche questa volta Chapman aveva imboccato la direzione giusta. Arpionato l’alloro piloti con Rindt, sebbene alla memoria, nel 1970, il pacchetto 72 permise a Emerson Fittipaldi di laurearsi campione del mondo ’72 a poco più di 25 anni, record in seguito ritoccato da Fernando Alonso nel 2005 e da Sebastian Vettel nel 2010. A contendere le luci della ribalta alla Lotus intervengono in quegli anni Tyrrell, McLaren e Ferrari, con Chapman che deve pazientare fino al 1978 per rivedere una sua creatura al vertice dei Gran Premi grazie all’ulteriore evoluzione rappresentata dalla 79 di Mario Andretti e Ronnie Peterson, memorabile “wing car†nei colori John Player Special esaltata nel sottoscocca da un profilo alare rovesciato in grado di consentire lo sfruttamento dell’effetto Venturi. E’ l’uovo di Colombo che ribalteràl’approccio dei tecnici maître àpenser della F1 dando il via alla dirompente stagione dell’effetto suolo.
Per Chapman, però, il 1978 coincide con l’ultimo urrà, sordo e totalizzante, di una Lotus nel campionato del mondo della massima formula. Il modello 80, firmato da Chapman, Ogilvie, Wright e Rudd, non consegna infatti all’italoamericano Andretti quell’arma indispensabile per lottare ad armi pari con la Ferrari di Jody Scheckter tanto da finire ben presto nel dimenticatoio. “Invece di realizzare una macchina rivoluzionaria, avrebbe dovuto migliorare il vecchio modelloâ€Â, sibilò SuperMario una volta testata la 80. Carlos Reutemann, secondo alfiere della Lotus versione ’79, le preferì da subito l’obsoleta 79. Chapman era fatto così, fiumi d’orgoglio e un pizzico di presunzione, ma raramente il verdetto della pista aveva osato dargli torto. I tempi sembrano improvvisamente cambiati e patron Colin, passato quasi indenne attraverso le gioie di Clark e Hill ma anche nell’antro oscuro dei dolori maturati in seguito alla scomparsa di Jimmy e Rindt, crede di poter risolvere ogni cosa voltando pagina alla comparsa del modello 81. Nemmeno il progetto della 88, avveniristico quanto improponibile al di làdi una ostentata estremizzazione del concetto di effetto suolo, riserveràle soddisfazioni sperate.
All’alba della stagione 1982 vede la luce la Lotus 91. La vettura, affidata durante l’anno a Nigel Mansell, Elio de Angelis, Roberto Moreno e Geoff Lees, non rappresenta una rivoluzione pur ricorrendo a un telaio in fibra di carbonio sulla falsariga della McLaren MP4-1 del 1981, monoposto apripista nello studio della nuova e attraente soluzione. In Austria, il 14 agosto, de Angelis vince sulla Lotus in livrea nero-oro e allo sventolare della bandiera a scacchi Chapman si precipita festante sul circuito per l’ultima volta lanciando il mitico cappellino e dando l’impressione di volere ancora ghermire il suo territorio d’elezione. Sono lontani i tempi dei sei titoli mondiali, eppure Colin sembra concedersi questa ennesima gioia sportiva, coronamento d’una carriera straordinaria, in attesa di salutare questo mondo, ufficialmente per un infarto, il 16 dicembre di trent’anni fa nell’abbacinante tenuta di Kettingham, nel Norfolk, quando è giàscoppiato lo scandalo DeLorean per i contributi statali del governo inglese evaporati come neve al sole e pochi in F1 seguitano a parlare di Chapman in termini riferibili.
Morte improvvisa o allontanamento ben congeniato? In Sudamerica, tra il Brasile e l’Argentina, c’è chi giura di avere visto il fondatore della Lotus vivo e vegeto almeno fino alla fine degli anni Novanta, frangia temporale in cui i suoi ipnotizzanti occhi azzurri si sarebbero davvero chiusi per sempre a causa dei raggiunti limiti di età. Al di làdel misticismo aleggiante attorno alla sinuosa figura di Chapman, va rilevato come il progettista-avventuriero e padre padrone del team Lotus, scomparso secondo i biografi all’etàdi 54 anni, abbia incarnato il ruolo dell’innovatore perfetto in un ambiente troppo spesso orgogliosamente ingessato. I successi a ripetizione delle creature di Newey, erede in qualche modo del genio di Chapman nella F1 a base di aerodinamica e Twitter del ventunesimo secolo, avallano l’ipotesi di un astratto passaggio di consegne tra il piglio misterioso e seducente di Colin e quello concreto ma affatto imbrigliato di Adrian e delle sue Red Bull. A mano libera e in punta di matita.
Ermanno Frassoni
(foto © Sutton Images)
Slideshow: Si Immagine: colinchapman.jpgDieci eventi europei per Martin Prokop nel Mondiale 2013
Nella giornata delle ufficialitàdi Evgeny Novikov e Thierry Neuville in M-Sport, Martin Prokop non è stato da meno e ha confermato su Twitter i suoi programmi 2013.
Il pilota ceco disputeràsu Ford Fiesta RS WRC dieci prove, tutte nel Vecchio Continente, e ha aggiunto che sarebbe disposto a correre in un evento extra-europeo.
M-Sport propende per la linea verde e ufficializza gli ingaggi di Neuville e Novikov
Il boss di M-Sport, Malcolm Wilson, ha annunciato ufficialmente l’ingaggio di Thierry Neuville – peraltro nell’aria da giorni – e contestualmente ha confermato quello del russo Evgeny Novikov, la cui posizione invece era sembrata sempre più in bilico nei giorni scorsi, parallelamente alla crescita delle quotazioni del belga. La scuderia britannica, partner ufficiale di Ford e che in ossequio ai petroldollari del munifico sponsor qatariota correràsotto i colori dell’emirato, schiereràpertanto quattro Fiesta RS WRC nel Mondiale 2013, con le altre due giàassegnate da tempo a Mads Østberg e Nasser Al-Attiyah.
Neuville ha 24 anni e proviene dalla prima stagione completa nel Mondiale, disputata nel Citroën Junior World Rally Team e in cui si è piazzato sei volte in zona punti con miglior risultato il quarto posto del Rally di Francia-Alsazia. Novikov ha appena 22 anni e, dopo essere stato croce e delizia dei propri sostenitori fin da giovanissimo, quando aveva mostrato di essere molto veloce ma anche tremendamente propenso a terminare in anticipo le competizioni, è esploso quest’anno, alla prima stagione iridata completa proprio in M-Sport e coronata da due secondi posti (Portogallo e Italia) e altri sette piazzamenti in zona-punti.
Considerando che pure Østberg ha in archivio due sole stagioni complete nel Mondiale, è evidente la scelta di Wilson e M-Sport di affidare le Ford Fiesta RS WRC ufficiali a una line-up giovane e affamata di successi, nell’auspicio che questo aspetto sia un valore aggiunto nella lotta contro i veterani delle rivali Citroën e Volkswagen. “È vero, Evgeny e Thierry sono giovani, ma in molte occasioni quest’anno si sono comportanti con grande maturità†ha commentato Wilson. “Entrambi hanno saputo combinare la velocitàcon la determinazione nel voler finire a ogni costo e imparare a conoscere ogni prova nel miglior modo possibileâ€Â.
“Tutti e due sono stati in grado di lottare alla pari con i drivers ufficiali†ha aggiunto il boss di M-Sport. “Hanno meritato appieno ogni risultato conseguito nel 2012 e ho estrema fiducia nel fatto che possano offrire molto di più e ottenere prestazioni ancor più esaltanti fin dall’anno prossimo. L’anno scorso tutti loro – Mads, Evgeny, Thierry – hanno dimostrato di essere degni di questa opportunitàe con l’aiuto di Nasser saranno ambasciatori eccezionali di M-Sport e del WRCâ€Â.
Massimiliano Barzotti
Race of Champions: Schumacher e Vettel regalano alla Germania la sesta Nations’ Cup consecutiva
Per il sesto anno consecutivo Michael Schumacher e Sebastian Vettel hanno regalato alla Germania il titolo della Nations’ Cup, la competizione riservata alle squadre nell’ambito della Race of Champions. Nella suggestiva cornice del Rajamangala Stadium di Bangkok i due piloti del Team Germany hanno letteralmente sbaragliato il campo e hanno chiuso la giornata imbattuti, con un ruolino di dieci successi in altrettanti matches: gli ultimi a cedere loro le armi sono stati Romain Grosjean e Sébastien Ogier (Team France), sconfitti nella finalissima e classificatisi pertanto al secondo posto.
Le otto squadre partecipanti, di due piloti ciascuna, erano state divise inizialmente in due gironi, all’interno dei quali ogni rappresentante di un team avrebbe affrontato in uno scontro diretto un rivale di ognuna delle squadre avversarie. Il girone A è stato appannaggio del Team France, con un record di 4 vittorie e 2 sconfitte, grazie ai due successi a testa conseguiti dai propri piloti; al secondo posto si è classificato il Team All Stars di Tom Kristensen (2-1) e Jorge Lorenzo (1-2), il quale ha avuto la meglio sul Team Americas di Benito Guerra (2-1) e Ryan Hunter-Reay (1-2) solo grazie al minor tempo complessivo ottenuto nell’arco delle sei prove. La classifica del gruppo è stata completata dal Team Great Britain, all’interno del quale David Coulthard e Andy Priaulx hanno chiuso entrambi con un solo successo e due sconfitte.
Il girone B è stato invece caratterizzato dal dominio incontrastato del Team Germany e dei suoi imbattuti portacolori, alle cui spalle si è piazzato il Team Australia con un record di 3 vittorie e altrettante sconfitte, frutto dei due successi di Jamie Whincup e di quello ottenuto da Mick Doohan. Il Team India (2-4) ha relegato all’ultimo posto i padroni di casa della Thailandia in virtù delle affermazioni nei due scontri diretti; l’unico punto thailandese è arrivato dal sorprendente successo ottenuto da Sritrai a spese di Doohan.
Le due migliori di ogni gruppo si sono quindi affrontate in semifinale: dal duello interno al primo girone è emersa vincitrice la coppia transalpina, che non ha avuto bisogno di ricorrere all’eventuale ‘bella’ per avere la meglio sul Team All-Stars, viste le affermazioni di Grosjean su Kristensen e di Ogier su Lorenzo. Esito analogo nell’altra sfida, quella fra Germania e Australia, in cui i due alfieri teutonici hanno prolungato il loro ininterrotto filotto di vittorie: Schumacher ha regolato Whincup e Vettel ha avuto la meglio su Doohan. Anche la finalissima ha avuto poca storia e si è rapidamente chiusa con la consacrazione della coppia tedesca, arrivata al sesto trionfo consecutivo grazie al successo di Schumacher su Grosjean e di Vettel su Ogier.
La parola passa adesso alla competizione individuale, che domenica vedràschierati sedici piloti distribuiti in quattro gruppi. Ogni driver affronteràuna volta gli altri tre componenti del proprio girone e i due migliori di ciascun raggruppamento accederanno alla fase ad eliminazione diretta, che si articoleràin quarti di finale, semifinali e finalissima. Rispetto all’insieme dei partecipanti alla Nations’ Cup, le uniche novitànella competizione individuale riguarderanno i due rappresentanti asiatici: non saranno infatti della partita i due indiani Karthikeyan e Chandhok, qualificatisi soltanto per la competizione a squadre. Al loro posto scenderanno in pista il cinese Ho-Ping Tun e il giapponese Kazuya Ohshima, giunti rispettivamente primo e secondo nella qualificazione individuale del RoC Asia.
A dispetto dell’impressionante ruolino di marcia nella competizione a squadre, né Sebastian Vettel né Michael Schumacher sono mai riusciti ad aggiudicarsi il titolo di ‘Champion of Champions’, destinato al trionfatore della competizione individuale e il cui detentore è Sébastien Ogier – peraltro l’unico fra gli iscritti all’albo d’oro ad essere della partita anche quest’anno. Al momento sono quattro i piloti ad essersi aggiudicati sia il trofeo individuale che quello a squadre: Mattias Ekström, Heikki Kovalainen, Sébastien Loeb e Tommi Mäkinen; il francese Didier Auriol è invece colui che può vantare il maggior numero di titoli di ‘Champion of Champions’ (quattro), benché tre di essi siano stati ottenuti quando la competizione era riservata esclusivamente ai rallisti. In tempi recenti il mattatore è stato invece Ekström, che al successo della Nations’ Cup 2005 di Parigi in coppia con Tom Kristensen ha fatto seguire i trionfi individuali del 2006 (sempre allo Stade de France), dell’anno seguente (a Wembley) e del 2009, anno in cui la kermesse si disputò allo Stadio Nazionale di Pechino.