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Updated: 12 years 9 weeks ago

La FIA aumenta i prezzi delle tasse d’iscrizione per i team di F1

Fri, 11/02/2012 - 13:02

I team di Formula Uno sono stati ufficialmente informati dell’aumento della tassa d’iscrizione per quanto riguarda il Mondiale 2013. Dopo una lunga discussione – con le squadre che cercavano di capirne il motivo – la FIA ha rivisto le sue norme sportive per confermare l’entità di tale crescita.

Si tratta infatti dell’introduzione della norma secondo cui il team Campione paghi una quota maggiore al passato. Il campione del Costruttori infatti dovrà pagare una base di 500.000 dollari cui aggiungerne 6.000 per ogni punto guadagnato.

Le squadre rimanenti (oltre alla base di 500.000 uguale per tutti) pagheranno invece 5.000 dollari per punto guadagnato.

Guardando alla classifica dello scorso campionato si ha un quadro chiaro dell’aumento delle tasse fisse, che nel 2011 ammontavano a quasi 398.000 dollari (309.000 Euro):

Red Bull (650 points) - $4.400 million                  
McLaren (497 points) - $2.985 million                
Ferrari (375 points) - $2.375 million                
Mercedes (165 points) - $1.325 million                
Lotus (73 points) - $865,000                      
Force India (69 points) - $845,000                      
Sauber (44 points) - $720,000                      
Toro Rosso (41 points) - $705,000                      
Williams (5 points) - $525,000                      
Caterham (0 points) - $500,000                      
HRT (0 points) - $500,000                       
Marussia (0 points) - $500,000

Il regolamento aggiornato impone ai team del Circus di pagare la quota d’iscrizione entro, e non oltre, il 30 novembre. La decisione della FIA è naturalmente frutto di un piano economico in cui l’organo di controllo del campionato mira a incrementare le proprie entrate portando il proprio patrimonio annuale a 40 milioni di dollari a stagione.

Il ricavo totale della tassa d’iscrizione sarà di 16.3 milioni di dollari; Autosport suggerisce che la FIA sarebbe vicina a concordare una somma intorno ai 24 milioni con Bernie Ecclestone come parte del Patto della Concordia.

Davide Cantire

Lettera del presidente Belskus agli appassionati: "Sarete orgogliosi di essere fans del nostro campionato"

Fri, 11/02/2012 - 12:41

Il nuovo CEO ad interim della IndyCar Jeff Belskus ha inoltrato a tutti i tifosi una lettera aperta in cui spiega sinteticamente il lavoro che andrà a svolgere e tutti i punti cardine su cui la IndyCar dovrà lavorare per il prossimo anno, ringraziando in fans per la loro lealtà e vicinanza alla serie in questo momento di difficoltà. 

Belskus ha precisato che l’ex-presidente Randy Bernard non è stato licenziato ma bensì quella di lasciare il posto di comando è stata una decisione comune di Bernard e della Hulman & Co. Tutti i piani di Bernard a partire dal calendario 2013 agli accordi commerciali già firmati saranno portati avanti dalla nuova amministrazione. 

“La IndyCar ha iniziato il suo viaggio più di 100 anni fa ed il nostro intento è di essere qui per altri 100”, ha scritto il nuovo CEO nella sua lettera.

Belskus infine ha chiamato i team, piloti, partners a formare una unica e solida unione per aiutare il futuro del campionato, invitandoli alla collaborazione per il bene dei fans, il vero motore della categoria. Facendo questo lo sport potrà vivere momenti di vero splendore. 

“Vi prometto che, insieme allo staff della IndyCar, vi ascolteremo, e vi renderemo orgogliosi di essere fan della IndyCar”, Belskus agli appassionati.

Prodrive al lavoro con BMW Motorsport per l'evoluzione della MINI WRC

Fri, 11/02/2012 - 12:13

Prodrive ha comunicato di aver iniziato i lavori per lo sviluppo della MINI Countryman WRC in vista della prossima stagione, in cui la factory inglese riceverà il supporto di BMW Motorsport riguardo l'evoluzione del propulsore.

Il capo ingegnere della Prodrive Jason Hill spiega: “Per quanto riguarda il motore ci sono ancora dei miglioramenti da fare; abbiamo affinato alcuni particolari come il controllo del turbo e gli organi di trasmissione e per adesso ci limitiamo a questi accorgimenti. A lungo termine BMW Motorsport ci fornirà dei miglioramenti meccanici in modo tale da migliorare le prestazioni del propulsore”.

Anche il team principal Dave Wilcock si dice fiducioso delle modifiche che verranno apportate sulla Countryman WRC: “Sappiamo che il telaio è molto buono e le nostre prestazioni in condizioni di scarsa aderenza hanno confermato anche l’ottimo lavoro svolto nel comparto aerodinamico. Avremo degli aggiornamenti nel motore che forniranno lo sviluppo sufficiente per permetterci di vincere la nostra prima gara”.

Marco Cantarella

Horner: “Ricciardo e Vergne dovranno meritarsi la Red Bull”

Fri, 11/02/2012 - 11:45

Daniel Ricciardo e Jean-Eric Vergne possono ambire alla Red Bull nel 2014 qualora impressionassero il prossimo anno, a dirlo è il team principal della squadra austriaca Christian Horner.

In seguito alla conferma dell'australiano e del francese in Toro Rosso, arrivata alla vigilia del week-end di Abu Dhabi, Horner crede che entrambi siano “talenti veri” ma riceveranno un sedile in Red Bull soltanto se presenteranno reali potenzialità.

“Il nostro obiettivo sarà quello di tenerli d'occhio e vedere le loro potenzialità ma devono meritarsi il sedile” ha detto. “Se dovessimo avere un posto disponibile nel 2014 entrambi avrebbero tutte le chances del mondo per seguire quello che ha fatto Sebastian (Vettel). L'importante per noi sarà quello di avere la migliore line-up possibile”.

Horner ha individuato come potenziale star anche Antonio Felix da Costa, autentico fuoriclasse portoghese esploso quest'anno con l'ingresso nel Red Bull Junior Team che ha concluso al terzo posto la stagione di GP3 e ha vinto tre gare in Formula Renault 3.5.

“In Daniel, Jean-Eric e Felix da Costa abbiamo davanti delle prospettive davvero interessanti. Tutti e tre hanno un vero e proprio talento: Ricciardo ha fatto un ottimo lavoro quest'anno così come Jean-Eric che è al suo primo anno e, con tutte le difficoltà del caso, se l'è cavata bene”.

“Ho seguito i progressi compiuti da Felix da Costa e lo vedremo ulteriormente alla prova nel Young Driver Test di Abu Dhabi; sembra interessante dopo tutto quello che ha fatto ma la F1 è un qualcosa di completamente diverso”.

Abu Dhabi, Libere 1: Show McLaren con Hamilton 1° e Button 2°, seguono Vettel e Alonso. 11° Massa

Fri, 11/02/2012 - 10:43

In Medio Oriente, nella cosiddetta penisola arabica affacciata sulla parte nord orientale del Golfo Persico, il campionato del mondo di F1 edizione 2012 diventa maggiorenne. Il circuito di Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti, ospita infatti questo week-end il diciottesimo round della stagione iniziata quasi otto mesi fa in Australia abituando gli appassionati all’idea del repentino avvicinamento alla volta del rush finale comprendente anche le successive tappe di Texas e Brasile.

La prima sessione di prove libere a Yas Marina, affrontata dai concorrenti in una situazione meteo ideale al di là delle temperature dell’asfalto prossime ai 45 gradi centigradi, pone al vertice della classifica la McLaren di Lewis Hamilton in 1’43”285. Alle spalle del campione del mondo 2008 va segnalata la presenza della MP4-27 gemella di Jenson Button, distanziato però di oltre tre decimi dalla performance velocistica fatta segnare dal futuro alfiere di casa Mercedes.

Registrato un avvio piuttosto blando, che ha visto i piloti delle squadre minori procedere con cautela nella cosiddetta operazione di pulitura della pista gestendo il compound medium portato dalla Pirelli, al terzo posto è quindi emerso l’iridato in carica Sebastian Vettel, brevemente nelle vie di fuga alla curva 17 ma comunque in grado di regolare le ambizioni di Fernando Alonso. Lo spagnolo della Ferrari ha trascorso la Practice 1 valutando con attenzione gli aggiornamenti aerodinamici introdotti dalla compagine di Maranello.

In quinta posizione ha fatto capolino la Red Bull di Mark Webber, che si è lasciata dietro la Mercedes di Michael Schumacher. Il veterano tedesco, ormai prossimo al ritiro, ha esplorato in un paio di circostanze le ampie vie di fuga del circuito senza riportare danni di alcun genere.

A seguire Pastor Maldonado, settimo nonostante i violenti passaggi sui cordoli, e Nico Rosberg, buon ottavo davanti all’altra Williams di Valtteri Bottas. Il finlandese, sostituto di Bruno Senna nella Practice 1, si è dedicato all’impostazione del set-up non sfigurando affatto nel confronto con Maldonado. A chiudere la top ten la Lotus di Kimi Raikkonen, che ha patito una foratura alla gomma anteriore destra limitandosi a guardare i rivali nell’ultima parte della sessione.

Appena fuori dai primi dieci l’altra Ferrari di Felipe Massa. Dodicesimo Nico Hulkenberg, che nei frangenti iniziali ha lamentato un curioso surriscaldamento del cockpit dovuto probabilmente al motore e alle temperature roventi.

Poca gloria per Romain Grosjean, quattordicesimo, e Jules Bianchi, quindicesimo sulla Force India abitualmente affidata a Paul Di Resta, mentre Sergio Perez non è andato oltre la sedicesima posizione.

Soltanto diciottesimo Jean-Eric Vergne, autore di una frenata a ruote bloccate, con le new entries Max Chilton, Ma Qing Hua e Giedo van der Garde che hanno occupato le ultime tre piazze per Marussia, HRT e Caterham.

Il secondo turno di prove libere andrà in scena all’imbrunire a partire dalle ore 17:00 locali (le 14:00 in Italia) quando sull’avveniristico impianto di Abu Dhabi si dovrà cominciare a ricorrere all’illuminazione artificiale.

Ermanno Frassoni

Classifica


1 Lewis Hamilton McLaren-Mercedes 1'43”285 2 Jenson Button McLaren-Mercedes + 0"333 3 Sebastian Vettel Red Bull-Renault + 0"765 4 Fernando Alonso Ferrari + 1"081 5 Mark Webber Red Bull-Renault + 1"257 6 Michael Schumacher Mercedes + 1"409 7 Pastor Maldonado Williams-Renault + 1"830 8 Nico Rosberg Mercedes + 1"909 9 Valtteri Bottas Williams-Renault + 2"062 10 Kimi Raikkonen Lotus-Renault + 2"137 11 Felipe Massa Ferrari + 2"282 12 Nico Hulkenberg Force India-Mercedes + 2"302 13 Kamui Kobayashi Sauber-Ferrari + 2"437 14 Romain Grosjean Lotus-Renault + 2"458 15 Jules Bianchi Force India-Mercedes + 2"484 16 Sergio Perez Sauber-Ferrari + 2"526 17 Daniel Ricciardo Toro Rosso-Ferrari + 3"364 18 Jean-Eric Vergne Toro Rosso-Ferrari + 3"423 19 Heikki Kovalainen Caterham-Renault + 4"133 20 Timo Glock Marussia-Cosworth + 4"606 21 Pedro de la Rosa HRT-Cosworth + 5"069 22 Max Chilton Marussia-Cosworth + 5"602 23 Ma Qing Hua HRT-Cosworth + 7"202 24 Giedo van der Garde Caterham-Renault s.t.

Shanghai, Test: MacDowall si mette subito in mostra, Huff 2° e Muller 6°

Fri, 11/02/2012 - 06:33

Tutto ancora da decidere nel Mondiale Turismo a due rounds dal termine: con Yvan Muller e Rob Huff a pari punti in vetta alla generale, il WTCC approda per la prima volta sullo Shanghai International Circuit e nei test che hanno aperto il week-end si sono subito messe in mostra le Chevrolet Cruze.

Alex MacDowall è stato il più rapido con il tempo di 1'56”304: il britannico della Bamboo-engineering ha avuto la meglio per 46 millesimi su Huff, il migliore degli ufficiali Chevrolet. La prima SEAT appartiene a Pepe Oriola che ha chiuso al terzo posto a 83 millesimi di ritardo.

Tiago Monteiro conferma la bontà della nuova Honda Civic terminando quarto dopo aver comandato la prova nella parte centrale. Quinto tempo ad appannaggio di un sorprendente Colin Turkington che, all'esordio con una Chevrolet Cruze del WSR sulla scia di un anno di stop, si è collocato in quinta posizione e soltanto una bandiera rossa a sette minuti dal termine lo ha privato di un giro ancora più veloce.

Muller non ha voluto dare troppo nell'occhio e ha preferito accasarsi nella sesta casella con 3 decimi di gap dalla vetta; il campione in carica ha terminato la sessione davanti alla prima BMW che appartiene all'alfiere ROAL, Tom Coronel. Segue Darryl O'Young sull'altra Cruze del Bamboo-Engineering, poi Tom Boardman e Fernando Monje su SEAT rispettivamente di STR e Tuenti Racing. Il poleman dei rounds di Sonoma e Suzuka, Alain Menu, ha condotto la terza Chevrolet ufficiale all'undicesimo posto davanti alla prima Ford del Team Aon, guidata da James Nash.

Riguardo gli italiani, il più veloce degli azzurri è stato Gabriele Tarquini (SEAT) con il 14esimo crono. Stefano D'Aste e Alberto Cerqui, entrambi su BMW, hanno terminato rispettivamente al 17esimo e 22esimo posto.

Il week-end di Shanghai proseguirà sabato con i 60' di libere spalmati in due sessioni e l'attesa qualifica che assegnerà le starting grid di Gara 1 e Gara 2.

Classifica completa

Nasser Al-Attiyah torna alla ribalta con una propria compagine e… Carlos Sainz!

Thu, 11/01/2012 - 22:06

L’avvicinamento alla prossima edizione della Dakar sta costringendo numerose compagini a scoprire le proprie carte e in questo elenco vi è compresa quella che Nasser Al-Attiyah intende imbastire per l'edizione 2013 del popolare evento. Il pilota qatariota si è rivolto alla californiana Jefferies Racing per farsi fornire tre buggy a trazione posteriore dotati di propulsore V8 e simili concettualmente all’Hummer H3 condotto da Robby Gordon; al volante di un mezzo in grado di rivelarsi agile sulle dune sudamericane, Al-Attiyah proverà a riagguantare un successo che è riuscito a raggiungere solo in seno a Volkswagen Motorsports.

Per quanto concerne la composizione degli equipaggi, oltre al suddetto conducente nativo di Doha, la squadra ingloberà probabilmente Carlos Sainz e Thierry Magnaldi, entrambi sommi esperti del pianeta Rally-Raid. Le primissime prove dei buggy costruiti da Jefferies Racing si svolgeranno abbastanza tardi, addirittura intorno a metà novembre, e oltretutto non vi presenzierà Carlos Sainz, intrattenuto da altri impegni.

Gabriele Sbrana 

La categoria LMP2 del World Endurance Championship richiama HVM Racing

Thu, 11/01/2012 - 19:53

La competitiva e appassionante categoria LMP2 del World Endurance Championship accoglierà probabilmente un’altra compagine al suo interno nel corso della prossima stagione, HVM Racing. La struttura diretta da Keith Wiggins potrebbe così risollevarsi da un’annata trascorsa in IndyCar rivelatasi estremamente infruttuosa di concerto al marchio Lotus, come ha dichiarato SpeedTV.

Sul fronte telaistico, la compagine statunitense potrebbe optare per l’acquisizione di uno chassis Lola, dati i forti legami fra la stessa casa costruttrice inglese e Wiggins; tuttavia non è esclusa a priori l’incameramento di un telaio marchiato Oreca o Honda Performance Development. Sebbene il programma nella divisione LMP2 del WEC risulti di fondamentale importanza, HVM Racing potrebbe aderire anche alla classe LMPC dell’American Le Mans Series, in questo caso con due esemplari di Oreca 09.

Gabriele Sbrana 

Button felice per le Pirelli: “In India abbiamo visto quanto sono migliorate in termini di degrado”

Thu, 11/01/2012 - 16:54

Jenson Button ha definito quello d’India come il week-end in cui la Formula 1 ha potuto assistere alla maturazione delle mescole Pirelli che, dopo l’imprevedibilità infusa nella prima parte di campionato, hanno finalmente mostrato un’ottima resistenza al degrado.

Soprattutto in una pista calda come quella indiana Button ne ha elogiato i meriti, vista anche la sosta singola effettuata dai team in occasione del Gran Premio.

“Penso sempre che sia più divertente quando effettuiamo più soste ai box, perché ci sono più sorpassi, più duelli, diverse vetture con diverse strategie, ma per lo spettatore è indubbiamente meglio quando non vede degrado nelle gomme. In questo caso la corsa finisce sempre con il risultato oggettivamente più giusto, considerando la disposizione delle forze in campo.

“L’anno prossimo credo che avremo ancora questo problema con le gomme, ma spero sia più facile per noi capirne il meccanismo e rimediare di conseguenza”.

Button ha anche ammesso quanto sia stato gratificante guidare in India, specialmente negli ultimi giri in cui ha potuto registrare il giro più veloce in pista: “Devo ammettere che la parte finale della corsa è stata parecchio divertente perché avevo modo di essere veramente aggressivo con la vettura.

“Normalmente quando hai un leggero sovrasterzo si cerca di non spingere per non danneggiare ulteriormente la vettura, ma sarebbe ottimo cercare di essere aggressivi anche nelle rimanenti gare.

“Personalmente mi diverto di più quando il degrado degli pneumatici è più elevato”.

Davide Cantire  

Corey LaJoie e Jesse Little penalizzati per irregolarità alla vettura dopo la gara di Greenville

Thu, 11/01/2012 - 16:35

La NASCAR ha annunciato, mercoledì, che i team delle vetture #07, guidata dal leader del campionato Corey Lajoie, e #97, guidata da Jesse Little, hanno commesso diverse infrazioni in occasione della gara della NASCAR K&N Pro Series East disputatasi lo scorso 27 ottobre al Greenville Pickens Speedway, South Carolina.

La macchina di Corey Lajoie è stata trovata non conforme alla regole riguardo soprattutto alle caratteristiche del carburatore che, secondo la NASCAR, è stato modificato impropriamente dal Team. La violazione è stata riscontrata durante le ispezioni post-gara.

Ron Otto, il crew chief della vettura #07, è stato multato di  $5,000, sospeso dalla NASCAR fino a che l'intera multa non sarà pagata e messo sotto osservazione fino alla prossima gara della K&N Pro Series East. L'owner della vettura,  Randy LaJoie e il pilota, Corey LaJoie, sono stati penalizzati di 25 punti sia nella classifica degli owner che in quella piloti. La leadership del campionato passa nuovamente a Larson che ha quindi 10 punti di vantaggio su Moffitt. Lajoie scivola in terza posizione.

Per quanto riguarda invece le violazioni della macchina #97, guidata da Jesse Little, la NASCAR ha riscontrato che la vettura non era in regola riguardo la messa appunto degli ammortizzatori anteriori che sono risultati con misure non consentite dalla NASCAR.

Kris Bowen, crew chief  della vettura #97, è stato multato di $750 e sospeso dalla NASCAR fino a che la sanzione non sarà pagata del tutto.

Federico Floccari

Red Bull sicura che Webber “farà la cosa giusta” per aiutare la squadra

Thu, 11/01/2012 - 16:32

La Red Bull è sicura che MarK Webber farà quello di cui ha bisogno la squadra, ovvero aiutare il compagno Sebastian Vettel a mantenere la testa della classifica fino alla fine del Mondiale. Con una lotta così serrata come quella tra il tedesco e Fernando Alonso, Webber potrebbe rivelarsi una pedina fondamentale nelle mani della casa anglo-austriaca.

Il team, come da tradizione, non imporrà nessun ordine di scuderia non essendo Webber ancora matematicamente fuori dalla lotta iridata, ma Chris Horner sa cosa aspettarsi dal suo pilota: “Mark ha grande esperienza in fatto di gioco di squadra e sono convinto che anche lui vuole che questo team raggiunga i suoi obiettivi. Farà di tutto per sostenerci.

“Matematicamente è molto difficile per lui vincere il campionato e lui è un ragazzo intelligente; abbiamo piena fiducia in lui”.

Davide Cantire

I prossimi appuntamenti: Le tre serie maggiori si incontrano al Texas Motor Speedway, la K&N Pro Series East si conclude a Rockingham

Thu, 11/01/2012 - 15:56

Questo fine settimana segna il ritorno sullo stesso circuito di tutte e tre le serie maggiori della NASCAR. Sprint Cup Series, Nationwide Series e Camping World Truck Series scenderanno in pista al Texas Motor Speedway, mentre la K&N Pro Series East concluderà la sua stagione al Rockingham Speedway.

Nascar Sprint Cup Series

Prossima gara: AAA Texas 500
Circuito: Texas Motor Speedway
Data: domenica 4 novembre
Ora: a partire dalle 21:00 italiane
Lunghezza: 501 miglia (334 giri)

Dopo la vittoria di Martinsville, Jimmie Johnson affronta la AAA Texas 500 con un vantaggio di 2 punti Brad Keselowski, forte del secondo posto conquistato in Texas ad Aprile, alle spalle di Greg Biffle. Johnson ha anche la seconda miglior posizione media al traguardo sul tracciato (9.8). La migliore appartiene a Matt Kenseth (8.6). Attenzione però a Brad Keselowski, che sebbene non abbia mai ottenuto una top-10 al Texas Motor Speedway, quest'anno ha migliorato le proprie statistiche su ben 15 piste.

Nascar Nationwide Series

Prossima gara: O'Reilly Auto Parts Challenge
Circuito: Texas Motor Speedway
Data: domenica 4 novembre
Ora: a partire dalle 00:30 italiane
Lunghezza: 300 miglia (200 giri)

La corsa per il titolo dovrebbe essere ristretta a Elliott Sadler e Ricky Stenhouse Jr., con il campione in carica leggermente favorito al Texas Motors Speedway. Sadler potrà comunque contare su un vantaggio di 8 punti in classifica generale e non correrà certo in difesa. E' bene non considerare tagliato fuori Austin Dillon, terzo a 26 punti dal compagno di squadra, perché sugli ovali da 1.5 miglia ha quest'anno una migliore posizione media di partenza e una migliore posizione media al traguardo rispetto ai due più esperti rivali.

Nascar Camping World Truck Series

Prossima gara: WinStar World Casino 350
Circuito: Texas Motor Speedway
Data: sabato 3 novembre
Ora: a partire dalle 01:00 italiane
Lunghezza: 220.5 miglia (147 giri)

James Buescher si presenta in Texas con la facoltà di correre di rimessa, visti i 21 punti di vantaggio su Ty Dillon dopo la gara di Martinsville. Buescher ha anche dalla sua le 4 vittorie ottenute quest'anno su ovali da 1.5 miglia. Dillon non potrà che tentare il tutto per tutto.

K&N Pro Series East

Prossima gara: Classic 3 Championship presented by RCR Racing Museum
Circuito: Rockingham Speedway
Data: sabato 3 novembre
Ora: a partire dalle 19:00 italiane
Lunghezza: 100 miglia (100 giri)

Arriva il gran finale per la K&N Pro Series East, che dopo la penalizzazione inflitta a Corey LaJoie per una irregolarità al carburatore vede in testa alla classifica Kyle Larson, con 10 punti di vantaggio su Brett Moffitt e 19 sullo stesso LaJoie. LaJoie, velocissimo nelle ultime gare, proverà a diventare il primo pilota a vincere 6 gare in una stagione nella K&N Pro Series East e a colmare il gap che lo separa dalla vetta della classifca. Più verosimilmente, la lotta per il titolo sarà ristretta a Larson e Moffitt.

Stay Tuned!

 

Hamilton non è spaventato dall'attuale stato di forma della Mercedes

Thu, 11/01/2012 - 15:46

Lewis Hamilton non è scoraggiato dall'attuale status della Mercedes, che sarà il suo prossimo team dal 2013.

La compagine di Stoccarda sta attraversando un momento difficile della stagione; gli scarichi con effetto coanda, introdotti a Singapore, non hanno garantito il salto di qualità sperato e sia Nico Rosberg che Michael Schumacher sono precipitati lontani dalle posizioni di rilievo.

“Non mi interessa molto l'attuale status della Mercedes” ha commentato. “Al momento della firma del contratto ero consapevole delle possibili difficoltà che avrei incontrato all'inizio”.

“Sono ancora immerso nell'universo McLaren; abbiamo un secondo posto in campionato costruttori da raggiungere”.

Andrea Giustini

Alonso traccia la strategia Ferrari per Abu Dhabi: “Dobbiamo portare la Red Bull al limite”

Thu, 11/01/2012 - 15:37

Alla vigilia del GP di Abu Dhabi, Fernando Alonso crede che portare al limite Sebastian Vettel e la Red Bull possa essere la chiave di volta del campionato. Le quattro vittorie consecutive messe a segno dal bi-campione tedesco hanno dimostrato la superiorità prestazionale del team di Milton Keynes e hanno dato al pilota di Heppenheim un vantaggio di 13 punti sul suo inseguitore.

Secondo il ferrarista è necessario sperare che la Red Bull incappi in qualche problema tecnico. “Le rotture meccaniche sono sempre nell’aria, per tutti” ha spiegato. “Noi ci concentreremo sulla nostra macchina per settarla al meglio. Generalmente le Ferrari sono molto affidabili, ma se per caso incorressimo in qualche contrattempo tecnico, rischieremmo di essere definitivamente tagliati fuori dalla lotta per il mondiale. Sappiamo che le Red Bull sono più fragili delle nostre vetture e che spesso hanno problemi con il KERS, quindi cercheremo di pressarli e stargli vicini il più possibile per approfittare di ogni evento”.

Sebbene si aspetti un miglioramento de parte della sua monoposto, l’asturiano è consapevole di disporre di un’arma “spuntata” rispetto al proprio avversario. “Abbiamo delle novità rispetto all’India che proveremo domani nelle libere. Non penso che con questi aggiornamenti potremo chiudere il gap che ci separa dalle Red Bull, ma di sicuro potrebbero permetterci di avvicinarci. Da questa gara in poi dovremo essere perfetti, non è più concesso sbagliare, altrimenti potremo dire addio alle nostre chances iridate”.

Per la Ferrari sarà fondamentale l’apporto di Felipe Massa che nelle ultime gare ha dimostrato di poter tenere il passo dei primi. La sua crescita nella seconda metà del campionato è stata netta e gli ha permesso di tornare nelle posizioni di vertice. “Inizialmente questa macchina non mi piaceva” ha raccontato il pilota paulista per spiegare le sue prestazioni in questa stagione. “Sviluppandola, però, siamo riusciti ad adattarla meglio al mio stile di guida. Nella prima parte dell'anno ho disputato delle buone gare, tenendo un buon ritmo, ma i risultati non sono arrivati per vari motivi. Dopo agosto ogni cosa è andata per il verso giusto, con meno problemi in gara e qualifiche migliori, che mi hanno portato più in alto nella griglia. Inoltre, a livello mentale, da quel momento ho avuto un approccio leggermente diverso: se le cose andavano bene, tutto era a posto, ma se così non era non dovevo preoccuparmi troppo. Con questo atteggiamento ho iniziato a godermi il pilotaggio molto di più, salendo in macchina e cercando di divertirmi. Quando fai così, alla fine i risultati arrivano”.

Parlando della corsa al titolo, Massa ha espresso parole di elogio sia per Alonso che per Vettel: “Penso che entrambi abbiano fatto un lavoro fantastico finora, ottenendo vittorie e buoni piazzamenti. Sebastian è stato dominante in particolare nella seconda parte del campionato, mentre Fernando è stato molto costante per tutto l’anno. Per questo, alla fine, chiunque vinca, lo avrà meritato. Ovviamente speriamo che la spunti Fernando”.

Edoardo Vercellesi

Vettel non abbassa la guardia: “Un passo falso ora sarebbe fatale”

Thu, 11/01/2012 - 14:45

Nonostante le 13 lunghezze che lo separano da Fernando Alonso, Sebastian Vettel ha definito 'vulnerabile' la propria leadership.

Il tedesco, forte delle quattro vittorie consecutive che lo hanno portato in testa al mondiale, è convinto che un solo guasto potrebbe ribaltare la situazione a vantaggio di Fernando Alonso.

“In un campionato incerto come questo 13 punti sono un margine minimo”
ha detto. “Un semplice guasto capovolgerebbe la situazione a vantaggio di Fernando (Alonso). A Nuova Delhi la monoposto è stata ineccepibile, tuttavia l'inconveniente al fondo ci sarebbe potuto costare molto di più”.

“In India Ferrari e McLaren si sono dimostrate davvero competitive con le gomme Hard; saranno duri da battere questo fine settimana”.

“Io e Mark (Webber) abbiamo un obiettivo: portare a casa il maggior numero di punti per vincere il campionato costruttori” ha concluso.

Andrea Giustini

Abu Dhabi, Preview: Vettel cerca l’ipoteca del tris mondiale, ultima chiamata iridata per Alonso?

Thu, 11/01/2012 - 14:28
Data:  Giov, 01/11/2012 Anteprima:  Abstract:  Mondiale meno tre: dopo neanche una settimana dal Gran Premio d’India, si riapre la caccia al titolo di Campione, con l’assegnazione della corona 2012 che si fa sempre più vicina Descrizione: 

Mondiale meno tre: dopo neanche una settimana dal Gran Premio d’India, si riapre la caccia al titolo di Campione, con l’assegnazione della corona 2012 che si fa sempre più vicina. Teatro di questo week-end motoristico sarà infatti la lussuosa Abu Dhabi, che ospiterà il Gran Premio degli Emirati Arabi Uniti, terzultima prova del mondiale.

La corsa di Nuova Delhi, domenica scorsa, ha siglato l’ennesimo capitolo della strepitosa rimonta di Sebastian Vettel in classifica iridata: il tedesco ha infatti dominato la gara, marcando il quarto successo consecutivo stagionale (per la prima volta in carriera), e staccando l’avversario Fernando Alonso di tredici punti. Merito di una Red Bull stellare che ha ritrovato la competitività dei vecchi tempi, certo, ma sicuramente merito anche di un pilota che è riuscito a rimanere in testa alle gare per 204 giri consecutivi e che non sta sbagliando un solo colpo in questi Gran Premi.

Sfortunatamente per lui, Vettel deve confrontarsi con un avversario che è altrettanto determinato e impeccabile: anche in India infatti Alonso ha corso l’ennesima gara da campione, strappando un secondo posto finale che testimonia come lo spagnolo e la Ferrari non vogliano sentir parlare di resa anticipata. Partito subito all’attacco, Alonso si è sbarazzato in fretta delle McLaren che gli scattavano davanti, per lanciarsi poi all’inseguimento di Webber, frenato a metà gara da un problema al KERS che lo ha esposto all’inevitabile sorpasso da parte dello spagnolo.

Il duello tra Vettel ed Alonso dunque si fa sempre più infuocato, ma è inevitabilmente condizionato dalla competitività delle rispettive vetture, e non c’è dubbio che al momento la RB8 sia nettamente più avanti della F2012. Una situazione tecnica che sta innervosendo parecchio lo spagnolo, il quale, secondo alcune indiscrezioni, avrebbe anche puntato i piedi, nella notte tra sabato e domenica, contro il direttore tecnico di Maranello, Pat Fry, incapace secondo Alonso di produrre degli sviluppi efficaci e continuativi, come invece fa Adrian Newey alla Red Bull. La Ferrari ovviamente si è affrettata a smentire tutto, ma l’impressione è che al momento ci sia un po’ di tensione tra la Scuderia e Fernando, che si vede ormai sempre costretto a dover lottare con una vettura inferiore alla concorrenza.

Chi invece è ormai fuori dalla lotta per il titolo è la McLaren, protagonista a Nuova Delhi di un’altra gara piuttosto anonima, con Hamilton e Button giunti quarto e quinto senza infamia e senza lode, alle prese con una vettura brillante in qualifica ma spenta in gara, vittima di problemi nello sfruttare le gomme.

Abu Dhabi, al chiarore della luna (la gara, come è noto, partirà al tramonto e si concluderà in notturna), riproporrà quindi il terzultimo capitolo della sfida tra Vettel Alonso: obiettivo del tedesco è quello di allungare ulteriormente la straordinaria striscia vincente che lo vede sempre in testa dal 22° giro del Gran Premio di Singapore, in una pista, quella araba, che tradizionalmente è sempre stata favorevole alla Red Bull. Alonso avrà anche stavolta una bella gatta da pelare, soprattutto perché questa potrebbe essere l’ultima chiamata utile per rallentare la cavalcata di Vettel: una eventuale vittoria del tedesco, con un vantaggio portato ad almeno venti punti sullo spagnolo e a sole due gare dal termine, sarebbe a quel punto molto difficile da recuperare.

La storia e il circuito

Progettato dal solito Hermann Tilke, il circuito di Abu Dhabi sorge intorno a un complesso di nuovissimi alberghi e resort, e soprattutto a pochi metri di distanza dal Ferrari World, il parco divertimenti a tema della Scuderia dal Cavallino rampante.

Per la verità il circuito è abbastanza insignificante dal punto di vista tecnico: è dominato da lunghi rettilinei nella prima parte (cosa che sa pericolosamente diventando una costante nei progetti di Tilke) e da curve lente a novanta gradi nella seconda. L’interesse per il Gran Premio, che ha sempre offerto gare piuttosto noiose, è rappresentato più che altro dall’ambientazione esotica del posto e dal particolare orario della corsa che inizia con la luce solare e termina con il buio, sotto l’illuminazione artificiale.

Quella che si correrà domenica sarà la quarta edizione del Gran Premio di Abu Dhabi: la storia del GP è limitata quindi al 2009, 2010 (anni in cui ha sempre vinto Sebastian Vettel) e al 2011, in cui trionfò Lewis Hamilton. Mentre la prima edizione fu una corsa abbastanza regolare e di poco interesse (il titolo mondiale era già stato assegnato a Jenson Button), la gara del 2010 fu invece la più importante di tutto il Campionato: Fernando Alonso infatti arrivava ad Abu Dhabi in testa alla classifica e con ampio margine sul secondo, Mark Webber; in gara, ci fu l’ormai famoso errore strategico del muretto Ferrari che fece precipitare lo spagnolo in settima posizione dietro Vitaly Petrov, mentre uno scatenato Vettel volava verso la vittoria della gara e del Campionato, strappando ad Alonso un titolo che sembrava già vinto.

Piuttosto monotona invece la corsa dell’anno scorso: Vettel, dopo aver conquistato l’ennesima pole-position, fu tradito da una foratura dopo appena un paio di curve dalla partenza, consegnando una comoda vittoria a Hamilton.

Le forze in campo

Abu Dhabi è una pista che, come Corea e India, è nettamente divisa in due parti ben distinte: la prima parte è costituita la lunghi rettilinei, mentre per quanto riguarda la seconda, a differenza delle precedenti piste in cui si concentravano curvoni veloci, Abu Dhabi offre una serie di curve lente a novanta gradi, molto simili alla tipologia di curve che si trovano a Singapore.

Di conseguenza, e a costo di ripeterci, Vettel e la Red Bull arrivano ad Abu Dhabi da favoriti d’eccellenza, sia per il dominio dimostrato nelle ultime quattro gare, sia perché la conformazione del tracciato, nella seconda parte, sembra disegnata apposta per la RB8. Senza contare per altro che Sebastian sembra trovarsi molto bene su questa pista, dal momento che vi ha trionfato nel 2009 (al primo anno di Abu Dhabi in Formula 1), nel 2010, e probabilmente ci avrebbe vinto anche l’anno scorso se non fosse stato per la foratura al primo giro.

A cercare di fermare la Red Bull ci saranno, come sempre, McLaren e Ferrari, con la prima che probabilmente si farà sentire soprattutto in qualifica, e la seconda che risorgerà in gara. Per la verità, non è escluso che la McLaren possa tornare competitiva anche la domenica, sia ottimizzando meglio gli assetti che da Suzuka continuano a dare problemi a Hamilton e Button, sia facendo affidamento alla conformazione della pista che, come a Singapore, dovrebbe ben sposarsi anche con la vettura di Woking.

Viceversa, sembra al momento più complicato, per la Ferrari, recuperare il gap in qualifica che accusa nei confronti della Red Bull: da Maranello hanno annunciato qualche altro aggiornamento, ma, come ormai accade da molti mesi, è difficile ipotizzare si possa in un colpo solo fare un salto avanti di circa mezzo secondo, ovvero il distacco medio che Alonso ha pagato a Vettel nelle ultime quattro qualifiche. Tuttavia, non c’è bisogno di fasciarsi la testa prima di rompersela: anche con una qualifica sotto tono, la F2012 si dimostra assolutamente competitiva in gara, e Alonso saprà come al solito tirare fuori il massimo dalla vettura.

Il problema vero è che a questo punto del mondiale è ormai indispensabile rallentare Vettel e arrivargli davanti in gara e questo, al momento, sembra un’impresa molto più difficile, proprio per lo stato di forma della Red Bull e il morale a mille del Campione del Mondo che inizia ad assaporare il terzo mondiale consecutivo; Alonso sa che questa potrebbe essere l’ultima chiamata e che un’altra vittoria di Vettel porrebbe un sigillo quasi definitivo sul mondiale: i contendenti sono avvisati, la sfida è aperta.

Il programma del week-end (tra parentesi gli orari italiani)

Venerdì 2 Novembre
13:00-14:30 (10:00-11:30) Prove Libere 1
17:00-18:30 (14:00-15:30) Prove Libere 2

Sabato 3 Novembre
14:00-15:00 (11:00-12:00) Prove Libere 3
17:00-18:00 (14:00-15:00) Qualifiche

Domenica 4 Novembre
17:00 (14:00) Gara

Francesco Saverio Dambrosio

Slideshow:  Si

Perez: "Non penso alla McLaren, darò il massimo nel finale di stagione"

Thu, 11/01/2012 - 14:08

Sergio Perez smentisce che l'accordo con McLaren sia la causa delle sue recenti debacle.

Il periodo no del messicano, tre volte fuori dalla top 10 in altrettante prove, ha suscitato ha suscitato nell'ambiente il sospetto che la sua testa sia già proiettata al 2013 quando esordirà tra le fila della squadra di Woking

“E' assolutamente falso” ha commentato. “Sono totalmente concentrato sul termine di questa stagione; sono ancora un pilota Sauber”.

“I media hanno montato storie assurde sul mio conto esclusivamente per far notizia; chi mi conosce sa che sto dando il 100% e continuerò a farlo fin quando non sarà sventolata la bandiera scacchi ad Interlagos”.

Andrea Giustini

Raikkonen parla del rinnovo con Lotus: “Ho firmato solo per il 2013 perché...”

Thu, 11/01/2012 - 13:43

Kimi Raikkonen snobba i contratti a lungo termine e rivela perché ha firmato un accordo valido solo per il 2013 con Lotus.

Il finlandese, tornato quest'anno in Formula 1 dopo due anni nel Mondiale Rally, ha avuto un ottimo approccio alla sua prima esperienza nel team anglo-francese con cui si trova attualmente in terza posizione nella generale e ha ottenuto sei podi, oltre ad essere andato a punti tutte le volte eccetto in Cina.

“Sono felice di fare di anno in anno e vedere cosa succede” ha spiegato Raikkonen. “Rende la vita più facile per me e non vedo alcun motivo per cui dovrei legarmi a contratti a lungo termine. Ci sono meno fastidi e problemi”.

“Mi piace l'ambiente creatosi nella squadra” ha aggiunto. “Hanno la passione nel motorsport e regna meno la politica rispetto ad altri teams, perché non si tratta di una grande casa di automobili. Non posso lamentarmi della mia attuale situazione”.

Manca solo la vittoria a Raikkonen e lui dichiara: “Purtroppo le modifiche fatte in India ci hanno condizionato in negativo l'andamento nella gara. Ma se aumentassimo la velocità in rettilineo, probabilmente avremmo le nostre chance. Ci manca anche un po' di fortuna e spero possa arrivare questo week-end”.

“Riguardo al titolo è altamente improbabile una defaillance dei nostri rivali, ma tutto può succedere e speriamo di ottenere più punti possibile”.

Di Resta dubbioso sul passaggio di Hulkenberg alla Sauber: “Non doveva lasciare la Force India”

Thu, 11/01/2012 - 12:16

Secondo Paul di Resta, Nico Hulkenberg ha commesso un errore accasandosi in Sauber per il 2013. Lo scozzese si è detto sorpreso dalla decisione del suo compagno di squadra, dubitando che il team svizzero possa rappresentare un passo avanti per la carriera del pilota tedesco.

“Non mi aspettavo che Nico lasciasse la squadra – ha dichiarato - anche perché non penso che la Sauber sia più forte della Force India. I due team, a mio avviso, sono sullo stesso piano”.

Sebbene la compagine elvetica abbia ottenuto risultati di grande livello in questa stagione e preceda la Force India nella classifica costruttori, di Resta crede che la costanza del proprio team potesse essere una sicurezza per Hulkenberg. “La Sauber ha messo a segno alcuni podi quest’anno, ma noi siamo stati molto consistenti e ci siamo mantenuti sempre su un buon livello. Non so come andrà l’anno prossimo, così come non conosco le ragioni della scelta di Nico”.

Nonostante abbia recentemente ammesso il suo disappunto per non aver ricevuto la chiamata di nessun top team, lo scozzese si dice felice della sua conferma nel team anglo-indiano: “Sono contento di restare qui, il team progredisce continuamente e sono fiducioso per il futuro”.

Edoardo Vercellesi

Il Commento - Parcheggio tecnico: Massa resta in ascolto e la Ferrari non stacca la spina

Thu, 11/01/2012 - 11:33
Data:  Giov, 01/11/2012 Anteprima:  Abstract:  Rinnovo di convenienza o errore strategico? Dopo l’India, week-end inaugurale per il binomio Massa-Ferrari all’indomani della sofferta riconferma in chiave 2013, Ermanno Frassoni prova a sondare gli umori del Cavallino Descrizione: 

Cambiare niente per cambiare tutto. Nella speranza che per una volta a diventare mutabili, possibilmente in termini migliorativi, siano le performances di Felipe Massa nel Mondiale F1 edizione 2013. Il martedì successivo alla disputa del Gran Premio della Corea del Sud, che ha visto Fernando Alonso agguantare il terzo posto dietro alle Red Bull del tandem Vettel-Webber e il brasiliano ottimo quarto allo sventolare della bandiera a scacchi con un distacco di sette secondi dal blasonato team-mate, in una riunione neanche troppo segreta tenutasi nel quartier generale di Maranello il presidente del Cavallino Luca Cordero di Montezemolo ha infatti sciolto le ultime riserve sul contratto del pilota numero due estendendo la fiducia all’incalzante Felipe fino al termine della prossima stagione.

Dodici mesi di proroga, dunque, anche se a quanto sembra l’entourage di Massa avrebbe più volentieri apposto la firma su un accordo biennale comprendente anche il campionato del mondo 2014. Stavolta, però, i vertici della Scuderia Ferrari hanno prudentemente deciso di non calcare la mano offrendo al proprio alfiere il tempo e il modo per riflettere sui pochi alti e i tanti bassi toccati in F1 a partire dalla data del rientro alle corse attive avvenuto nel Gran Premio del Bahrain del 2010, appuntamento inaugurale della stagione, dopo la laboriosa riabilitazione psico-fisica conseguente al terribile botto rimediato nelle qualifiche di Budapest 2009.

Tutti felici, lo scaltro manager Nicolas Todt in testa, considerando che un eventuale divorzio tra Massa e la Ferrari avrebbe indebolito la posizione del figlio di Jean, ex amministratore delegato di Maranello passato a dirigere la stanza dei bottoni della Federazione Internazionale dell’Automobile, complice la non eccessiva influenza politico-sportiva esercitata nel Circus da Pastor Maldonado e Jules Bianchi, ovverosia gli altri pupilli del quasi 35enne uomo d’affari transalpino originario del dipartimento di Yvelines ubicato nella regione dell’Île-de-France.

“Potrei rispondervi citando il passo di un brano della mia cantante preferita – aveva osato dinanzi alla stampa Stefano Domenicali, direttore della Gestione Sportiva della Rossa, appena incassato il quarto posto di Massa in quel di Yeongam – Felipe resta in ascolto, c’è un messaggio per te”. La buona notizia, per il 31enne driver nativo di San Paolo, è arrivata lo scorso 16 ottobre durante l’ormai famoso meeting lampo con l’inusuale araldo Montezemolo, pronto una tantum a portarsi appresso il fardello di una riconferma sofferta azzerando di fatto le meritate critiche piovute sulle spalle del ferrarista ora acclamato nel ruolo di scudiero in vista del duello iridato che da Abu Dhabi a Interlagos opporrà Alonso all’attuale leader della classifica Vettel.

Non basta il simpatico riferimento al brano “Resta in ascolto” della talentuosa cantautrice romagnola Laura Pausini, idolo musicale del solitamente schivo Domenicali, per soppesare sulla fatidica bilancia i vantaggi e gli svantaggi di un generoso endorsement che potrebbe avere differenti ripercussioni sulla rincorsa della Ferrari all’alloro Costruttori 2013. Se in positivo o in negativo, al di là di quello che potrà essere il reale livello di competitività dell’erede del volubile progetto F2012, ce lo diranno molto probabilmente soltanto le prime gare della prossima stagione di F1.

In un mondo sensato un pilota che in sedici Gran Premi, volendo soffermarci sull’ultima gara affrontata da Felipe sulla graticola prima del rinnovo contrattuale ad personam, totalizza 81 punti contro i 209 del compagno di squadra a fronte di zero vittorie e un podio tardivo a Suzuka, risultati questi in grado di stonare non poco a confronto dei tre successi e dei nove piazzamenti complessivi nella top 3 di Fernando, nemmeno si sognerebbe di prefigurare a beneficio dei giornalisti un possibile prolungamento del matrimonio post-2012 con un top team del rango della Ferrari. E invece no, non solo Massa ottiene l’approvazione da Maranello nel perorare la propria causa attraverso dichiarazioni speranzose, ma alla fine intasca pure l’agognata riconferma.

E’ in Belgio, sul circuito strappacuore di Spa Francorchamps, che si intravede un Felipe finalmente disposto a scendere in pista con l’obiettivo di combattere a viso aperto pur di mantenere un posto in squadra. Il calendario indica impietoso la data di domenica 2 settembre. Un po’ tardi, in verità, per credere di ribaltare un sentimento comune che lo vorrebbe ormai agli sgoccioli del suo lungo e complicato rapporto con il Cavallino. Gran Premio numero 12 del Mondiale, Alonso pare in fuga nella classifica prima di ritrovarsi falciato al via dalla Lotus di Romain Grosjean, mentre Vettel non sale sul gradino più alto del podio da oltre quattro mesi.

Nelle verdeggianti Ardenne il Massa ritrovato scalpita, si mette d’impegno e reagisce con intelligenza, lo dimostra la quinta piazza di Spa che al cospetto dei fans di Monza si trasforma addirittura in un quarto posto. La notte di Singapore non riserva particolari soddisfazioni al brasiliano della Ferrari, eppure Felipe dà battaglia e sembra a tratti tirar fuori un po’ di cuore per conquistare quei quattro punti frutto di un misero ottavo posto. In Giappone, come in una favola, giunge il momento di raccogliere i cocci di Webber e Alonso, entrambi kappaò allo spegnersi del semaforo rosso, tanto da tagliare il traguardo in seconda posizione alle spalle del vincitore Vettel, primo podio per il paulista dopo un eterno digiuno iniziato due anni prima nel lontanissimo Gran Premio di Corea del 2010.

Buongiorno F1, Massa è davvero rinato o è soltanto un bluff? A Yeongam 2012, contabilizzata la preziosissima piazza d’onore di Suzuka, Felipe chiude quarto non senza la consapevolezza di aver dovuto limitare il suo potenziale a causa delle gerarchie di squadra volte a non creare inutili preoccupazioni al cavallo di razza Alonso, terzo a dispetto di qualche difficoltà accusata nel finale di gara. In India, messa nero su bianco la riconferma in Ferrari, il protagonista di quella che può apparire come un’articolata telenovela in salsa italo-sudamericana scivola da tutte le parti nel venerdì di prove libere su una pista insensibile ai gravi problemi di grip salvo poi terminare al sesto posto con relativa reazione di forza e d’orgoglio ai danni dell’ex compagno di scorribande ferrariste Kimi Raikkonen dopo essersi avviato dalla medesima posizione.

Il piglio di Massa non ha al momento più nulla da spartire con l’attitudine rinunciataria e inconsistente del pilota salito sulla F2012 a metà campionato. Qualcosa è cambiato? Di sicuro Felipe ha imparato a scendere a patti con i due grandi punti interrogativi degli pneumatici Pirelli, leggi alla voce usura e degrado, adattando il suo stile di guida, tendenzialmente garibaldino, alle esigenze delle coperture e dei millimetrici set-up che poco gli si confacevano. Il problema di fondo è uno solo: lo sforzo profuso è sufficiente agli occhi della Ferrari? La risposta è sì, almeno a giudicare dal verdetto positivo emesso da Maranello e dai commenti lusinghieri provenienti nientemeno che dal compagno di marca Alonso, convinto a suo dire dell’impossibilità di individuare in questo frangente un altro corridore paragonabile al brasiliano. I nomi e i profili accattivanti di Perez, Webber, Button, Di Resta, Hulkenberg e via discorrendo hanno affollato soprattutto nei mesi estivi le pagine dei giornali senza che la Ferrari volesse concretamente fare un passo avanti per modificare l’urticante status quo.

Nessuno crede alla strampalata teoria secondo la quale alla Ferrari non potesse risuonare altro nome all’infuori di quello del solito Massa. Per Fernando, certo, può andar bene così, ma forse il Cavallino avrebbe dovuto meditare sulle chances 2013 di lottare più serenamente ad armi pari con Red Bull, McLaren e Mercedes per la conquista del non meno importante titolo riservato alle squadre. In termini di denaro raccolto a fine stagione un potenziale tesoretto non indifferente.

Felipe è diventato già quest’anno il ferrarista più longevo dopo Michael Schumacher. Sette le sue stagioni di militanza a Maranello dal 2006 a oggi, dopo il debutto a tratti un po’ troppo sensazionalistico in Sauber nel 2002, il purgatorio di lusso da collaudatore delle Rosse nel 2003 e il cimento biennale alla corte della compagine svizzera capace di rappresentare un efficace preludio verso il passaggio, da titolare al fianco del ‘Kaiser’, alle dipendenze del Cavallino. Nel 2013, anche se pochi ci credevano, Massa inizierà l’ottavo campionato del mondo nella veste di portabandiera Ferrari.

In un mondo sempre più affidato alle cure palliative dei tecnici non c’è da stupirsi se la Ferrari ha deciso di non abbandonare la strada vecchia per la nuova regalando l’ennesimo biglietto per un’altra sgambata nella Disneyland di Maranello al quasi iridato 2008 battuto sul filo di lana da Hamilton. Perché l’affaire Massa-Ferrari ha assunto i contorni di una sorta di parcheggio tecnico all’italiana: cambiare niente per cambiare tutto, e non l’opposto, come se fosse utile ricorrere a un pool di esperti allo scopo di comprendere le dinamiche di una scelta comoda in parte già scritta. La pubblicità e i titoli sui giornali, d’altronde, non fanno male nemmeno alla Ferrari.

Ermanno Frassoni

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