![]() |
Forum |
![]() |
La storia dell'Ibiza |
![]() |
Calendario Eventi |
![]() |
Foto Album ITC |
![]() |
Le guide dei Guru |
Motorinside
Raikkonen ritiene improbabile un remake del mondiale 2007: “Non abbiamo la macchina da battereâ€Â
Kimi Raikkonen ammette che saràdifficile con questa Lotus ripetere l'impresa del 2007, quando si laureò campione del mondo vincendo le ultime due gare della stagione a spese di Lewis Hamilton e Fernando Alonso.
Il finlandese non esclude del tutto un possibile remake ma preferisce restare con i piedi per terra quando mancano quattro gare dal termine.
“Naturalmente abbiamo ancora una possibile ma è una situazione diversa rispetto al 2007†ha detto. “Avevamo una macchina competitività(nel 2007) e sapevamo di poter vincere tutte le gare mentre adesso non siamo i più veloci e serve più di un aiuto se vogliamo salire sul gradino più alto del podioâ€Â.
“Ma noi continueremo a provarci e speriamo di vincere il titolo finché la matematica ci daràragioneâ€Â.
Sforza India, più miseria che nobiltà? Gli inghippi di Mallya e le prospettive del team legato al Paese motore dell’economia mondiale
L’affaire Kingfisher Airlines affossa Mallya? Suona strano pensare che una propria creatura imprenditoriale, sorta nove anni fa quale compagnia di aviazione facente parte del vasto pacchetto controllato dalla multinazionale United Breweries Group, quartier generale nel cuore pulsante di Bangalore, sudest dello Stato di Karnataka, in un complesso da mille e una notte denominato UB City, o se preferite il santuario personale del dottor Vijay distribuito su una superficie di tredici acri, possa accumulare perdite economiche stimate di recente in 1,4 miliardi di dollari.
Se non altro il mandato di arresto emesso dalla magistratura di Hyderabad, nell’Andhra Pradesh indiano, che ha raggiunto l’esuberante tycoon proprietario del Sahara Force India F1 Team alla vigilia del Gran Premio della Corea del Sud andato in scena a Yeongam il 14 ottobre scorso, è stato revocato la settimana successiva gettando acqua sul fuoco per quanto attiene alla nebulosa questione dell’assegno scoperto, ammontante a due milioni di dollari, firmato dai vertici della Kingfisher con l’intenzione di saldare le vorticose spese aeroportuali in precedenza mai corrisposte.
Al di làdei numeri è un dato di fatto che la compagnia aerea di Mallya stia attraversando un periodo di profonda crisi economica. A preoccupare i dirigenti di Kingfisher Airlines non sono soltanto i debiti, galoppanti almeno a voler porgere l’orecchio alle rilevazioni raccolte dall’agenzia di stampa Reuters all’inizio di ottobre grazie all’influente columnist esperto nelle spericolate dinamiche delle economie asiatiche Andy Mukherjee, di stanza a Singapore, ma anche il clima assai poco edificante venutosi a creare tra i dipendenti, sempre meno convinti delle effettive potenzialitàfuture di un’azienda che può contare su un’esigua flotta di dodici aeromobili.
Secondo indiscrezioni, inoltre, Mallya sarebbe in procinto di cedere una quota importante della United Spirits, il brand produttore di liquori, al gruppo Diageo che detiene tra gli altri i diritti per la commercializzazione della vodka Smirnoff, del whisky Johnnie Walker e del Baileys Irish Cream. Il variegato business del presidente-padrone, studi al St. Xavier’s College di Calcutta, cittàportuale del West Bengala dove l’industriale erede del capostipite Vittal è nato il 18 dicembre 1955, comprende anche il marchio Kingfisher Beer nelle sue declinazioni Blue, Strong, Premium, Ultra, Red e Pilsner, oltre a prestigiose etichette di whisky, brandy, gin e vodka non senza una puntata verso il comparto dell’ingegneria, dei fertilizzanti e dello sport attraverso i Royal Challengers Bangalore, popolare compagine di cricket, l’East Bengal FC, squadra di calcio bengalese, e naturalmente il giàcitato Sahara Force India F1 Team.
Perché, diciamolo francamente, quello di rendere onore al vessillo dell’India nell’universo dei Gran Premi è un vecchio pallino di Vijay che sovrasta probabilmente la passione per i match di cricket, disciplina molto apprezzata nell’Asia meridionale e ancora di più nella patria dell’iconico Mahatma Gandhi e dell’altrettanto rappresentativo primo ministro Jawaharlal Nehru, capaci di traghettare il Paese sui binari dell’agognata indipendenza dal Regno Unito il 15 agosto 1947 e di porre idealmente le basi, ovviamente da lontano, per il moderno utilizzo dell’acronimo Brics (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica) riferito alle economie emergenti del ventunesimo secolo.
Specchio di una nazione dotata di un potenziale teoricamente illimitato ma attanagliata da nodi e contraddizioni a tutt’oggi stentatamente districabili, il profilo flamboyant di Mallya, abiti sgargianti e monili abitualmente in vista, è preceduto dalla fama del suo Indian Empress, yacht di 97 metri di norma ancorato nel porto di Montecarlo il fine settimana del Gran Premio del Principato, che viene spesso eletto a sede di feste e celebrazioni chic alla presenza di appariscenti hostess Kingfisher e di non meno indiscreti bottiglioni di champagne stappati alla rinfusa.
Ammesso e non concesso che Mallya riesca nell’impresa di liberarsi di una fetta della United Spirits e di risanare i conti della compagnia aerea Kingfisher, cosa ne saràdella scuderia di F1 diretta da Vijay, membro di spicco del Parlamento federale indiano, in vista del Mondiale 2013? La Force India, che quest’anno ha sfornato il pacchetto VJM05 affidato alle cure del progettista di scuola britannica Andrew Green, ha esordito in F1 nel Mondiale 2008 con Adrian Sutil e Giancarlo Fisichella all’indomani della dispersiva transizione Jordan-Midland-Spyker.
Come sembrano lontani i tempi del trionfale vernissage dell’8 febbraio 2008, quando la VJM01, ovverosia la prima creatura dell’era Mallya concepita nella factory di Silverstone, in Inghilterra, a due passi dal circuito, venne introdotta nel dorato parterre del Circus in quel di Mumbai, abbagliante capitale dello Stato di Maharashtra, salutando così l’imminente ingresso in F1 dalla porta principale. In quasi cinque stagioni di permanenza nella massima serie per monoposto, infatti, il team Force India ha assaporato le vette di Spa Francorchamps 2009 (pole position e piazza d’onore per Fisichella) e Monza 2009 (prima fila e quarto posto per Sutil) retrocedendo progressivamente nel biennio 2010-2011 in attesa di registrare le sporadiche impennate di Nico Hulkenberg, sempre in Belgio nel 2012 (quarto all’arrivo), e di Paul Di Resta a Singapore 2012 (ancora quarto).
A Mallya va dato atto di non avere mai optato per piloti paganti, vedi gli ingaggi di Vitantonio Liuzzi e dell’attuale duo Di Resta-Hulkenberg, mettendo dunque in primo piano il talento senza affidarsi a drivers di nazionalitàindiana o ad altre soluzioni che contemplassero un rapido innesto di capitali freschi a beneficio del team. La filiera pro-India promossa dal magnate che possiede una splendida residenza a Sausalito, in California, non ha al momento prodotto i frutti sperati complice la gioventù del progetto e le difficoltàinsite nel reperire validi elementi tra i piloti, finora una manciata scarsa nel Vecchio Continente, del secondo Paese più popolato al mondo dopo la Cina.
Un passo avanti in India sul fronte della valorizzazione delle risorse, cioè i corridori, potrebbe garantirlo il Gran Premio in programma al Buddh International Circuit, nell’area di Greater Noida, regione dell’Uttar Pradesh, domenica 28 ottobre. Il vivificante nome dell’impianto, che stando a sentire Sameer Gaur, amministratore delegato di Jaypee Sports, societàchiamata a gestire il complesso su cui sorge il tracciato, rimanda alla pace del Buddha, non coincide a quanto risulta con un senso di tranquillitàassoluta per il futuro a medio termine della pista ubicata alle porte di Nuova Delhi, voluta peraltro dallo stesso Mallya e da Vicky Chandhok, presidente della Federazione automobilistica indiana e padre dell’ex pilota di F1 Karun.
Il layout del circuito, disegnato come al solito dall’onnipresente architetto Hermann Tilke, ha soddisfatto le esigenze dei piloti e degli appassionati nell’edizione inaugurale del 2011 vinta da Sebastian Vettel su Red Bull, ciononostante l’avvenire degli oltre cinque chilometri di Greater Noida, divenuti teatro del Gran Premio dell’India inseguito anche dal deus ex machina della Formula One Management Bernie Ecclestone, rischia di dover fare i conti con l’eventuale declino economico del team di bandiera. A Yeongam, per la cronaca, nel paddock si parlava di un Hulkenberg ormai promesso alla Sauber in vista del 2013 e di un Di Resta, orfano della chance in Ferrari, pronto a guardarsi attorno per valutare alternative nel caso di una incombente vendita della squadra da parte del board capitanato da Mallya, papàdi quel Sidhartha, 25enne capo del marketing di United Spirits nonché ex boyfriend dell’attrice di Bollywood Deepika Padukone, che non ha mai fatto mistero di ambire ad un incarico nel team di F1.
Un’altra strada percorribile sembrerebbe essere quella di una stagione in purgatorio con una coppia di piloti muniti di una cospicua valigia di dollari (il vice campione GP2 Luiz Razia?) in grado di assicurare alla Force India un 2013 alla finestra nell’attesa di un acquirente credibile o di un risollevamento delle sorti per quanto riguarda il budget d’esercizio e l’ottimizzazione delle entrate e delle uscite. Dietro all’indole di facciata del magnate indiano, un accentratore guascone abile però nella definizione degli obiettivi di bilancio a differenza dei poco oculati predecessori di Midland e Spyker, si cela un’immutata verve imprenditoriale che lascia presagire nuovi colpi di scena.
Mallya non potràpiù fare affidamento sulla liquiditàdella finanziaria Sahara India Pariwar, attuale title sponsor detentore dall’ottobre 2011 del 42,5% delle quote azionarie del team, il cui debito quantificabile in 10 miliardi di dollari nei confronti dei propri investitori non dovrebbe concedere prove d’appello alla holding con sede a Lucknow, nell’Uttar Pradesh, senza calcolare gli oneri per il motore e il KERS di fornitura Mercedes e l’accordo tecnico in vigore con McLaren. Un ruolo cruciale nell’impostazione dell’assetto futuro del team l’avranno quasi sicuramente la posizione nel campionato costruttori 2012 (la Force India è settima alle spalle della Sauber) e l’annuncio Ferrari su cosa andràa combinare Jules Bianchi, terzo pilota della compagine di Mallya oltre che portacolori dell’Academy di Maranello, in ottica 2013.
Ermanno Frassoni
Slideshow: Si Immagine: hulkenbergforce.jpgRacing Engineering svela la sua line-up per i test di Barcellona
La Racing Engineering ha diramato la sua line-up per i test di Barcellona del 30-31 ottobre.
In pista il primo giorno scenderanno André Negrao, che ha corso le ultime due stagioni in Formula Renault 3.5 con Draco, e il leader dell'European F3 Open a una prova dal termine Gianmarco Raimondo.
Mercoledì 31 ottobre prenderanno il loro posto Nigel Melker, giàprotagonista con Ocean nella recente stagione di GP2 e finito a podio a Silverstone alla sua prima esperienza in Formula Renault 3.5, e Facu Regalia, il quale proveràcon iSport nella giornata di martedì.
Regan Smith ha firmato con il JR Motorsports per correre in Nationwide Series nel 2013
Il JR Motorsports ha ufficialmente annunciato di aver raggiunto un accordo con Regan Smith per affidargli il volante della Chevrolet Impala #5 nella prossima stagione della Nationwide Series. Il pilota di Cato faràil suo esordio con il team di Dale Earnhardt Jr. in occasione dell'ultima gara di campionato a Homestead, per poi puntare al titole nel 2013.
Appiedato dal Furniture Row Racing per far posto a Kurt Busch, Smith aveva dapprima trovato posto sulla Chevy #51 del Phoenix Racing, per poi essere improvvisamente chiamato a sostituire Earnhardt all'Hendrick Motorsports quando il pilota di Kannapolis si è dovuto fermare per ragioni precauzionali dopo aver subito due commozioni cerebrali nel giro di sei settimane. Le ottime prestazioni fornite a Charlotte e Kansas City hanno certamente fatto da viatico per questo ingaggio, che consentiràa Smith di lottare per il titolo e al JR Motorsports di avere finalmente il pilota di esperienza che cercava ormai da qualche mese.
“Questa è un'opportunitàestremamente importante per me†ha detto Smith. "Dale Jr. e io abbiamo iniziato a parlarne giàalcuni anni fa, ma le cose non sono mai andate in modo da poterci accordare. Ora è il momento giusto. Sono felice di diventare parte di questa organizzazione. Non voglio solo vincere delle gare, ma voglio guidare per il team che domineràle gare e lotteràper il campionatoâ€Â.
“Regan mi ha sempre impressionato†ha detto Earnhardt Jr. “Riesce a ottenere il massimo dalla sua vettura. La gestisce al meglio e ne ricava ottimi piazzamenti. Con la sua abilità, la sua esperienza e il nostro materiale, credo che potràeccellere. Ha un grande personalitàe la usa capacitàdi lavorare con tutti, sia all'Hendrick Motorsports che al JR Motorsports, saràimportante per riportarci in Victory Laneâ€Â.
Smith, che ha al suo attivo 102 presenze e 3 top-5 in Nationwide Series tra il 2002 e il 2007, è al momento l'unico pilota del team sicuro di affrontare tutto il calendario della serie il prossimo anno, visto che Danica Patrick passeràin Sprint Cup a tempo pieno.
“Speriamo di avere Cole Whitt sulla #7 a tempo pieno per la prossima stagione†ha detto Kelley Earnhardt Miller, sorella di Dale e comproprietaria del team. “Stiamo lavorando per assicurarci sponsorizzazioni sufficienti.â€Â
Lo stesso Earnhardt dovrebbe affrontare un programma parziale a bordo della Chevy #88.
Stay Tuned!
Van der Garde e Rossi i piloti Caterham per il Young Driver Test di novembre
Caterham impiegheràGiedo van der Garde e Alexander Rossi nel Young Driver Test di Abu Dhabi del 6-8 novembre.
L'olandese, giàutilizzato dal team anglo-malese nelle prime libere dei week-end di Cina, Giappone e Corea, saràal volante della CT01 nelle giornate di martedì e mercoledì prima di lasciar posto giovedì allo statunitense, che ha corso quest'anno in World Series Renault tra le fila della Arden Caterham.
Ungheria disposta a rimanere un altro decennio in Formula 1
L'Ungheria cerca di assicurarsi un posto nel calendario iridato fino al 2021, secondo sportf1.de.
Il patron dell'Hungaroring, circuito che ospita la Formula 1 dal 1986, Zsolt Gyulay vorrebbe assicurarsi un accordo con Bernie Ecclestone per l'estensione del contratto dal 2016 al 2021.
“Ci sono delle buone probabilitàche l'Hungaroring resti a lungo nel calendario ma dobbiamo trovare il giusto livello di investimenti, perché la pista è giàmolto ben utilizzata†ha detto Gyulay.
Leon Ian Veng parteciperàall'evento di Shanghai con una Honda Accord Euro R
Leon Ian Veng correrànel week-end di Shanghai con una Honda Accord Euro R e contribuisce ad aumentare a tre il numero di vetture aspirate che parteciperanno all'evento cinese.
Il pilota macaense difenderài colori del Song Veng Racing Team sulla vettura preparata originariamente dal JAS Motorsport per il WTCC 2006. Saranno quindi due le Honda in pista il prossimo week-end se si considera la Civic ufficiale di Tiago Monteiro.
Il leader della Macao Touring Series affronteràEric Kwong e Liu Lic Ka nella ristretta lista di piloti con vetture aspirate.
Max Chilton saràin pista con Marussia nelle prime libere del Gran Premio di Abu Dhabi
Max Chilton saràin azione con Marussia nelle prime libere del Gran Premio di Abu Dhabi.
Il britannico, che ha corso quest'anno in GP2 tra le fila della Marussia Carlin, ha svolto il Young Driver Test di Silverstone insieme al team anglo-russo che lo ha nominato test driver alla vigilia del Gran Premio di Singapore.
“Mi sento molto orgoglioso di avere ottenuto questa chance dal team Marussia†ha detto. “Come componente del programma di sviluppo di quest'anno ho avuto modo di conoscere la squadra molto bene ma negli ultimi due week-end di gara, come pilota di riserva, ho imparato molto e sono pronto a ritagliarmi uno spazio in Formula 1â€Â.
“Conosco giàla macchina e, anche se i 90 minuti di libere 1 volano in fretta, potrò subito raggiungere la velocitàdesiderata così da potermi concentrare sulla realizzazione di alcuni dati di valutazione del setup al fine di aiutare il team durante il resto del fine settimanaâ€Â.
Chilton, alla sua prima uscita in un week-end di gara, prenderàil volante della Marussia di Charles Pic.
Svelata l'entry-list del secondo giorno di test a Jerez
Poche le novitàper l'entry-list della seconda giornata di test a Jerez. Jack Harvey, campione di British F3, passeràdalla vettura #3 della Lotus alla #27 della Carlin e il suo posto nel team campione a squadre verràpreso da Vittorio Ghirelli, impegnato negli ultimi due giorni a Barcellona nei test collettivi di Formula Renault 3.5.
Entry-list Day 2
Lotus GP
1. Giovanni Venturini
2. Robert Visoiu
3. Vittorio Ghirelli
MW Arden
4. Melville McKee
5. David Fumanelli
6. Kevin Ceccon
Marussia Manor Racing
7. Nicolas Costa
8. Patryk Szczerbinski
9. Tio Ellinas
Status Grand Prix
14. Miki Weckstrom
15. Ryan Cullen
16. Nick Cassidy
Jenzer Motorsport
20. Samin Gomez
21. -
22. Alex Fontana
Trident Racing
23. Roman De Beer
24.-
25. Emanuele Zonzini
Carlin
26. Josh Webster
27. Jack Harvey
28. -
Atech CRS GP
29. Miki Monras
30. Jordan Oon
31.-
Test Barcellona, Day 2: Sorensen sostituisce Magnussen in testa alla classifica
Si è chiusa al Circuit de Catalunya di Montmelò la prima parentesi di test post-stagionali della Formula Renault 3.5. Il più veloce nella seconda giornata è risultato sempre un danese, ma questa volta si tratta di Marco Sorensen: l'alfiere Lotus ha impostato il miglior tempo al mattino in 1'28â€Â971, lontano più di due decimi però dal record della pista di 1'28â€Â721 siglato martedì da Kevin Magnussen.
Marcus Ericsson ha continuato a provare con P1 Motorsport e ha colto il secondo migliore riferimento cronometrico ad appena 10 millesimi dalla vetta. Terzo a 38 millesimi Arthur Pic (AV Formula), che ha siglato anche il giro più veloce della quarta sessione in 1'29â€Â483.
Più staccati appaiono Carlos Sainz Jr. (Carlin) e Will Stevens (DAMS), lontani rispettivamente 214 e 292 millesimi. Sesto il malese Jazeman Jaafar sulla seconda Dallara Carlin mentre al settimo posto si è classificato il suo compagno di squadra nel British F3, Pietro Fantin, oggi in veste di portacolori Lotus. André Negrao ha firmato l'ottavo tempo con Draco ed il russo Sergey Sirotkin insieme a ISR ha occupato la nona casella davanti a Norman Nato (Arden Caterham). Il leader del primo giorno Kevin Magnussen, passato in Fortec, non è andato oltre la 12esima piazza con un ritardo di 762 millesimi da Sorensen.
A.J. Allmendinger e Regan Smith si divideranno le ultime quattro gare sulla Chevy #51
Rimasto senza un sedile dopo l'annuncio del rientro in gara id Dale Earnhardt Jr. e la conferma di A.J. Allmendinger al Phoenix Racing per la gara di Martinsville, Regan Smith è stato ingaggiato dal team di James Finch per le ultime due gare della stagione.
Il pilota di Cato divideràcon Allmendinger il volante della Chevrolet Impala #51 nelle ultime quattro gare del 2012, prendendo parte alle gare di Phoenix e Homestead. Il 30enne di Los Gatos saràinvece al via a Martinsville e Fort Worth.
Smith avrebbe dovuto correre per il Phoenix Racing giàa Charlotte, ma una telefonata improvvisa da parte Rick Hendrick lo ha catapultato sul sedile della Chevrolet #88 in sostituzione di Dale Earnhardt Jr., fermatosi per ragioni di salute. Regan ha colto al volo l'occasione, impressionando favorevolmente il team e cogliendo un settimo posto al Kansas Speedway.
“Avere la chance di guidare una vettura di Hendrick, ed in particolare quella di Dale Earnhardt Jr, è una cosa che succede una volta nella vita†ha detto Smith a sportingnews.com. “Un pilota lavora tutta la vita per salire su una macchina come quella e per lavorare in un team come quello. Quando ti chiamano fai tutto quello che ti chiedonoâ€Â.
L'annuncio del ritorno di Dale Jr. è arrivato martedì, quando James Finch aveva giàconfermato Allmendinger in virtù delle ottime prestazioni offerte in pista. Domenica A.J. è finito a muro a causa di una foratura mentre si trovava nella top-5, dimostrando doti velocistiche indiscutibili.
Nonostante il futuro incerto che il licenziamento dal Furniture Row gli prospettava, ora Smith, che ha disputato le ultime 105 gare della Sprint Cup, avràdue settimane libere prima di tornare al volante e potràlavorare sulla prossima stagione, in vista della quale è il principale candidato a occupare un sedile presso il JR Motorsports nella Nationwide Series.
“Molto probabilmente andrò comunque in circuito questo fine settimana. Non riesco a stare lontano dalle corse, le adoro. E' passato talmente tanto tempo dall'ultima volta che non ci sono andato che non saprei cosa fareâ€Â.
Stay Tuned!
Gian Luca Guiglia
Pergusa, Preview: In tre per il titolo, chi la spunterà?
Pergusa, appena divenuta tappa finale del campionato, saràl'arena che daràun nome al campione Superstars 2012. Sono ancora tutti da assegnare i titoli 2012, sia piloti che team. Tra le squadre, il team BMW Dinamic ha 70 punti, su 77 in palio, di vantaggio sulla CAAL, quindi basteràarrivare in fondo ad entrambe le gare per mettere le mani sul trofeo. Abbastanza scontato anche l'esito tra i Rookie, che mette in palio 100mila euro da poter spendere nel campionato Superstars 2013: Kristoffersson, in lizza anche per il titolo assoluto, ha 14 punti (su 20 da assegnare) di vantaggio sul compagno Schoffler. Tutto da scrivere invece l'esito del campionato tra gli Stars Drivers, dove Nico Caldarola, Mercedes Coupé, ha soli 3 punti di vantaggio su Walter Meloni, Bmw M3 berlina.
Tutti gli occhi saranno però puntati sulla lotta per i titoli assoluti italiano ed internazionale. In lizza, in entrambi i campionati, troviamo gli stessi piloti anche se con posizioni e possibilitàdiverse: Johan Kristoffersson, 24enne svedese su Audi RS4; Vito Liuzzi, ex F1 su Mercedes Classe C AMG e Thomas Biagi, giàbicampione della serie, su BMW M3. Nella serie internazionale lo svedese di casa Audi ha 10 punti di vantaggio su Liuzzi e 28 su Biagi; nell'italiano i giochi sono quasi fatti con Kristoffersson a +28 su Biagi e +38 su Liuzzi.
La pista siciliana, con i suoi lunghi rettilinei, è manna dal cielo per le Mercedes che possono far valere tutta la loro potenza. Potendo sfruttare la cavalleria tedesca e non dovendo scontare alcun tipo di zavorra, Liuzzi ha buone possibilitàdi ridurre il suo svantaggio in gara 1 e giocarsi il tutto per tutto in gara 2. Le cose sono invece un pò più difficili per gli altri due contendenti: entrambi infatti dovranno portarsi a spasso le zavorre dovute ai risultati Vallelunga, con l'Audi di Kristoffersson che avràil massimo carico su una pista giàdi suo poco favorevole alle trazioni integrali.
Di certo però il biondino di casa KMS non si da per vinto: “Non ho mai girato a Pergusa, ma sto studiando sulla carta ogni centimetro del tracciato per farmi trovare pronto. In ogni modo vedo favorite le Mercedes. La mia RS5 avràanche la zavorra, dopo le due vittorie di Vallelunga, e dovrò faticare non poco per restare nel gruppo di testa. Devo cercare di prendere più punti possibili e mantenere il comando di entrambe le classifiche, ne vedremo delle belle†ha detto ai microfoni di eurosuperstars.com. Liuzzi, dal canto suo, sembra più rilassato e confidente: “Stiamo lavorando molto sulla configurazione del setup della nostra Mercedes, che almeno sulla carta dovrebbe trovarsi a suo agio a Pergusa. Nel frattempo, per tenermi in allenamento, ho preso parte la scorsa settimana ad una gara del V8 Supercars (Gold Coast 600, incidente in partenza e addio gara, ndr) in Australia per essere al top in Sicilia e giocarmi il titolo fino all’ultimo giro†la parole dell'ex F1.
Più difficile la situazione di Biagi che, con 28 punti di svantaggio in entrambe le serie e con la cancellazione della gara in Indonesia, vede le sue possibilitàridotte al lumicino e legate a doppio filo ai risultati degli altri due.
La matematica di certo non lo aiuta poiché dei dieci titoli assegnati all'ultima gara, il pilota che si è presentato sulla griglia della prima corsa in testa alla classifica ha sempre portato a casa l'iride. Unica eccezione proprio il 2011, dove Bertolini, terzo in campionato, con una perentoria doppietta ha ribaltato una situazione che vedeva Gigi Ferrara favorito.
Come finiràquest'anno? Biagi riusciràa ripetere l'impresa di Bertolini? Francamente sembra difficile, perché il modenese lo scorso anno disponeva di un mezzo ben superiore ai rivali. Più probabile, invece, che Liuzzi riesca a far valere la potenza della sua Mercedes, approfittando anche della zavorra di Kristoffersson, e mettere così le mani sul titolo internazionale, lasciando allo svedese, giàcampione STCC, il trofeo nazionale. Con buona pace di Biagi e della BMW. Anche se, in una gara turismo, mai dire mai...
Ancora qualche giorno e poi il cronometro daràtutte le risposte! Due gare da 25 minuti più un giro e si sapràchi saràla Superstars del 2012.
Massimiliano Palumbo
Edoardo Mortara e Davide Valsecchi con Lotus al Young Driver Test di Abu Dhabi
Edoardo Mortara e Davide Valsecchi guideranno la Lotus nel prossimo Young Driver Test di Abu Dhabi. La coppia italiana andràad unirsi a Nicolas Prost, che apriràil programma il martedì 6 novembre.
Il francese lasceràposto mercoledì a Mortara, il quale ha conquistato il titolo di Formula 3 Euro Series e il prestigioso Gran Premio di Macao nel 2010 prima di passare l'anno successivo alla corte di Audi Sport, con cui ha vinto in questa stagione la sue prime gare nel DTM. Vanta anche un anno in GP2 con Arden nel 2009 al fianco di Sergio Perez.
“Questa è una fantastica opportunitàper me di partecipare con la Lotus al Young Driver Test di Abu Dhabi†ha detto. “Non vedo l'ora di essere in azione e di lavorare con una squadra che sta facendo così bene quest'anno e ha buone prospettive per il futuro. Contribuire al programma della squadra è gratificante e sono ansioso di imparare da loro per evidenziare il mio potenzialeâ€Â.
Mortara cederàil volante della E20 a Valsecchi nell'ultima giornata: il pilota di Erba, ospite questo mese di RetroBox, proviene da una stagione in cui ha ottenuto il titolo di GP2 col team DAMS.
“Per me è un grande onore: sono ansioso di mostrare il mio talento e di far vedere che sono pronto a fare un passo avanti nella mia carriera dopo aver vinto la GP2. Lotus è una squadra fantastica con un superbo gruppo di ingegneri, quindi è sempre bello essere con loro ad Abu Dhabiâ€Â.
Test Jerez, Day 1: Ceccon il più rapido, Fumanelli 4°
Kevin Ceccon prende per mano la MW Arden ed ottiene il miglior tempo nella prima giornata di test post-stagionali andata in scena sul circuito di Jerez.
Il bergamasco, alla sua prima uscita insieme al team campione piloti con Mitch Evans, ha anticipato la pioggia scesa nel pomeriggio firmando durante la sessione mattutina il giro più veloce in 1'35â€Â461. Alle sue spalle si è classificato Robert Visoiu alla guida della Lotus #2, staccato di 451 millesimi. Terzo il cipriota Tio Ellinas, vincitore della gara finale di Monza, che poi è risultato il più veloce sul bagnato nel secondo turno.
Il tandem italiano funziona in MW Arden, tant'è che David Fumanelli ha chiuso la prima giornata con il quarto crono assoluto; il biondino ha preceduto un sorprendente Melville McKee, suo compagno di squadra per l'occasione, e Alex Fontana su Dallara del team Jenzer. Settimo l'altro rookie, questa volta proveniente dalla Nuova Zelanda, Nick Cassidy del team Status GP davanti al campione europeo ed italiano di Formula Abarth Nicolas Costa (Marussia Manor). Chiudono la top 10 Miki Weckstrom (Status GP) e l'alfiere Trident Roman de Beer.
Undicesimo tempo per Giovanni Venturini, presente in Andalusia col pettorale #1 della Lotus GP. Il debutto di Jack Harvey (Lotus) si è concluso con il 14esimo crono assoluto, sebbene nel pomeriggio il campione britannico di F3 sia giunto secondo sotto il diluvio battendo Ceccon, Costa e Fontana.
Giovedì è attesa la seconda giornata di test.
Classifica1 Kevin Ceccon MW Arden 1'35â€Â451 2 Robert Visoiu Lotus 1'35â€Â903 3 Tio Ellinas Marussia Manor 1'36â€Â009 4 David Fumanelli MW Arden 1'36â€Â090 5 Melville McKee MW Arden 1'36â€Â346 6 Alex Fontana Jenzer 1'36â€Â460 7 Nick Cassidy Status GP 1'36â€Â483 8 Nicolas Costa Marussia Manor 1'36â€Â565 9 Miki Weckstrom Status GP 1'36â€Â608 10 Roman de Beer Trident 1'36â€Â715 11 Giovanni Venturini Lotus 1'36â€Â763 12 Eric Lichtenstein Carlin 1'36â€Â823 13 Josh Webster Carlin 1'37â€Â045 14 Jack Harvey Lotus 1'37â€Â053 15 Miki Monras Atech CRS 1'37â€Â146 16 Patryk Szczerbinski Marussia Manor 1'37â€Â414 17 Emanuele Zonzini Trident 1'37â€Â427 18 Jordan Oon Atech CRS 1'37â€Â695 19 Samin Gomez Jenzer 1'38â€Â217 20 Ryan Cullen Status GP 1'38â€Â706
Alan Jones nominato commissario-pilota dalla FIA per il Gran Premio d'India
Il campione del mondo di Formula 1 nel 1980 Alan Jones saràil commissario-pilota della FIA per il Gran Premio d'India.
L'australiano ha giàsvolto questo compito nei Gran Premi di Giappone e Corea della scorsa stagione.
Dal 2015 sei gare fuori dall'Australia, Macao e Singapore le location più accreditate
L'International V8 Supercars Championship punta ad espandersi sempre di più al di fuori del territorio australiano. Se si esclude la tappa di Pukehoke, introdotta dal 2001 nella vicina Nuova Zelanda, la popolare serie oceanica ha iniziato a guardare all'estero nella seconda metàdegli anni 2000. Nel 2005 è sbarcata in Cina a Shanghai, giusto un anno prima dell'approdo in Bahrain. A fine 2009 queste due gare hanno lasciato spazio all'avveniristico tracciato di Yas Marina mentre la prova neozelandese si è trasferita sul cittadino di Hamilton.
A partire dal prossimo anno le tappe internazionali saranno almeno quattro. Confermata la gara a contorno del GP degli Emirati Arabi Uniti e quella in Nuova Zelanda, si assisteràal ritorno di Pukehoke e al debutto in terra statunitense sul nuovo tracciato texano di Austin. Ma le novitànon finiscono qui. Dalla stagione 2014 le tappe all'estero dovrebbero salire a cinque mentre dall'anno successivo dovrebbero essere sei. Sono molti i paesi a strizzare l'occhio alla seguitissima categoria australiana riservata alle potenti berline equipaggiate con i motori ad otto cilindri. Tra questi Singapore, Indonesia, Corea del Sud e Filippine dal continente asiatico oltre ad Argentina e Sud Africa. Diversamente non è pervenuta alcuna richiesta dall'Europa.
Il sogno degli organizzatori del V8 Supercars Championship è quello di disputare una gara lungo le strade di Macao nello stesso week-end del Gran Premio di Formula 3, ma il presidente uscente Toy Cochrane ha fatto intendere che ciò non saràpossibile prima del 2015 in quanto i responsabili del tracciato di Guia hanno rinnovato il contratto con il WTCC fino al 2014. L'internazionalizzazione della serie potrebbe attirare nuovi costruttori, al pari di quanto accaduto nel corso di questa stagione in cui Nissan e Mercedes hanno comunicato che dall'anno venturo sfideranno Holden e Ford.
Silvano Taormina
Due new-entries per il round di Shanghai
Aumenta la rosa degli iscritti per il penultimo round stagionale del Mondiale Turismo.
In quel di Shanghai, che ospiteràil WTCC nel primo fine settimana di novembre, il Team Engstler schiereràper il secondo evento consecutivo una terza vettura.
Si tratta della BMW 320si con motore 2.0 aspirato impiegata da Masaki Kano a Suzuka, che in Cina verràadottata da “Alex†Liu Lic Ka, alla sua seconda esperienza iridata dopo Macao 2009.
Il campione della serie turismo di Hong Kong, Eric Kwong Hoi Fung, invece guideràuna Chevrolet Cruze con motore due litri aspirato messa a disposizione dal Look Fong Racing Team. Il 30enne saràal debutto nel Mondiale.
Palmer ritorna con iSport per i test di Barcellona
Jolyon Palmer ritorneràcon iSport per i primi test post-stagionali di GP2 che si terranno a Barcellona il 30-31 settembre.
Il britannico, vincitore della Sprint Race di Monte Carlo nella recente stagione, saràaffiancato da Pal Varhaug, proveniente dall'Auto GP dopo aver corso in GP2 con DAMS nel 2011, e Facu Regalia, che quest'anno si è diviso tra Euro F3 Open, Auto GP e GP3.
Il pokerissimo: Vettel e Alonso i favoriti a quattro gare dalla chiusura dei giochi, ma la volata finale coinvolge un sestetto di piloti
Cento punti in palio da qui alla fine del Mondiale F1 edizione 2012, tre Gran Premi vinti in rapida successione dal nuovo leader Sebastian Vettel, totalizzante e chirurgico nella trionfale campagna d’Oriente inaugurata nella notte umida di Singapore e proseguita sotto il cielo terso di Giappone e Corea del Sud, e quattro gare da consegnare agli archivi in India, Emirati Arabi, Stati Uniti e Brasile.
La volata finale del Circus iridato, che si preannuncia tiratissima complice la prossimitàdelle tappe di Nuova Delhi e Abu Dhabi, i cui effetti in classifica generale si conosceranno il 28 ottobre e il 4 novembre, e il sicuramente decisivo ‘back-to-back’ di Austin e Interlagos, sembra innanzitutto una questione di numeri e di calcoli certosini svolti al pallottoliere. Il rigore della matematica, d’altronde, non concede troppo spazio all’inventiva in un campionato del mondo che a lungo andare, incassati gli exploit primaverili, ha riproposto come tema cardine la sfida iridata tra Vettel, 25enne alfiere Red Bull, e il ferrarista Alonso, 31 primavere, compleanni festeggiati rispettivamente il 3 agosto e il 29 luglio, giàrivali diretti nella fiera rincorsa al titolo 2010 conclusasi a favore del tedesco proprio in quel di Abu Dhabi e ora nuovamente in lizza per l’alloro piloti.
Alle spalle del temibile duo Vettel-Alonso, separato da 6 lunghezze, si leggono però i nomi di Kimi Raikkonen, nessuna vittoria nel 2012 dedicato al rientro in F1 nelle file della Lotus, Lewis Hamilton, alle ultime uscite da portacolori McLaren, Mark Webber, un 2013 sigillato in Red Bull, e Jenson Button, che all’approssimarsi dei 33 anni (li compiràil 19 gennaio), in virtù della sua notevole esperienza, si vedràcucire addosso i galloni della prima guida a Woking in attesa di valutare la reale portata agonistica del neoacquisto Sergio Perez. La bilancia di addetti ai lavori e bookmakers, insomma, lascia intendere che il Mondiale si decideràin uno scontro a viso aperto capace di interessare Sebastian e Fernando, forse i contendenti più completi allo stato attuale insieme al talvolta indecifrabile Hamilton, in apparenza un po’ distratto dall’imminente trasferimento verso Stoccarda.
MotorInside prova a razionalizzare i punti di forza e le debolezze del sestetto ancora in gioco, attribuendo a margine una percentuale di riuscita alla vigilia di uno shakerato poker di Gran Premi tutto da vivere e assaporare.
Sebastian Vettel (percentuale di riuscita: 40%)
Pollice su: E’ reduce da due trionfi mondiali consecutivi e ha ormai imparato come si fa. Nel 2012, metabolizzata la perdita del formidabile vantaggio tecnico di matrice Red Bull assicurato dagli scarichi soffiati concepiti dal direttore tecnico Adrian Newey, il biondino originario di Heppenheim ha persino capito cosa significhi districarsi nel gruppo andando incontro a qualche cocente delusione. Prima della disarmante tripletta Singapore-Giappone-Corea, il pupillo di Dieter Mateschitz vantava infatti un singolo successo maturato lo scorso aprile in Bahrain non senza gli scossoni umorali di Valencia e Monza. Roba da far tornare precipitosamente sulla Terra chiunque. Accantonato per un attimo il capitolo relativo all’affidabilitàe al rendimento degli pneumatici, due argomenti da sempre scottanti a Milton Keynes (ma non solo), Vettel può fare affidamento sulla strepitosa reattivitàdei tecnici Red Bull e su una condizione tecnica finora ottimale. Ha giàvinto sulle piste di Nuova Delhi (2011), Abu Dhabi (2009 e 2010) e Interlagos (2010).
Pollice giù: Nelle ultime gare gli uomini di Newey hanno sfornato novitàaerodinamiche a ripetizione consentendo a Vettel e Webber di ritrovarsi tra le mani i più recenti ritrovati in grado di mettere nel sacco la resistenza Ferrari. Sapràla Red Bull mantenere l’elevato livello di sviluppo apportato quasi di getto all’indomani dell’imbarazzante flop del Gran Premio d’Italia? Sebastian necessita di una squadra concentrata e all’altezza delle aspettative per venire a capo del Mondiale 2012, il suo terzo iride consecutivo nel caso di affermazione su Alonso, anche perché correre di rimessa difendendo l’esiguo vantaggio acquisito a Yeongam non sembra garantire al pilota tedesco la tranquillitàdi cui avrebbe bisogno. Ha ragione Christian Horner, team principal del Toro, a sostenere che la conquista del titolo nella tenzone contro il Fernando furioso aggiungerebbe un gusto particolare all’impresa della compagine anglo-austriaca, al top in F1 dal 2010.
Fernando Alonso (percentuale di riuscita: 35%)
Pollice su: Chissàdove sarebbe adesso il pilota spagnolo se avesse potuto dividere il box della Red Bull con il rivale Vettel. Partito giocoforza in sordina al pronti-via di un campionato del mondo che pareva riservare alla Ferrari soltanto le briciole, il portabandiera della scuderia di Maranello si è rimboccato le maniche insieme al team riuscendo inizialmente ad approfittare dell’incertezza aleggiante sull’andamento della stagione 2012. Aggirato l’impasse e agguantata la prima vittoria in Malesia, Fernando ha messo subito sul piatto le sue doti migliori, cioè la visione ad ampio raggio del week-end di gara e la capacitàdi massimizzare il potenziale della F2012, infilando una serie impressionante di risultati utili nonostante i kappaò rimediati a Spa Francorchamps e Suzuka. Sfortuna, certo, ma non è che a Sebastian, fermato dall’alternatore a Valencia mentre stava dominando, tutto sia andato per il verso giusto. La sintesi, perfetta a metà, l’ha confezionata lo stesso Alonso in Corea: la Ferrari è probabilmente la squadra con più potenziale ma non dispone al momento della vettura competitiva in ogni situazione. Lo smaliziato driver nativo di Oviedo, però, è ben consapevole di poter rappresentare quel valore aggiunto, almeno sotto il profilo umano e dell’abilitàdi guida, in grado di fare la differenza su un Vettel in formato extraterrestre soltanto quando il week-end comincia con il piede buono.
Pollice giù: Escluso Alonso per una schiacciante insufficienza di prove, il cruccio della Ferrari è la Ferrari stessa. Autorevolmente in testa al Mondiale 2012 dal Gran Premio d’Europa a quello di Corea, dove la Red Bull è emersa di prepotenza incoronando Sebastian, lo spagnolo ha detto chiaro e tondo che senza sviluppi costanti la Rossa non andràda nessuna parte. Inutile scomodare le alterne fortune dei due protagonisti, l’intoppo va ricercato nelle carenze di una Ferrari che negli ultimi Gran Premi ha provato nuove soluzioni tecniche senza ottenere miglioramenti tangibili. Un altro tallone d’Achille è ovviamente fornito dal passo in qualifica, perno sul quale il presidente Montezemolo vorrebbe subito intervenire. Il campionato del mondo si decideràsui dettagli e, perdurando questa situazione, nemmeno un Fernando in versione monstre può permettersi di ribaltare un risultato altrimenti giàscritto.
Kimi Raikkonen (percentuale di riuscita: 5%)
Pollice su: Se l’arma più sferzante di Alonso sembra essere la continuità, non si può dire che il finlandese, rientrato nei ranghi del Circus iridato dopo una lontananza di due anni spesi di traverso nel Mondiale Rally, pecchi di costanza nell’arco dei sedici appuntamenti fin qui disputati. Sempre a punti eccezion fatta per la Cina, dove si è classificato al quattordicesimo posto, con un bilancio di sei piazzamenti sul podio senza nemmeno l’acuto di una vittoria o di una pole position. La Lotus E20 è certamente un’altra cosa rispetto alla recalcitrante Renault del 2011, eppure il successo liberatorio continua a non arrivare. Difficile, a questo punto della stagione, che la ruota cominci improvvisamente a girare se non puntando sulla novitàdel Texas, complice un circuito sconosciuto a tutti, o sull’imprevedibilitàdel round di Interlagos. Kimi ha però fatto della sua proverbiale continuitàun’arma efficace in grado di regalare alla scuderia nero-oro un bel tesoretto di punti mondiali. Peccato che il gradino più alto resti al momento un sogno chimerico.
Pollice giù: Fantascientifico immaginare un finale stile 1982 con Raikkonen novello Keke Rosberg capace di intascare il titolo a fronte di un singolo successo di tappa contabilizzato sull’impianto di Digione. Perché Kimi, giusto per essere chiari, quel singolo successo deve ancora ottenerlo. E perché i rivali annunciati nella rincorsa all’alloro 2012 si chiamano Vettel e Alonso. Può la Lotus diretta da Eric Boullier pensare di competere ad armi pari con Red Bull e Ferrari da qui al Gran Premio del Brasile? Gli sviluppi sulla vettura ci sono stati, ma non è che da qui a Interlagos il direttore tecnico James Allison e compagnia calcheranno più di tanto la mano. I pensieri vanno al 2013 e all’esigenza di preparare una monoposto che non sfiguri con la precedente. Ad alimentare i dubbi anche i 48 punti di svantaggio assommati da Raikkonen nei confronti del leader Vettel. A conti fatti poco meno della metàdella posta in palio.
Lewis Hamilton (percentuale di riuscita: 15%)
Pollice su: Kimi Raikkonen gli ha usurpato il ruolo di terzo incomodo nella sfida Vettel-Alonso, ma non è che nelle ultime gare il futuro pilota della Mercedes sia rimasto placidamente a guardare. Il divorzio dalla McLaren, consumato senza troppe celebrazioni e attestati di stima reciproci, non dovrebbe invece creare problemi di sorta all’ex campione del mondo 2008. A Woking, infatti, sanno benissimo che soltanto affidando a Hamilton una MP4-27 competitiva c’è ancora una piccola speranza residua per affermarsi nel campionato piloti o quanto meno riprendersi la piazza d’onore nel costruttori. Quando è in giornata Lewis non teme niente e nessuno, dopo il trionfo di Monza però l’inglese sembra aver perso il tocco magico. O forse è anche colpa delle incertezze legate a un 2013 in Mercedes dalle tinte piuttosto fosche.
Pollice giù: I recenti aggiornamenti aerodinamici non hanno entusiasmato Lewis, che in un paio di week-end si è messo nei guai con le sue mani azzardando scelte di set-up fuori da ogni logica. Il suo compagno di squadra Button ha giàspecificato di non voler proteggere più del dovuto l’eventuale cavalcata del team-mate in una improbabile rimonta iridata ai danni di Vettel e Alonso. Incassato il kappaò tecnico di Singapore, le ambizioni di Hamilton si sono attorcigliate su due fine settimana da tregenda a Suzuka (quinto) e Yeongam (addirittura decimo). I vertici della McLaren non possono che mettergli a disposizione il miglior materiale da qui a Interlagos, il dubbio semmai è un altro: Whitmarsh crede ancora nelle chances del suo (quasi) ex protetto? O è più auspicabile che una buona fetta dello staff tecnico converga verso l’urgente impostazione della monoposto 2013? Nel Surrey non intendono arrendersi, ha profetizzato il team principal sovrastando le dichiarazioni di resa del pilota. Chissàse i 62 punti di ritardo accusati da Hamilton a quattro gare dalla chiusura delle ostilitàriporteranno nel team la capacitàdi giudizio.
Mark Webber (percentuale di riuscita: 1%)
Pollice su: Vettel, Alonso, Raikkonen e Hamilton. I primi quattro del Mondiale 2012, o se volete i piloti più accreditati nell’inseguimento al titolo, si sono giàcinti il capo di almeno un iride in carriera. Due a cranio per Sebastian e Fernando, uno sulle nobili teste di Kimi e Lewis. Con Webber, capace di accarezzare l’incredibile impresa nel 2010 prima della definitiva deflagrazione di Vettel, risulta arduo individuare una strategia che potrebbe consentire all’australiano di beffare sul filo di lana il suddetto poker di campioni. In fondo il 36enne driver nativo di Queanbeyan ha un punticino di distacco da Hamilton, che lo precede di un soffio in classifica, e in un Mondiale ad alta tensione nemmeno il suo nome può essere tenuto in un cassetto. Il limite invalicabile, però, non è incarnato tanto dall’incostanza nelle prestazioni di Mark quanto piuttosto dalle auguste generalitàdell’attuale leader della graduatoria. Non bastano la pole position a sorpresa e la partenza prudente di Yeongam per rimettere ‘Aussie Grit’ in carreggiata, i riflettori della Red Bull devono obbligatoriamente puntare su Vettel dosando abilmente energie e peculiaritàdi guida del caposquadra e dello scudiero annunciato. Con buona pace delle esternazioni distorte del team, ufficialmente impegnato a dissuadere la stampa sull’opportunitàdi designare un cavallo vincente. Il reale compito di Mark fino alla ‘season finale’ di Interlagos? Interpretare al meglio il ruolo del Felipe Massa di turno cercando di sottrarre punti pesanti ad Alonso e Hamilton come avvenuto in Corea del Sud.
Pollice giù: Quest’anno ha iniziato la stagione con il freno a mano tirato (un poker di quarti posti nelle prime quattro gare del Mondiale) in attesa di prendersi due squillanti rivincite su due signore piste del calibro di Montecarlo e Silverstone. In estate si è perso per strada incappando poi nella mannaia di Romain Grosjean a Suzuka nell’attesa di farsi finalmente rivedere sul podio a Yeongam. Se indovina il week-end giusto può costituire una spina nel fianco per Alonso e soci, ma è difficile che approcciando il tragitto verso il Brasile, dove peraltro vinse nel 2011, non si incarti almeno una volta. La Red Bull lo ha da tempo confermato in ottica 2013 e si aspetta da lui un atteggiamento rispettoso nei confronti di Vettel.
Jenson Button (percentuale di riuscita: 4%)
Pollice su: L’unica nota positiva per lui nella definizione dei ruoli alla vigilia della volata finale è che l’ex campione del mondo 2009 continueràa vestire la casacca McLaren anche l’anno venturo. A Woking, quindi, non possono certo permettersi di ordire qualche tiro mancino ai danni di Jenson che in chiave 2013 si accolleràil fardello di condurre per mano la squadra nella delicata transizione del dopo Hamilton. Finora ha vinto due volte (Australia e Belgio) restando tuttavia travolto dal preoccupante momento di stasi vissuto in McLaren quando le novitàintrodotte non ne volevano sapere di funzionare. Il suo compagno di colori, in quella circostanza, seppe invece uscirne a testa alta. Visto sul podio a Singapore nel giorno della disfatta di Lewis, il buon Button, volto pulito e piede pesante quando si tratta di calare la maschera in pista, dovrebbe come logica dare manforte all’improbabile recupero del partente team-mate. Più facile a dirsi che a farsi, soprattutto perché tra i due britannici non sembra più scorrere alcuna solidarietàcameratesca. Lo dimostra il recente battibecco scoppiato via Twitter in cui Lewis accusò erroneamente Jenson di averlo depennato dalla sua lista di followers innaffiando il tutto di immeritate critiche dispensate all’indirizzo del solitamente impermeabile connazionale.
Pollice giù: Come rilevato sopra, di aiutare Hamilton potrebbe persino non averne tanta voglia. E allora perché non tentare una rimonta impossibile così da lanciare un messaggio lampante alla McLaren sul ciglio del 2013? Gli 84 punti di svantaggio dal leader Vettel suggerirebbero altrimenti, eppure in termini più agonistici che squisitamente matematici un ritorno di Button al vertice in un paio di Gran Premi non si può escludere a priori. Soprattutto se si considerano Raikkonen e Hamilton due validi aspiranti al Mondiale 2012 e non si vogliono ridurre gli ultimi quattro Gran Premi a una sfida privata tra i pur straripanti Vettel e Alonso. Ma molto probabilmente Jenson sta giàprendendo le misure alla prossima convivenza con Perez.
Ermanno Frassoni
Slideshow: Si Immagine: vettelalonsosfida.jpgLuiz Razia e Johnny Cecotto disputeranno il Young Driver Test di Abu Dhabi con Toro Rosso
Toro Rosso schiereràLuiz Razia e Johnny Cecotto nel prossimo Young Driver Test che si disputeràa novembre sul circuito di Yas Marina, Abu Dhabi.
Razia ha terminato la recente stagione di GP2 al secondo posto dietro il campione Davide Valsecchi; il brasiliano, ex test driver di Marussia e Lotus, ha vinto ben quattro gare tra le fila della Arden e ha siglato 222 punti, meritandosi anche la chance di provare la Force India nel Young Driver Test di Magny-Cours.
Razia guideràla STR7 nelle giornate di martedì e giovedì dopo il week-end del Gran Premio di Abu Dhabi.
Cecotto ha vinto quest'anno le prime due gare in GP2 a Monte Carlo e Hockenheim; il 23enne venezuelano, che ha chiuso il campionato cadetto al nono posto, porteràin pista la Toro Rosso mercoledì.