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Le guide dei Guru |
Motorinside
Vettel ammette: “Il terzo titolo sarebbe incredibileâ€Â
Sebastian Vettel ha dichiarato che vincere il terzo titolo consecutivo “sarebbe incredibile†nel week-end del Gran Premio degli Stati Uniti ad Austin.
Solo Fernando Alonso può evitare che accada, se Vettel trionfasse non dovrebbe andare oltre il quinto piazzamento.
“Penso sarebbe incredibile se trionfassi dopo una stagione così combattuta†ha risposto Vettel in conferenza stampa. “È stato un anno molto lungo e difficile per tutti, è estremamente impegnativo rimanere concentrati per tutta la durata del campionato.
“Abbiamo una vettura eccezionale, anche se non sempre siamo stati in grado di vincere e abbiamo avuto i nostri momenti bui, ma alla fine siamo primi a due gare dal termine. In questo week-end lavoreremo come al solito, assicurandoci di prendere un buon margine giàda venerdì e sabato per metterci in una condizione ottimale in garaâ€Â.
Vettel parla poi delle difficoltàdi apprendimento del nuovo tracciato di Austin.
“Non è la prima volta che succede e tutti si prepareranno allo stesso modo, noi faremo tutto ciò che è importante per ottenere un buon ritmo dalla nostra vetturaâ€Â.
Davide Cantire
Hamilton non si pente di aver lasciato la McLaren e risponde a Whitmarsh: “Ho preso una decisione di cui vado fieroâ€Â
Lewis Hamilton è felice della sua decisione di lasciare la McLaren al termine della stagione per approdare alla Mercedes nel 2013: così il driver inglese risponde alle critiche del suo (quasi ex) team principal Martin Whitmarsh, il quale sosteneva di vedere giàil pentimento nella sua scelta.
“Quando si effettua una scelta ti devi dire che lo fai per il tuo futuro, perché si deve guardare avanti e non rimanere ancorati al passato. Lui non dira ‘mi hanno offerto più soldi’ oppure ‘ho fatto un errore terribile’. Spero si sia pentito della sua decisione o lo faràtra un anno†aveva sentenziato Whitmarsh sul sito ufficiale della Formula 1.
Hamilton si è detto molto sorpreso dai commenti del team principal, proprio alla vigilia del Gran Premio degli Stati Uniti: “Sono rimasto senza parole anche perché non c’era proprio motivo di dire certe cose; sono sicuro che ognuno ha la propria opinione, ma io sono ancora all’interno del team e pronto a dare il 100 per cento fino alla fine della stagione.
“Naturalmente è molto sconvolgente per me, ma io sono felice della mia decisioneâ€Â.
Hamilton è giàfuori dalla corsa al titolo, ma ha insistito di voler ancora mettere il suo nome sulle prossime due gare: “Sono ancora qui per vincere, fino alla fine. Voglio solo fare il miglior lavoro possibile, anche se non sono in lotta per il campionatoâ€Â.
Davide Cantire
Alonso carico per Austin: “Molto più rilassato e concentrato rispetto ai precedenti finali di stagioneâ€Â
Fernando Alonso ha aperto la consueta conferenza stampa del giovedì professandosi molto rilassato rispetto ai precedenti finali di stagione in cui si è ritrovato in corsa per il titolo.
Il pilota della Ferrari si presenta ad Austin con 10 punti da recuperare sul leader Sebastian Vettel, che potrebbe aggiudicarsi il titolo vincendo la corsa con Alonso fuori dai primi quattro. Il driver di Oviedo paragona l’attuale situazione ai precedenti illustri, sia quelli in cui trionfò (2005 e 2006), sia quelli in cui risultò sconfitto (2007 e 2010).
“Sono molto più rilassato e concentrato rispetto al passato; ricordo il 2006 con l’ultima gara in Brasile contro Michael Schumacher ed è stato piuttosto stressante. L’anno dopo, nel 2007, non è stato per nulla uno dei più sereni, in queste ultime due gare mi sono sentito molto tranquillo e questo è un beneâ€Â.
Alonso ha affermato di non voler cambiare nulla nel suo stato di preparazione al week-end, nonostante non vinca una gara dal mese di luglio.
“È la quarta volta che lotto per il titolo fino alla fine e adesso lo guardo in maniera differente, per quanto riguarda la preparazione è sempre la stessa e non cambia molto in termini di risultati, ci vuole come sempre massima concentrazione da parte di tutto il team.
“Esattamente come ogni fine settimana abbiamo nuove componenti da poter giudicare nelle prove di domani e ci concentreremo solo su quelloâ€Â.
Il due volte campione del Mondo non crede che correre su un tracciato sconosciuto lo aiuterà, poiché non dispone della migliore vettura del Circus, ma crede comunque di riuscire ad avere una buona risposta dal suo mezzo.
“Credo che tutti si adatteranno molto velocemente alla pista perché tutti hanno il simulatore con cui allenarsi. Io sono molto fiducioso, sia nelle mie qualitàche in quelle del team e soprattutto siamo onesti con noi stessi: sappiamo di non disporre del miglior mezzo e la media delle nostre qualificazioni ci dice che oscilliamo tra la seconda e la quarta fila, ma è la nostra normale condizione.
“Il nostro punto di forza sta nel riuscire a fare più punti dei nostri avversari la domenica e sono sicuro che ci riusciremo anche in queste ultime due gareâ€Â.
Davide Cantire
Austin, Preview: Vettel negli States per chiudere la pratica mondiale, riusciràAlonso a impedirglielo?
Ci siamo: dopo otto mesi e diciotto gare, siamo giunti alla settimana decisiva per il Campionato del Mondo di Formula 1 2012, che nel giro di sette giorni assegneràla corona iridata di quest’anno. Nel fine settimana si corre infatti il Gran Premio degli Stati Uniti sul nuovo circuito di Austin, in Texas, mentre la domenica successiva Interlagos, in Brasile, chiuderàdefinitivamente la stagione.
Il Grande Circus arriva in America dopo uno spettacolare Gran Premio di Abu Dhabi, che ha vissuto tanti colpi di scena a partire dal sabato, quando Sebastian Vettel è stato retrocesso in ultima posizione a causa della mancanza di benzina necessaria per le verifiche tecniche. La giornata di domenica partiva nel migliore dei modi per Fernando Alonso, che scattando dal sesto posto poteva recuperare moltissimi punti all’avversario tedesco, chiamato a una difficile rimonta. Tuttavia, a Sebastian la difficile rimonta è riuscita alla grande, perché dall’ultimo posto (anzi dalla pit-lane) il Campione del Mondo è risalito fino a un grandioso terzo posto, legittimando l’innegabile fortuna di una Safety-Car uscita la momento giusto con un’incredibile serie di sorpassi, culminata con l’ultima bellissima azione su Button, valsa il podio. La rimonta di Vettel ha di fatto vanificato la grande occasione che aveva Alonso, anch’egli autore di una grande gara conclusa al secondo posto, ma utile per guadagnare solo tre punti al tedesco, una vera e propria beffa viste le premesse, una beffa chiaramente leggibile sul viso tirato di Fernando sul podio di Abu Dhabi, accanto proprio a Sebastian.
Lotta mondiale a parte, Abu Dhabi ha visto il ritorno alla vittoria di Kimi Raikkonen, che grazie al ritiro di Lewis Hamilton, appiedato dalla sua McLaren, è riuscito finalmente a salire sul gradino più alto del podio, al termine di una stagione eccezionale dopo i due anni di stop: supportato da una Lotus di nuovo competitiva grazie agli scarichi a effetto Coanda, Kimi è stato perfetto per tutta la gara, e quando Hamilton ha dovuto parcheggiare la sua vettura a bordo pista, non si è lasciato sfuggire l’occasione, riuscendo nel finale a contenere gli attacchi di un Alonso scatenato. Il finlandese ha fatto molto parlare di sé anche per il team radio comunicato al suo muretto, diventato ormai un tormentone: al suo ingegnere, che gli forniva le canoniche informazioni sulla posizione degli avversari e lo stato delle gomme, Kimi ha infatti urlato un diretto “leave me alone, I know what to do†(lasciatemi in pace, so cosa fare), frase che poi ha fatto stampare su alcune magliette che ha regalato ai meccanici della Lotus, dimostrando un’ottima dose di autoironia.
Archiviata la turbolenta gara di Abu Dhabi, si vola ora in Texas per il penultimo capitolo del mondiale: la Red Bull, con ogni probabilità, riusciràad aggiudicarsi matematicamente il titolo di Campione del Mondo Costruttori per la terza volta di fila. Molto più aperto e incerto il titolo piloti: come è noto, Vettel ha un vantaggio di 10 punti su Alonso, il che significa che per laurearsi Campione giàad Austin dovrebbe guadagnare sullo spagnolo almeno 15 punti, ovvero, in caso di vittoria del tedesco, Alonso non dovrebbe fare meglio di un quinto posto, un’ipotesi che appare abbastanza improbabile considerando che il ferrarista sale sul podio dal Gran Premio d’Italia (eccezion fatta per il contrattempo di Suzuka).
Vettel comunque arriveràin America con la consapevolezza di poter contare su una vettura tecnicamente superiore che, a meno di imprevisti clamorosi (che in ogni caso non sono da escludere, come abbiamo avuto visto proprio ad Abu Dhabi), potràpermettergli di incrementare il vantaggio su Alonso in una misura tale da consentirgli, eventualmente, di correre in difesa in Brasile. Molto più arduo il compito di Alonso, che deve invece attaccare, e che deve farlo dalla scomodissima posizione di inferioritàtecnica, con una F2012 ormai al limite dello sviluppo e della prestazione. Più che in Brasile, è negli Stati Uniti che si decide il mondiale: con una vittoria Vettel ipotecherebbe il titolo, mentre Alonso, se vuole arrivare a Interlagos con ancora qualche chance reale, deve a tutti i costi precedere il tedesco giàquesta domenica.
La storia e il circuito
Il nuovissimo Circuito delle Americhe sorge ad Austin, in Texas, è lungo 5.516 metri e presenta 20 curve. Il tracciato è stato disegnato da Tavo Hellmund, organizzatore della gara, e da Kevin Schwantz, ma l’intero progetto è stato supervisionato dal solito Hermann Tilke, la cui mano è ben visibile nel layout della pista, non troppo diversa dai circuiti della Corea e dell’India. La caratteristica più marcata di Austin è la differenza di altimetria da un punto all’altro della pista, evidente in particolar modo alla prima curva, che presenta un punto di corda cieco proprio perché in forte salita. Il tracciato prosegue quindi con una serie di esse veloci che ricordano un po’ il primo settore di Suzuka e un po’ le curve Maggots, Beckets e Chapel di Silverstone (con tutto il rispetto per Suzuka e Silverstone). Il solito tornante fa poi da apripista al solito rettilineo immenso (dove saràattivabile il DRS), che con una curva secca immette quindi in un settore molto lento, simile per certi versi al Motodrom di Hockenheim e del nuovo Fuji. Infine, un curvone simile alla curva 8 di Istanbul precede due pieghe a novanta gradi che riportano sul rettilineo di partenza. Come si vede, il tracciato di Austin presenta tante caratteristiche diverse, derivanti dalle tante curve di natura diversa (prese un po’ qui e un po’ lì da altri circuiti): la speranza è che il risultato finale sia valido e che Austin non sia il solito tracciato anonimo dell’architetto di fiducia di Ecclestone.
La storia del Gran Premio degli Stati Uniti affonda le sue orini nella mitica 500 Miglia di Indianapolis, che nei primi anni ’50 faceva parte del calendario. Tuttavia, l’’estenuante prova sull’ovale più famoso del mondo era spesso disertata dai piloti, tanto che nel 1961 venne cancellata dal calendario della Formula 1. Da allora, il Gran Premio degli Stati Uniti ha avuto numerose ubicazioni, dal mitico tracciato di Watkins Glen a Long Beach, passando per Dallas, Detroit e Phoenix. Spesso la Formula 1 disputava più di una gara negli Stati Uniti, e nel biennio 1981-1982le prove iridate in USA furono addirittura tre: il Gran Premio di Las Vegas, il Gran Premio degli Stati Uniti d’America-est a Watkins Glen e il Gran Premio degli Stati Uniti d’America-ovest a Long Beach.
L’ultimo Gran Premio degli Stati Uniti del secolo scorso si disputò nel 1991 a Phoenix, cui seguì una pausa di nove anni, al termine della quale, nel 2000, la Formula 1 tornò in USA a Indianapolis dove si corse ininterrottamente fino al 2007. Negli anni successivi il Grande Circus non fece più visita agli States: Austin ospiteràcosì il primo Gran Premio degli Stati Uniti da cinque anni a questa parte.
Gli unici piloti in attivitàche possono vantare una vittoria nel Gran Premio degli Stati Uniti (sul tracciato di Indianapolis) sono Michael Schumacher (5 successi con la Ferrari) e Lewis Hamilton, che vinse l’ultima edizione nel 2007.
Le forze in campo
Ogni volta che si corre su un nuovo tracciato c'è sempre grande attesa per scoprire le caratteristiche della pista e soprattutto per capire quale vettura si troveràmeglio e se ci saranno delle sorprese in termini di competitivitàdei vari team.
In realtà, la storia dimostra che anche quando la pista è sconosciuta, a prevalere è comunque la miglior vettura, e che difficilmente un nuovo tracciato favorisce qualche out-sider: nel 2008, quando la Formula 1 arrivò per la prima volta a Valencia e a Singapore, la vettura che si trovò meglio fu la Ferrari, che allora era la macchina più veloce; e in tempi più recenti, i nuovi circuiti della Corea e dell'India hanno subito registrato la supremazia della Red Bull, dominatrice degli ultimi anni (anche se nel 2010 a Yeongam Vettel non vinse solo per la rottura del motore).
Attualmente la miglior vettura è la Red Bull e non sarebbe quindi una sorpresa vedere la RB8 andare forte anche ad Austin: tanto più che il tracciato texano è una via di mezzo tra Suzuka, l'India e la Corea, piste in cui Vettel ha dominato. Le veloci esse iniziali e l'ultima parte lenta sembrano infatti disegnate apposta per esaltare le caratteristiche aerodinamiche del gioiello di Adrian Newey, e dopo lo svarione di Abu Dhabi con la benzina ballerina, non saràimprobabile ritrovare Sebastian Vettel di nuovo in pole-position ad Austin.
Ad Abu Dhabi la McLaren è riuscita a dare molto fastidio alla Red Bull, eguagliandola nelle prestazioni, e senza il problema tecnico Hamilton avrebbe molto probabilmente vinto la gara. Tuttavia, la sorprendente rinascita di Woking, dopo qualche gara di sofferenza, è più da ascriversi alle caratteristiche della pista che non a un reale recupero di prestazione: il tracciato arabo è infatti molto diverso da quelli che lo hanno preceduto (e da Austin), ed è invece simile a Singapore, dove la McLaren era andata molto forte (ironia della sorte, rompendosi anche lì). Non è quindi affatto scontato che Hamilton e Button possano contare su una vettura altrettanto veloce ad Austin, senza considerare che anche in caso di grande competitività, a Woking rimane il problema dell'affidabilità, che negli ultimi Gran Premi ha privato Lewis di un paio di vittorie.
Sul fronte Ferrari, la solfa è ormai sempre la stessa: la F2012 è una vettura che va molto forte in gara, ma che soffre terribilmente in qualifica; ad Abu Dhabi Maranello aveva portato numerose novità, tutte volte a migliorare la prestazione sul giro singolo, che però non hanno dato i risultati sperati (Alonso, che montava le novità, in qualifica è andato solo due decimi meglio di Massa, che invece aveva la configurazione vecchia). La settimana scorsa la Ferrari ha condotto un test aerodinamico a Idiada, in Spagna, provando quello che saràl'ultimo pacchetto di novitàper le due gare conclusive del Campionato: di nuovo, l'obiettivo è quello di permettere ad Alonso di qualificarsi meglio al sabato, per impedire a Vettel di scappare subito via alla domenica; come si dice in questi casi la speranza, per la Ferrari, è l'ultima a morire, ma è ormai difficile immaginare un recupero clamoroso, sia perché di tutti gli sviluppi portati da Maranello pochi hanno realmente funzionato, sia perché siamo a un punto della stagione in cui bene o male tutto il potenziale delle vetture è stato spremuto al massimo. In ogni caso, vedremo venerdì nelle prove libere se la Ferrari è finalmente riuscita a compiere un passo avanti ed avvicinarsi alla Red Bull.
Il programma del week-end (tra parentesi gli orari italiani)
Venerdì 16 Novembre
9:00-10:30 (16:00-17:30) Prove Libere 1
13:00-14:30 (20:00-21:30) Prove Libere 2
Sabato 17 Novembre
9:00-10:00 (16:00-17:00) Prove Libere 3
12:00-13:00 (19:00-20:00) Qualifiche
Domenica 18 Novembre
13:00 (20:00) Gara
Francesco Saverio Dambrosio
Slideshow: SiToro Rosso e Renault insieme dal 2014?
La scuderia Toro Rosso starebbe valutando l’idea di una collaborazione con Renault per il rifornimento dei motori a partire dalla stagione 2014. Come noto il 2014 saràun anno di rivoluzione per la F1 dato che si passeràai propulsori V6 turbo da 1.6 litri.
I due team di proprietàdella Red Bull avrebbero quindi lo stesso fornitore per una più stretta collaborazione reciproca, d’altro canto la Force India sembrerebbe intenzionata ad abbandonare Mercedes per stringere rapporti con Ferrari (attuale fornitore della Toro Rosso).
Davide Cantire
InsideMarciello – Lello rompe il ghiaccio a Macao ma non si accontenta: “Posso migliorare moltoâ€Â
L'attesa è finita per Raffaele Marciello: il 17enne pilota di Prema e Ferrari Driver Academy ha finalmente trasformato il suo sogno in realtàgirando oggi per la prima volta sul Guia Circuit di Macao, sede della 59esima edizione del Gran Premio più prestigioso della terza serie.
Lello ha rotto il ghiaccio con le prime libere in cui ha realizzato l'11esimo tempo, poi nella Qualifica 1 ha siglato un discreto ottavo riferimento cronometrico a conferma del feeling sempre più crescente col difficilissimo tracciato tutto muretti e saliscendi.
In attesa di sapere venerdì mattina il verdetto della seconda qualifica che assegneràle posizioni sulla griglia della Qualifying Race del sabato, Marciello ha confidato a MotorInside il desiderio di migliorare la posizione odierna con alcune modifiche al setup della sua Dallara-Mercedes.
“Tutto sommato non è male l'ottavo tempo trattandosi della mia prima volta a Macao†ha detto l'italiano, vice-campione del FIA European F3 Championship. “Sinceramente speravo di meglio e non sono soddisfatto del mio posizionamento provvisorio, però ammetto di essere cresciuto parecchio durante i miei giri e ci sono le potenzialitàper finire più in altoâ€Â.
“Il tracciato è difficile, perché bisogna prenderci la mano tra velocitàelevate lungo i muretti e il basso livello di grip†ha aggiunto. “Anche se il bilanciamento mi piace, dobbiamo prima cercare di risolvere qualche problema con la velocitàdi punta e poi vedremo il da farsi. Sono sicuramente ambizioso come sempre e cercherò di dare il mio meglioâ€Â.
Stefano Chinappi
State uniti, arriva Vettel: a Indianapolis nel 2007 l’esordio in Bmw Sauber del futuro campione Red Bull
“Posso fare di meglio ora che l’emozione mi è passataâ€Â. Sulla pista di Indianapolis, nel tempio dell’automobilismo sportivo a stelle e strisce, il Circus della F1 approda malinconicamente per l’ultimo anno nel fine settimana del 15-17 giugno 2007. Non è un week-end come tutti gli altri, perché l’ottava sortita della massima serie per monoposto sul circuito ricavato all’interno del celeberrimo “catino†dell’Indiana, che sfrutta la curva 1 dell’ovale e il rettilineo di arrivo abitualmente utilizzato dalle vetture della IndyCar Series, paga ancora lo scotto mediatico di un’edizione 2005 capace di vedere al via soltanto sei concorrenti a causa della rinuncia del fornitore di pneumatici Michelin, affatto convinto dell’affidabilitàdelle proprie gomme sulla sopraelevata.
L’incipit virgolettato va attribuito a un giovanissimo Sebastian Vettel. Paddock di Indy, sabato 16 giugno 2007. Nel computo dei tempi del venerdì l’imberbe pilota originario di Heppenheim, venticinquemila abitanti nel land tedesco dell’Assia, ha giàlasciato a bocca aperta gli addetti ai lavori e il solitamente annoiato pubblico americano agguantando il quarto crono nella Practice 1 ed evitando di sfigurare nel confronto diretto tra le McLaren degli acerrimi rivali Fernando Alonso e Lewis Hamilton non senza l’inserimento del terzo incomodo nonché insospettabile prossimo iridato Kimi Raikkonen, erede ferrarista del plurimedagliato Michael Schumacher.
Il verdetto del sabato pomeriggio dice che il nuovo Wonder Boy della F1, 20 anni da compiere il 3 luglio, parteciperàal suo primo Gran Premio in carriera avviandosi dalla settima posizione dello schieramento. Quarta fila ampiamente meritata per il pupillo della Bmw Sauber, di fatto capitanata da Mario Theissen dopo la cessione delle strutture di Hinwil, nel cantone svizzero di Zurigo, alla Casa di Monaco di Baviera, operazione divenuta realtàalla fine della stagione 2005.
Davanti al plotone imbizzarrito trovano spazio le McLaren del rookie Hamilton e del bi-campione del mondo Alonso, a seguire le Ferrari di Massa e Raikkonen, quindi la Bmw Sauber del veterano Heidfeld e la Renault di Kovalainen. L’esordiente Vettel, saldo nell’abitacolo della F1.07 con trasmissione QuickShift progettata dallo staff tecnico capitanato da Willy Rampf e Jörg Zander, si concede il lusso di precedere la Toyota di Jarno Trulli, classe 1974, e l’acerba Red Bull del futuro compagno di colori Mark Webber, ovverosia colui che qualche anno più tardi batteràpressoché sistematicamente non appena concretizzato il naturale passaggio dalla Toro Rosso alla compagine di Milton Keynes.
Sullo starting grid di Indianapolis brilla per la sua assenza una giovane promessa del Circus versione anni Duemila. Si tratta di Robert Kubica, polacco di Cracovia, che la settimana prima a Montreal, in Canada, impegnato nel settore centrale dell’esaltante ma infido Circuit Gilles Villeneuve, è rimasto vittima di uno spaventoso incidente tanto da indurre la commissione medica alla prudenza onde scongiurare l’inutile esposizione a traumi più seri su un tracciato potenzialmente a rischio per le alte velocitàraggiunte dai piloti nei pressi della temibile curva 1 della 500 Miglia.
Chissàse nel 2027, quando Sebastian avràsuperato il giro di boa delle 40 primavere e forse si saràgiàaccomiatato dal palcoscenico della F1, gli appassionati onoreranno l’esordio di Vettel, avvenuto appunto nel Gran Premio degli Stati Uniti d’America del 2007, alla stregua dell’accoglienza riservata a Schumacher a Spa Francorchamps nel 2011, venti anni dopo il debutto al volante della Jordan contabilizzato nel week-end del Belgio 1991, quando il notoriamente parsimonioso patron Eddie, ora apprezzato opinionista della BBC inglese, arrivò persino a donargli l’esemplare della frizione bruciata nel primo passaggio di gara.
A Sebastian, questo è certo, la domenica d’esordio nei Gran Premi frutta ben altre soddisfazioni. Non un ritiro immediato come nel caso del ‘Kaiser’, che pure si ritrovò subito catapultato nel confortevole abitacolo della Benetton a partire dal successivo Gran Premio di Monza del ’91, bensì una preziosa ottava piazza al termine dei 73 giri previsti in grado di regalargli il punticino inaugurale della carriera in F1 (allora andava a punti soltanto la top 8) vestendo i privilegiati panni del pilota più giovane di sempre a muovere la classifica in un fine settimana sotto l’egida della categoria regina. Un posto indietro rispetto alle qualifiche del sabato, in cui era risultato settimo, e alle spalle della Red Bull di Webber per una manciata striminzita di decimi.
Dietro, però, un nugolo di nomi importanti del calibro di Giancarlo Fisichella, nono sulla Renault allo sventolare della bandiera a scacchi di Indianapolis, e Alexander Wurz, decimo su Williams. “Stiamo unitiâ€Â, incalzava il popolare cantautore bolognese Gianni Morandi sul palco del Festival di Sanremo nelle ultime due edizioni del programma vissuto all’insegna di una parziale rivincita per gli artisti italiani. Il medesimo mantra veniva ripetuto quest’anno, goliardicamente, sulla calotta del casco del centauro Valentino Rossi desideroso al Mugello di caricarsi sulle spalle l’affetto e il sostegno dei tifosi al di làdei capricci della sua Ducati Desmosedici nelle file della MotoGP.
Hit sanremesi e valentiniane a parte, e quella dell’arguto Morandi ne assunse i contorni per acclamazione, nell’arco di un week-end il poco più che maggiorenne Vettel, reduce da un produttivo cimento nella propedeutica World Series by Renault interrotto per dare fiato all’esordio in F1 via Bmw quando tra il quartier generale Red Bull a Salisburgo e la factory di Milton Keynes il deus ex machina Dieter Mateschitz non si era ancora mosso per sciogliere le riserve sul gioiello di Heppenheim soffiandolo a Theissen e dirottandolo (quasi) seduta stante su Toro Rosso giànel Gran Premio d’Ungheria 2007 in sostituzione del giubilato californiano Scott Speed, aveva lasciato agevolmente intuire di quale pasta e consistenza fosse ammantato.
“State uniti, arriva Vettelâ€Â, avrebbero probabilmente risposto dall’entourage del futuro due volte campione del mondo di casa Red Bull che rappresentò una sorta di strada imboccata senza troppa convinzione agli occhi degli uomini Bmw. Perché nelle prove libere sulla Bmw F1 riservate ai giovani prospetti, Vettel era solito piazzare, sin dal 2006, un crono monstre salvo poi incassare le sentenze di giornalisti poco avveduti che motivavano le sue performances sulla base di un pacchetto tecnico approntato appositamente dallo staff di Monaco per scendere in pista scarichi di carburante offrendo carta bianca al pilota per quanto riguarda l’implacabilitàsul giro secco.
E invece no, Vettel faceva sul serio dal momento che prima di ufficializzare l’ingresso in F1, a Indianapolis 2007, il biondo tedeschino era stato capace di imporsi come uno dei migliori interpreti delle free practices in cui (bei tempi!) si potevano misurare le potenzialitàvelocistiche dei talenti del futuro. In Bmw, a dirla tutta, sembrarono non accorgersi di nulla, se è vero che Sebastian finì ben presto nelle spire di Mateschitz, finanziatore della carriera di Vettel, mentre Kubica doveva accontentarsi di un isolato urràconquistato nel Gran Premio del Canada edizione 2008.
La guerra tra McLaren e Ferrari per lo spericolato doppio gioco dei tecnici Mike Coughlan e Nigel Stepney, la rivalitàAlonso-Hamilton in seno al team di Woking che sfocerànel divorzio a fine stagione, il trionfo iridato di Raikkonen all’esordio sulla Rossa e dulcis in fundo l’approdo di Vettel nelle maglie della massima formula. Difficile cancellare con un semplice colpo di spugna il Mondiale F1 edizione 2007, che coincise anche con l’ultimo anno del Circus negli Stati Uniti d’America. Prima del Gran Premio in programma ad Austin, in Texas, il 18 novembre 2012, che guarda caso annovererànella lista dei top contenders per la vittoria i nomi di Vettel, personaggio copertina in Red Bull a suo tempo campione della F.Bmw Adac (2004) e secondo in classifica dietro all’attuale driver Force India Paul Di Resta nella F3 Euro Series (2006), e Alonso, un binomio di garanzie inscalfibili in vista di un crepuscolo di stagione destinato ad incendiarsi.
Ermanno Frassoni
Slideshow: Si Immagine: vettelbmwindy.jpgMa Qing Hua verso l'HRT nel 2013, il suo agente assicura: “Saràsulla griglia di partenza del prossimo campionatoâ€Â
L'agente di Ma Qing Hua rincara la dose sul futuro del proprio assistito, dando per certa la presenza del 24enne di Shanghai sulla griglia di partenza del prossimo mondiale.
Nonostante le precedenti smentite dell'HRT e il futuro incerto della squadra iberica dopo la messa in vendita da parte della Thesan Capital, Jin Yong ha dichiarato al Southeastern Express: “Non importa chi saràil capo, Ma sicuramente correràla gara di F1 a Shanghai il prossimo annoâ€Â.
Ma Qing Hua, ovvero il primo cinese in assoluto a guidare una vettura di Formula 1, ha giàsvolto con HRT tre uscite nelle libere dei venerdì di gara a Monza, Singapore e Abu Dhabi.
Ufficializzato l'ingaggio di Dani Sordo in Citroen: “Sono cresciuto molto negli ultimi due anni, posso finalmente vincereâ€Â
Dopo averlo anticipato su MotorInside lo scorso mese, Citroen ha confermato l'ingaggio di Dani Sordo. Il 29enne cantabrico, che ha speso la maggior parte della sua carriera nel team della Double Chevron, saràil nuovo compagno di Mikko Hirvonen nel 2013 e prenderàil posto di Sebastien Loeb nelle gare in cui il nove volte iridato saràassente.
Anche se non sono stati resi noti i dettagli dell'accordo, la pista più probabile resta quella di vedere Sordo all'opera in otto delle tredici gare in calendario con debutto in Messico.
“Ovviamente sono molto contento di ricongiungermi con una squadra a cui lego molti ricordi†afferma Sordo. “Questa è stata la mia scelta #1 per il 2013. Negli ultimi due anni, gareggiando in un altro team, ho avuto modo di confrontarmi con metodi diversi di lavoro e ho acquisito maggiore responsabilitànello sviluppo della vettura. Vedo questo ritorno con Citroen come una grande opportunitàe spero di poter ottenere presto la mia prima vittoria nel WRC. Aspetto con ansia il momento di provare la DS3 WRC, che avevo testato nel 2010â€Â.
Sordo ha corso nel Mondiale con Citroen dal 2006 al 2010 prima di passare per due anni alla corte del team Prodrive, dove ha raccolto tre podi, senza dimenticare la breve parentesi nel Rally d'Argentina 2012 con Ford per sostituire Jari-Matti Latvala. Il cantabrico ha vinto anche l'ultima edizione del Tour de Corse su una MINI JCW RRC.
Yves Matton, team principal di Citroen Racing, aggiunge: “Abbiamo preso il nostro tempo per valutare il potenziale dei piloti disponibili da affiancare a Mikko Hirvonen e ovviamente Dani era tra i più alti nella lista. E' ben voluto dalla squadra ed è un piacere per tutti vederlo tornare nella famiglia. Sono sicuro che si legheràbene con Mikko e ritengo sia importante per Citroen avere un pilota latino per il mercato sudamericano e il Sud Europaâ€Â.
Eric Lichtenstein-Carlin: c'è l'accordo per il 2013
Eric Lichtenstein ha confermato il suo ingresso ufficiale in GP3 nel 2013 con Carlin.
Il 18enne argentino ha fatto il suo debutto europeo quest'anno in Formula Ford dopo aver corso precedentemente nella Formula Pilota China. Lichtestein ha partecipato con Carlin ai recenti test post-stagionali di Jerez ed Estoril.
“Ho avuto la possibilitàdi completare un paio di giorni con la squadra e mi sento giàmolto più a mio agio†ha detto. “Carlin ha una grande reputazione ed è emozionante guidare con loro sapendo del glorioso passato. Intendo fare del mio meglio in quello che saràun passo importante della mia carrieraâ€Â.
Il boss Trevor Carlin ha aggiunto: “Eric potrebbe diventare una rivelazione della prossima stagione e, considerando il suo pedigree in Formula Ford, sono rimasto stupito dai progressi che ha compiuto alla sua prima esperienza con una vettura aerodinamicaâ€Â.
European Championship/Euro Series - Prema, che colpo! Preso Alex Lynn dalla Fortec
Gran colpo Prema per la prossima stagione continentale: la squadra veneta diretta dalla famiglia Rosin si è assicurata le prestazioni di Alex Lynn.
Il 19enne britannico, che ha esordito quest'anno nella terza serie con Fortec, ha concluso al quarto posto il British F3 e ha corso anche qualche gara di European Championship/Euro Series, giungendo anche a podio nell'ultimo round di Hockenheim.
Lynn ha giàsvolto un test con Prema lo scorso mese a Vallelunga e ha deciso così di lasciare l'ovile della Fortec dopo Macao.
“Voglio fare il campionato europeo e non c'è migliore squadra attualmente al di fuori della Prema. Quando ho fatto il test, il team mi ha colpito†ha detto Lynn. “E' difficile immaginare me lontano dalla Fortec; corro con loro da quando avevo 15 anni, ai tempi della Formula BMW. Ma avevo bisogno di compiere questa decisioneâ€Â.
“Desidero incrementare la difficoltàdella mia sfida e di crescere agonisticamente; per fare ciò devo correre con una squadra stranieraâ€Â.
Lynn approderàin una squadra che ha vinto gli ultimi due titoli a squadre dell'Euro Series e ha trionfato nei campionati piloti 2011 e 2012 grazie a Roberto Merhi e Dani Juncadella.
I compagni del britannico sarebbero per adesso Sven Muller e Raffaele Marciello, giàpiloti Prema nel 2012.
Macao, Update: Darryl O’Young confida che l’incidente nei test non comporti la fine anticipata del suo week-end
Darryl O’Young è stato il protagonista in negativo della sessione di test preliminari del round finale del WTCC, svoltasi questa mattina a Macao: il pilota di Bamboo-engineering è infatti rovinosamente uscito di pista a tre minuti dal termine della prova, causandone la fine anticipata e danneggiando seriamente la propria Chevrolet Cruze.
Nonostante tutto il pilota di Hong Kong rimane comunque ottimista sul prosieguo della sua avventura sull’insidiosissimo tracciato ricavato sulle strade dell’ex colonia portoghese. “Siamo preoccupati perché è probabile che ci sia qualche danno al telaio così come al cambio†ha dichiarato O’Young. “Ma sono abbastanza fiducioso che i meccanici di Bamboo siano in grado di riparare la macchina in tempoâ€Â.
O’Young aveva perso il controllo della propria Cruze all’uscita della curva Mandarin ed era andato a sbattere frontalmente sulle barriere. “Forse ero troppo veloce in quel frangente†ha ammesso il pilota asiatico nativo di Vancouver. “È il primo incidente che ho avuto qui in tante occasioni in cui vi ho corso e non sono certo felice di questo. La pista era ancora un po’ sporca, sono uscito troppo largo e ho colpito il murettoâ€Â.
“La Mandarin è una curva molto impegnativa, se vi entri appena troppo velocemente è finita†ha aggiunto O’Young con un filo di amarezza. “Questo è Macao, in fondoâ€Â.
Le due sessioni di prove libere e le qualifiche per le due gare di domenica si svolgeranno nella giornata di venerdi, per cui i meccanici di Bamboo-engineering saranno chiamati a fare gli straordinari nel tentativo di rimettere in sesto la Cruze #20 in tempo utile per consentire a O’Young – che aveva comunque terminato i test in undicesima posizione – di scendere in pista perlomeno in qualifica.
Massimiliano Barzotti
Foto - Neil Hudson
Rimpiazzare Nurburgring con Hockenheim nel 2013 sarebbe “problematico†per il sindaco Gummer
Dopo i recenti problemi riguardanti il circuito del Nurburgring anche ad Hockenheim si cominciano ad avvertire segni di instabilitàper quanto riguarda la data dell’evento nel 2013, facendo correre il rischio alla Germania di non trovare più posto in F1.
Il forfait di Nurburgring aveva fatto tutti pensare alla possibile sostituzione con l’altra tappa del territorio tedesco e voci sostenevano che i colloqui con Bernie Ecclestone fossero giàin fase avanzata, ma il sindaco della cittàDieter Gummer ha riferito: “Non siamo in costante contatto e non ci ha mai parlato della possibilitàdi un rimpiazzo a Hockenheim nel 2013.
“Prima di parlare del Gran Premio in Germania dobbiamo essere sicuri che la prioritàsaràil Nurburgringâ€Â. Gunner ha poi sostenuto che la preparazione dell’evento ad Hockenheim per l’anno prossimo sarebbe quantomeno “problematicaâ€Â, poiché i preparativi di solito cominciano “al termine della manifestazione precedenteâ€Â.
Davide Cantire
Silurato Gary Hartstein, dal 2013 la Formula 1 avràun nuovo responsabile dell’equipe medica
Il responsabile dell’equipe medica del Circus della Formula 1 avràpresto un nuovo nome. La FIA ha infatti deliberato di non rinnovare il contratto dell’attuale titolare del ruolo, il dottor Gary Hartstein, dopo otto stagioni di servizio.
La decisione è stata comunicata da un portavoce federale e non è stata accompagnata da alcuna motivazione formale; lo stesso portavoce ha inoltre aggiunto che il nome del sostituto di Hartstein non è stato al momento ancora designato.
Il 55enne medico statunitense, che a inizio 2005 aveva preso il posto del compianto Sid Watkins, del quale era stato a lungo collaboratore, ha commentato così la notizia sul proprio account Twitter: “Sono appena stato informato che il presidente della FIA e quello della sua commissione medica hanno deciso di non rinnovare il mio contrattoâ€Â.
“Non sono sicuro del perché di tale decisione ma non mi interessa neanche saperlo†ha aggiunto il dottor Hartstein. “Il prossimo GP del Brasile saràquindi il 247esimo e l’ultimo della mia carriera. È stata comunque un’esperienza che mi ha cambiato la vita e non dimenticherò maiâ€Â.
Macao, Qualifica 1: Felix da Costa agguanta la pole provvisoria ma Rosenqvist e Sainz Jr. sono vicini. Marciello 8°
Di nuovo Carlin sugli scudi nella Qualifica 1 della 59esima edizione del Gran Premio di Macao. La pole provvisoria è andata ad Antonio Felix da Costa, il quale è risultato il più veloce grazie a un super tempo di 2'13â€Â400. A dimostrazione che il Guia Circuit sa offrire sempre e comunque spettacolo, il portoghese ha battuto Felix Rosenqvist (Mucke) e il compagno di squadra Carlos Sainz Jr. rispettivamente di 20 e 21 millesimi.
Alex Lynn ha completato la sua qualifica a Macao con il quarto tempo: il britannico della Fortec era al comando quando prima una bandiera gialla nel secondo settore per un contatto a muro di Lucas Auer (24esimo, van Amersfoort) e poi una bandiera rossa causata da un incidente di Andrea Roda (28esimo, Jo Zeller) avevano quasi paralizzato l'andamento della sessione a sei minuti scarsi dal termine.
I record nei settori 2 e 3 non sono bastati a Dani Juncadella (Prema) per consentirgli di andare oltre la quinta posizione; lo spagnolo si è messo però alle sue spalle il leader delle Libere 1 Felipe Nasr (Carlin). Settima la Dallara-Nissan di Alexander Sims (T-Sport).
Raffaele Marciello (Prema) ha tentato la scalata alla classifica rispetto al primo turno di prove e si è insediato in una buona ottava posizione, con 8 decimi ancora da recuperare rispetto al poleman provvisorio. L'italiano si trova attualmente davanti a Felix Serralles (Fortec) e Pascal Wehrlein (Mucke) che completano la top 10. Dodicesima la EuroInternational con Tom Blomqvist.
La giornata di venerdì saràcomposta dalle seconde sessioni di libere e qualifiche, con quest'ultime che determineranno lo schieramento della Qualifying Race di sabato.
Classifica Top 20
1 Antonio Felix da Costa Carlin-Volkswagen 2'13â€Â400 2 Felix Rosenqvist Mucke-Mercedes + 0"020 3 Carlos Sainz Jr. Carlin-Volkswagen + 0"021 4 Alex Lynn Fortec-Mercedes + 0"318 5 Dani Juncadella Prema-Mercedes + 0"400 6 Felipe Nasr Carlin-Volkswagen + 0"676 7 Alexander Sims T-Sport-Nissan + 0"685 8 Raffaele Marciello Prema-Mercedes + 0"866 9 Felix Serralles Fortec-Mercedes + 0"966 10 Pascal Wehrlein Mucke-Mercedes + 0"997 11 Daniel Abt Carlin-Volkswagen + 1"033 12 Tom Blomqvist EuroInternational-Volkswagen + 1"398 13 Pipo Derani Fortec-Mercedes + 1"419 14 Hannes van Asseldonk Prema-Mercedes + 1"437 15 Will Buller Carlin-Volkswagen + 1"455 16 Harry Tincknell Fortec-Mercedes + 1"575 17 Jazeman Jaafar Tom's-Toyota + 1"800 18 Jack Harvey Carlin-Volkswagen + 2"162 19 Sven Muller Prema-Mercedes + 2"225 20 Kevin Korjus Galaxy Double R-Mercedes + 2"368
Macao, Test: Monteiro precede D’Aste e Huff, la Mandarin non perdona Cozzolino e O’Young
Tiago Monteiro, al volante dell’Honda Civic S2000TC #18, è stato il più veloce nei test preliminari del dodicesimo e ultimo round stagionale del WTCC 2012. In una sessione chiusa anzitempo per un incidente occorso a Darryl O’Young alla curva Mandarin, il 36enne lusitano ha fermato i cronometri sul tempo di 2’33â€Â908 e ha preceduto nell’ordine Stefano D’Aste, ottimo secondo sulla BMW 320TC di Wiechers-Sport e accreditato di un crono di 2’34â€Â528, e il leader del Mondiale Rob Huff, terzo a 881 millesimi di distacco dal leader.
Buone sensazioni anche per Mehdi Bennani, che ha portato la 320TC della scuderia italiana Proteam al quarto posto davanti al miglior driver SEAT, che ancora una volta porta il nome di Gabriele Tarquini: l’italiano, che l’anno prossimo affiancheràproprio Monteiro in Honda, ha preceduto il compagno di marca Pepe Oriola e l’elvetico Alain Menu sulla seconda delle Chevrolet Cruze ufficiali.
Un terzetto di BMW, nell’ordine quelle di Norbert Michelisz (Zengő Motorsport), Franz Engstler (Liqui-Moly Team Engstler) e Tom Coronel (ROAL Motorsport) ha chiuso una top 10 dalla quale manca sorprendentemente il tre volte iridato Yvan Muller, flagellato da problemi al transponder della propria Cruze e classificatosi appena 23esimo con un tempo per lui non significativo e di ben dieci secondi superiore a quello di Monteiro.
Debutto con brivido per Kei Cozzolino, chiamato da Roberto Ravaglia a sostituire Alberto Cerqui sulla seconda BMW del team: l’italiano nativo di Tokyo ha anche lui assaggiato le insidie della famigerata curva Mandarin con un testacoda per fortuna conclusosi senza danni alla vettura e ha poi chiuso la sessione 21esimo e piuttosto lontano dai migliori.
Il programma del round finale del WTCC proseguiràvenerdi con i due turni di prove libere (in programma rispettivamente alle 1:30 e 5:15 ora italiana) e quindi con le qualifiche, che prenderanno il via alle 15:25 locali – le 8:25 in Italia – e determineranno la griglia di partenza delle due gare di domenica, alle quali spettano i verdetti definitivi di questo campionato del mondo.
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Massimiliano Barzotti
Macao, Libere 1: Nasr si mette subito in mostra, Juncadella 6° e Marciello 11°
Si è aperta ufficialmente la 59esima edizione del Gran Premio di Macao con la prima sessione di libere, pressoché dominata dalla Carlin e dai propulsori Volkswagen. Il miglior tempo è stato ottenuto di fatto da Felipe Nasr, l'unico a scendere sotto il muro del 2'15†con 2'14â€Â787.
Alle spalle del vice-campione in carica si è classificato l'alfiere Mucke Felix Rosenqvist, attardato di 221 millesimi, poi segue una flotta di piloti Carlin con Antonio Felix da Costa, Carlos Sainz Jr. e Will Buller.
Il vincitore della passata edizione e campione europeo in carica con Prema, Dani Juncadella, non ha voluto esagerare e si è limitato a concludere i primi 45 minuti di prove al sesto posto pagando 1â€Â120 di ritardo da Nasr. Lo spagnolo viene inseguito da Pascal Wehrlein, secondo portacolori Mucke, e dagli altri due piloti Carlin del calibro di Daniel Abt e Jack Harvey, con Alex Lynn della Fortec a chiudere la top 10.
Raffaele Marciello ha rotto finalmente il ghiaccio sulle stradine del Guia Circuit: il forte portacolori azzurro della Prema ha terminato la prova con l'11esimo tempo completando 15 giri. 26esimo l'altro italiano Andrea Roda (Jo Zeller), anch'egli al debutto. Da sottolineare inoltre il 20esimo crono del pilota EuroInternational, Tom Blomqvist.
Per il giovedì resta in programma la prima qualifica, che andràin scena dalle 7:40 italiane.
In una foto d'archivio, Felipe Nasr
Classifica Top 20
1 Felipe Nasr Carlin-Volkswagen 2'14â€Â787 2 Felix Rosenqvist Mucke-Mercedes + 0"221 3 Antonio Felix da Costa Carlin-Volkswagen + 0"337 4 Carlos Sainz Jr. Carlin-Volkswagen + 0"790 5 Will Buller Carlin-Volkswagen + 1"100 6 Dani Juncadella Prema-Mercedes + 1"120 7 Pascal Wehrlein Mucke-Mercedes + 1"358 8 Daniel Abt Carlin-Volkswagen + 1"637 9 Jack Harvey Carlin-Volkswagen + 1"730 10 Alex Lynn Fortec-Mercedes + 1"902 11 Raffaele Marciello Prema-Mercedes + 2"133 12 Felix Serralles Fortec-Mercedes + 2"231 13 Jazeman Jaafar Tom's-Toyota + 2"423 14 Hannes van Asseldonk Prema-Mercedes + 2"570 15 Jimmy Eriksson Galaxy Double R-Mercedes + 2"682 16 Harry Tincknell Fortec-Mercedes + 2"750 17 Pipo Derani Fortec-Mercedes + 2"959 18 Hideki Yamauchi B-Max-Toyota + 3"227 19 Alexander Sims T-Sport-Nissan + 3"498 20 Tom Blomqvist EuroInternational-Volkswagen + 3"589Al team Rahal è un affare di famiglia, annunciato l’ingaggio di Graham
Come giàannunciato ieri sulle nostre pagine, nell’imponente palcoscenico dell’Indianapolis Motor Speedway il Rahal Letterman Lanigan Racing ha annunciato ufficialmente l’ingaggio di Graham Rahal, figlio del fondatore e co-proprietario Bobby.
Dopo due stagioni altalenanti passate al Chip Ganassi Racing il giovane talento statunitense ha deciso di affidarsi alle cure paterne supportato dalla TBC Retail Group, la quale ha deciso di lasciare il team Ganassi per seguirlo in questo nuovo capitolo della sua carriera.
“Mi sono da sempre chiesto quando avrei guidato per il team di mio padre†ha detto Graham. Il pilota di Columbus, Ohio, nel 2013 guideràla Dallara/Honda n.15, con cui affronteràun primo test il 27 novembre al Barber Motorsports Park e poi un secondo sul circuito di Sebring il 12 dicembre.
“Abbiamo a disposizione tre giorni di test prima della fine dell’anno e non vogliamo di certo sprecarli†ha spiegato il giovane Rahal, vittorioso al suo debutto in IndyCar a St.Petersburg nel 2008 con il defunto Newman/Haas Racing. Il contratto firmato oggi ha valenza pluriennale.
Dopo aver reso noto in agosto la sua intenzione di non voler rinnovare con il team Ganassi per il 2013 il destino di Graham era chiaramente nelle mani di suo padre, che con Takuma Sato non aveva raccolto i risultati sperati. “Sentivo da tempo che questo era il momento giusto per fare questo passo, soprattutto dopo aver passato vari anni in altre squadre, cosa voluta fortemente da mio padre per farmi le ossa†ha detto Graham. “Ed ora sono un pilota migliore grazie a questo e penso di essermi fatto un nome in questo sport. E’ stato anche per volere degli sponsor che credono in me e in questo cambiamentoâ€Â.
“Ognuno in questo team ora si concentreràsu di me, io dovrò solo pensare a guidare†ha continuato Rahal. “Per me e mio padre essere insieme vuol dire cancellare tutte le domande che mi ero posto in precedenza riguardo a quante attenzioni potevo ricevere dal team (riferendosi al rigido sistema gerarchico in seno al team Ganassi, il quale premiava i due piloti Target lasciando 'soli' i due piloti del team satellite, lui e Kimball. ndr) e per me è molto importante, poi con l’aiuto di Dave Letterman e Mike Lanigan avrò un sostegno dal punto di vista commerciale inestimabileâ€Â.
Traspare soddisfazione anche dalle parole di Bobby Rahal, eccitato dal nuovo percorso intrapreso dal suo team: “E’ un giorno memorabile per la nostra famiglia. Lavorando insieme trasmetteremo una energia positiva a tutti e per me ora l’importante è dare ogni mezzo possibile a Graham per vincere il campionato. Possiamo creare il giusto ambiente per far concretizzare questo potenzialeâ€Â.
Fino a ieri l’unica combinazione padre/figlio nella IndyCar era rappresentata dalla presenza di Marco Andretti nel team di papàMichael.
Nella fotogallery le immagini dell'annuncio.
Roberto Del Papa
11-14-Rahal-Signs-With-RLL-v2-Std.jpg A7sDcW9CUAAGJpc.jpg midasannouncementpersp.jpg A7r9ZyWCYAAjUQC.jpgTredici teams ottengono i primi sedici ‘pass’ per Le Mans 2013: spicca AF Corse con tre inviti
Tredici teams hanno ottenuto uno o più inviti ufficiali per l’edizione 2013 della 24 Ore di Le Mans. Le ‘nominations’, che hanno assegnato i primi 16 posti sui 55 disponibili per la 90esima classica della Sarthe, sono state elargite in virtù non solo dei risultati conseguiti nella gara di quest’anno ma anche di quelli ottenuti nel World Endurance Championship, in European Le Mans Series o in American Le Mans Series.
La parte del ‘leone’ l’ha fatta la scuderia italiana AF Corse, la quale ha ricevuto ben tre inviti (uno in classe GTE-Pro, uno in GTE-Am e il terzo a scelta in una delle due classi suddette), in virtù del successo nella classe regina delle Gran Turismo nell’edizione 2012, del secondo posto in GTE-Am in ELMS e dell’aggiudicazione del Michelin Green X Challenge (sempre riguardo le GT) nel World Endurance Championship.
Al di làdel team di Amato Ferrari solo Audi Sport Team Joest ha avuto l’onore di veder selezionata più di una vettura: alla compagine ufficiale della Casa di Ingolstadt sono stati assegnati due posti in classe LMP1, uno per il successo di Fässler/Lotterer/Tréluyer nel 2012 e l’altro per quello conseguito nel Michelin Green X Challenge del WEC, sezione prototipi.
Gli altri undici posti disponibili in questa sede sono stati infine assegnati ad altrettante scuderie. Sei di essi riguardano la classe LMP2 (un prototipo a testa per Starworks Motorsport, Thiriet by TDS Racing, OAK Racing, Boutsen Ginion Racing, Conquest Racing, Level 5 Motorsport), due la GTE-Pro (per JMW Motorsport e JMB Racing) e altrettanti la GTE-Am (a disposizione di Larbre Compétition e IMSA Performance Matmut). L’ultima casella a disposizione è andata a Extreme Speed Motorsport, che potràscegliere la classe GT a cui destinarla.
Per rendere effettivi gli inviti, le scuderie in questione dovranno non solo confermare l’iscrizione alla 24 Ore di Le Mans 2013 ma anche prendere parte continuativamente ad almeno una delle seguenti serie: FIA World Endurance Championship, European Le Mans Series, American Le Mans Series, Asian Le Mans Series.
L’entry list completa della prossima edizione della grande classica de La Sarthe, che consisteràdi 55 vetture, verràcomunicata ufficialmente a Parigi giovedi 31 gennaio 2013.
I prossimi appuntamenti: Ultimo weekend all'insegna della NASCAR all'Homestead-Miami Speedway
Come ormai da tradizione, la Florida ospita il gran finale della stagione NASCAR con tre gare all'Homestead-Miami Speedway. Sprint Cup Series, Nationwide Series e Camping World Truck Series sono ancora aperte: Brad Keselowski, Ricky Stenhouse Jr. e James Buescher saranno padroni del proprio destino, ma dovranno guardarsi le spalle e reggere al meglio la pressione, se vogliono uscire trionfatori dalla stagione 2012.
Nascar Sprint Cup Series
Prossima gara: Ford Ecoboost 400
Circuito: Homestead-Miami Speedway
Data: domenica 18 novembre
Ora: a partire dalle 21:00 italiane
Lunghezza: 400.5 miglia (267 giri)
Brad Keselowski arriva a Homestead con 20 punti di vantaggio su Jimmie Johnson e potràfesteggiare insieme al Penske Racing il primo titolo nella Sprint Cup se arriveràal traguardo almeno in 15esima posizione (o in 16esima con un giro in testa o in 17esima con il maggior numero di giri in testa). Un risultato più che alla portata del pilota di Rochester Hills, anche se le sue statistiche sul tracciato della Florida non sono al livello di quelle di Johnson, che comunque dovràpuntare alla vittoria o a precedere di 21 posizioni il rivale. Se Keselowski dovesse imporsi, porterebbe alla Dodge il primo alloro dal 1975 proprio nell'anno in la casa lascia la Sprint Cup: chissàse qualcuno negli uffici di Fiat-Chrysler si sta mangiando le mani.
Nascar Nationwide Series
Prossima gara: Ford Ecoboost 300
Circuito: Homestead-Miami Speedway
Data: sabato 17 novembre
Ora: a partire dalle 22:30 italiane
Lunghezza: 300 miglia (200 giri)
Titolo in ballo anche per la Nationwide Series, che vede in testa alla generale Ricky Stenhouse Jr, pronto a bissare il successo del 2012. Il più vicino a poter insidiare il trono del 25enne di Olive Branch è il solito Elliott Sadler. Stenhouse dovràpiazzarsi almeno in 16 posizione (o 17esima con un giro in testa o 18esima con il maggior numero di giri in testa) per avere la certezza matematica di aggiudicarsi il campionato anche se Sadler dovesse vincere la Ford Ecoboost 300. In corsa c'è anche Austin Dillon, che deve assolutamente vincere e sperare di recuperare almeno 5 punti su Sadler e 25 su Stenhouse.
Nascar Camping World Truck Series
Prossima gara: Ford Ecoboost 200
Circuito: Homestead-Miami Speedway
Data: sabato 17 novembre
Ora: a partire dalle 02:00 italiane
Lunghezza: 201 miglia (134 giri)
La situazione nella Camping World Truck Series è decisamente più fluida, con cinque piloti in grado di aggiudicarsi il titolo. James Buescher potràaffrontare la Ford Ecoboost 300 forte di 11 punti di vantaggio su Timothy Peters, 12 su Ty Dillon, 29 su Joey Coulter e 37 su Parker Klingerman. Per essere artefice del proprio destino, Buescher dovràarrivare almeno settimo in gara (oppure ottavo con un giro in testa o nono con il maggior numero di giri in testa). Kingerman dovràsperare in qualche incidente a inizio gara, mentre per i primi tre la bilancia saràprobabilmente in bilico fino all'ultimo.
Stay Tuned!
Gian Luca Guiglia